18 Jul 2023

Freshuelva supera le 240.000 tonnellate, ma è comunque calo 10%

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Freshuelva ha chiuso la stagione con una produzione che ammonta a 243.000 tonnellate di fragole, ma si tratta comunque di un calo del 10% della produzione.

L’Associazione dei produttori ed esportatori di fragole di Huelva, Freshuelva, ha reso noto che il settore ha concluso la stagione 2022-2023 con una produzione totale di 243.310 tonnellate di fragole, che rappresenta però un calo del 10% rispetto alla scorsa stagione, secondo i dati forniti dalle aziende associate.

Questi dati riflettono una stagione delle fragole caratterizzata da alti e bassi, con un impatto molto significativo del clima che, in molti momenti della stagione, è stato molto dannoso.

Ad esempio, il caso del caldo eccessivo registrato durante la semina, che ha comportato la necessità di ripiantare fino al 30% delle piante in alcuni casi; o il freddo elevato all’inizio dell’anno, che ha ridotto notevolmente la produzione; o, ancora, il caldo eccessivo registrato in aprile, che ha avuto un impatto sulla produzione riducendo la qualità dei frutti.

Questa situazione sfavorevole ha comportato un calo del 10% della produzione e un leggero aumento dei prezzi rispetto alla scorsa stagione che, insieme all’aumento dei costi che il settore continua a dover affrontare, ha portato a un significativo calo della redditività della coltura.

calo anche per mirtilli, more e lamponi

Da parte sua, la stagione dei lamponi si è conclusa con una produzione di 47.750 tonnellate, con un calo del 4,5% rispetto alla stagione precedente. In sintesi, la prima parte della stagione dei lamponi è stata caratterizzata da prezzi bassi sui mercati e, soprattutto, da una fortissima concorrenza da parte di Paesi terzi come il Marocco, che Freshuelva ha denunciato anno dopo anno di fronte all’UE.

Questo perchè Freshuelva ritiene che l’Europa dovrebbe stabilire una tariffa d’ingresso per i Paesi terzi in questi casi, oltre a richiedere il rispetto delle clausole speculari.

D’altra parte, anche la stagione dei mirtilli si è conclusa con un calo del 10% della produzione e un totale di 53.190 tonnellate prodotte.

L’estensione finale della stagione dei mirtilli ha permesso di recuperare il calo di produzione che si trascinava dai primi mesi, facendo sì che la differenza con la stagione precedente sia risultata leggermente inferiore alle aspettative.

Questa minore produzione si è riscontrata, in primo luogo, a seguito del ritardo delle basse temperature che non ha permesso di accumulare un numero sufficiente di ore di freddo (in novembre, dicembre e gennaio le temperature minime sono state superiori alla media per quel).

D’altra parte, il freddo delle ultime settimane di febbraio e dell’inizio di marzo ha ridotto le dimensioni del frutto. Infine, la ripresa della produzione nei mesi di aprile e maggio si è scontrata con una forte concorrenza sui mercati, soprattutto da parte di Paesi terzi come il Marocco, che ha portato a un eccesso di offerta, al calo dei prezzi e a una riduzione dell’offerta a giugno con conseguente aumento dei prezzi.

Parliamo quindi di una delle stagioni dei mirtilli più irregolari degli ultimi anni.

Infine, la produzione di more è rimasta a 2.000 tonnellate, non dissimile dalla stagione precedente.

cala la produzione ma aumenta l’export

La minore produzione di fragole è stata però accompagnata da una stabilizzazione del valore delle esportazioni, tanto che fino a maggio si è registrato un aumento dello 0,22% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con esportazioni per un valore di quasi 571 milioni di euro.

Nel caso dei mirtilli, l’aumento del valore delle esportazioni è salito all’1,27%, con un valore delle esportazioni di quasi 219 milioni di euro. L’aumento maggiore è stato registrato dalle more, con un valore delle esportazioni di 14,3 milioni di euro e un incremento del 61,2%. Le esportazioni di lamponi fino a maggio hanno invece raggiunto un valore di 222,5 milioni di euro, con un calo del 3,65% rispetto alla stagione precedente.

La Germania e il Regno Unito continuano a essere i principali Paesi di destinazione dei frutti di bosco di Huelva, dato che nel caso delle fragole, nonostante la Brexit, le importazioni britanniche hanno superato quelle francesi, che si trovano al terzo posto. I Paesi Bassi, nel caso di lamponi e mirtilli, sono la terza destinazione per le vendite dei berries di Huelva.

Fonte: Freshuelva


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