Fall Creek ha organizzato un webinar per analizzare come la categoria dei mirtilli si è comportata finora nei tempi di COVID-19 e per studiare le opportunità che si prospettano per i produttori di mirtilli. I protagonisti del webinar sono stati Cort Brazelton (Co-CEO di Fall Creek) e Hans Liekens (Commercial Manager EMEA di Fall Creek).
I partecipanti, provenienti da 23 paesi dell'Asia centrale, dal Medio Oriente e dal Nord Africa, hanno anche discusso i vantaggi geografici per soddisfare la crescente domanda dei consumatori nei mesi di scarsa offerta in Europa, nonché i mercati in crescita in Russia, Medio Oriente, nelle regioni del Mar Nero e più lontano.
Il webinar si è concluso con un aggiornamento sulla copertura mediatica degli studi clinici sui benefici per la salute dei mirtilli, che sta guidando il consumo.
L'interesse globale durante la crisi Covid-19
Negli Stati Uniti secondo dati Nielsen (che raccoglie il 70% dei dati di mercato a parte CostCo che rappresenta il maggior e migliore compratore di mirtilli negli USA). la crescita dei consumi di mirtilli in questo periodo di crisi Codiv-19 è stata molto importante. Ci sono state distorsioni in questo andamento: molti problemi di logistica hanno avuto un impatto molto rilevante (quando i magazzini di distribuzione hanno dovuto dare spazio ad altri beni di prima necessità). Ma poi la situazione si è stabilizzato e ci sono stati importanti aumenti nella vendita di mirtilli sia freschi che surgelati. La categoria è cresciuta come fatturato anche se non sempre in volume.
Le vendite di mirtilli sono aumentate nel periodo Covid-19 del 25% rispetto all'anno precedente. I consumatori hanno dimostrato che i mirtilli sono un prodotto che consumano volentieri, e i risultati sono stati migliori di quasi tutte la altre categorie del reparto ortofrutta.
Subito dopo l'esplosione dell'emergenza Covid-19 è stato registrato un aumento straordinario nell'interesse dei consumatori come mostrato dalle ricerche su Google.
Il consumo di mirtilli prima e dopo la crisi Covid-19
Nel periodo 2016-2018 i consumi europei di mirtilli hanno realizzato un aumento del 23% con un consumo medio di 250g per capita. Il paese con i maggior consumi è il Regno Unito, che ha registrato incrementi annui medi del 5% della penetrazione in questi ultimi anni, con oltre 1kg di consumo procapite nel 2018.
Ipotizzando per tutto il continente europeo un consumo procapite di 860g (pari a quello del Regno Unito nel 2017), equivalente a un consumo totale di 650.000 tonnellate, sarebbero necessari altri 20.000 ettari di mirtilli per soddisfare questo fabbisogno.
Ci sono mercati che crescono non solo in Europa: le aree più calde per interesse nei mirtilli Russia, Medio Oriente e Cina.
Il Nord Africa può servire il mercato precoce di Europa e Medio Oriente, i paesi produttori dell’Asia occidentale possono servire il mercato russo, quello europeo e quello cinese. Sta diventando più importante essere vicini ai mercati, che tendono a privilegiare fornitori a distanze minori.
Le proiezioni di Fall Creek prima della crisi Covid-19 mettevano l’obiettivo di 2 milioni di tonnellate di consumo globale di mirtilli entro i prossimi 10 anni.
Durante la crisi Covid-19 i consumi di ortofrutta e mirtilli sono aumentati: ad esempio nei Paesi Bassi il consumo di mirtillo è aumentato del 91% rispetto all’anno precedente (dati Nielsen e IRI) e questo trend costituisce un fattore che porta a rivedere al rialzo le stime dei consumi a 10 anni, portandole oltre le 2 milioni di tonnellate stimate finora.
Nuove ricerche sui benefici dei mirtilli
E’ ormai 25 anni che ci sono ricerche sui benefici dei mirtilli, anche grazie ai finanziamenti erogati dall’associazione privata della filiera dei mirtilli statunitensi (USHBC).
Sono nel 2019 sono stati stanziate 1000 tonnellate di mirtilli per dare il materiale per la ricerca scientifica. Questo è spesso sufficiente per dare una grande eco a queste ricerche che sono molto interessanti per i consumatori e la stampa.
Nel Regno Unito c’è stata un’importante ricerca clinica sugli effetti sulla salute degli antociani nelle sindromi metaboliche (cioè nei casi di obesità). Si tratta di studi effetti in doppio cieco, cioè con gruppi di consumatori che mangiavano mirtilli confrontati con altri consumatori che mangiavano una imitazione di mirtilli ma senza effetti clinici, appositamente studiata per questo tipo di analisi. Questo studio è durato tre anni e ha dimostrato una porzione (circa 150g) al giorno mostra una riduzione del 20% nel rischio di contrarre malattia cardiovascolari e una riduzione della pressione sistolica anche per i soggetti che assumono farmaci per controllare la pressione.
Altre ricerche recenti hanno dimostrato l’impatto positivo dell’assunzione di flavonoidi (in particolare contenuti nei mirtilli) sui soggetti a rischio di Alzheimer e demenza, prevenzione e gestione del diabete tipo 2 dell’assunzione di una porzione di mirtilli nei soggetti con predisposizione familiare al diabete di tipo 2.
GDO Europa: reazioni di prezzo, quantità e prodotto
Anche in Europa l’impatto di Covid-19 sulla distribuzione alimentare è stato importante.
Ci sono quattro criteri principali che il consumatore segue nell’acquisto di mirtilli: aspetto esteriore, disponibilità nel punto vendita, sapore non acido, consistenza non morbida. Durante la fase acuta dell’epidemia di Covid-19 c’è stato un impatto significativo su due di questi fattori: la disponibilità e la consistenza.
Gli acquisti si sono concentrati su prodotti a maggior conservabilità: per i mirtilli questo si è tradotto molto velocemente in uno spostamento dal formato 125g a quello 500g, in particolare nei supermercati tedeschi e olandesi. Questo ha portato a una maggiore attenzione alla qualità che ha determinato un aumento dei prezzi dei mirtilli spagnoli, un aumento medio dei prezzi di vendita al dettaglio, ma anche a un aumento dei consumi. Un supermercato tedesco ha dichiarato di avere registrato un aumento del 38% nel fatturato di mirtilli.
Nuove opportunità per gli operatori dei mirtilli derivano dall'aumento degli acquisti dei formati più grandi e delle vendite online. Questo significa che i mirtilli dovranno essere migliori di gusto e di conservabilità.
In conclusione, la crisi Covid-19 ha aumentato i consumi di mirtilli e ha sottolineato che sarà più importante portare sul mercato varietà migliori.