COMUNICATO STAMPA
Il bilancio 2020 della Cooperativa premia i soci aumentando il valore liquidato nonostante l'annata difficile per pandemia e concorrenza. Crescita della frutta conferita e del fatturato. La capacità di resilienza della Società Cooperativa.
Nella mattinata odierna (n.d.r. 5 luglio 2021) s'è svolta l'assemblea annuale ordinaria della Società cooperativa agricola Sant'Orsola con il metodo del rappresentante designato. Modalità inusuale per un mondo come quello della terra che ama la presenza fisica soprattutto negli appuntamenti importanti, ma la scelta compiuta nelle settimane scorse, quando molte restrizioni erano ancora in vigore, mira a scongiurare anche la pur minima possibilità di contagio virale indotta da forme tradizionali di incontro.
Al centro dell'assemblea l'andamento generale della Cooperativa ed il bilancio chiuso al 31 dicembre scorso.
Annata difficile quella del 2020, per il clima di incertezza generale creato dalla persistente e diffusa crisi pandemica e per le pesanti ripercussioni prodotte sul sistema socio-economico. Il settore dell'ortofrutta in cui opera la Sca Sant'Orsola, nel segmento fresco di prima gamma, ha risentito in modo tangibile della crisi indotta, ma è riuscito ad uscirne dimostrando una notevole resilienza derivata da energie proprie e dalla capacità di reazione alle avversità.
Soprattutto nei primi mesi dell'anno, anche la Sant'Orsola ha subito sia la decisa flessione dei consumi derivata dalla minore frequentazione dei punti vendita, sia la lunga contrazione dell'attività e la chiusura del settore ho.re.ca ed assimilati, importante canale di vendita dei piccoli frutti, sia il mutamento delle abitudini di consumo indotto dalla pandemia. A tutto ciò s'è aggiunto l'incremento di fenomeni meteorologici intensi ed estremi che hanno sommato ulteriori difficoltà.
Inoltre, la situazione generale ha rafforzato la capacità di penetrazione della concorrenza estera che produce piccoli frutti a prezzi inferiori rispetto derivanti da minori costi dell'intera filiera in Paesi quali Marocco, Perù, Messico, Argentina, Sudafrica, ecc.. Pandemia, stallo dell'ho.re.ca e concorrenza hanno tagliato i prezzi dei piccoli frutti sul mercato della grande distribuzione al quale i produttori italiani si sono giocoforza rivolti dal momento in cui sono venuti meno gli altri canali tradizionali nel corso dell'anno. E non ha certo potuto supplire la commercializzazione on line che pure s'è incrementata per raggiungere nuove tipologie di consumatore e per soddisfare modalità di acquisto diverse dalle tradizionali.
Vista la situazione, il Consiglio di amministrazione della Sant'Orsola fin dalla primavera 2020 ha assunto alcune decisioni che si sono rivelate determinanti in senso positivo per la Cooperativa nel suo complesso. Ha infatti scelto di non riversare sulla remunerazione spettante ai soci conferitori la penalizzazione sofferta sui prezzi di vendita dei piccoli frutti nella grande distribuzione organizzata per le cause sopra citate. Contestualmente, ha deciso di liquidare ai soci stessi un valore di 27.150.000 Euro, addirittura superiore a quello del 2019, quando fu di 25.324.000 Euro. Ciò in riconoscimento degli sforzi compiuti dai produttori in un'annata densa di incertezze per le loro aziende e per premiare la loro volontà di resistere e di rilanciare. Soci come vero patrimonio aziendale è proprio il caso di dire, più che mai importante in tempi difficili. Il valore della produzione è stato di 69.085.000 Euro, superiore quasi di 9 mln rispetto a quello del 2019, quando era di 60.775.000 Euro. Anche il volume della frutta conferita nel 2020 è cresciuto, passando dalle 5.609 tonnellate delle 2019 alle 5.695 del 2020. Sono aumenti dovuti alla robusta capacità di reazione dei soci nei campi coltivati ed all'organizzazione della Cooperativa. Infatti, nonostante le restrittive norme sanitarie imposte dalle autorità, questa ha potuto operare agevolmente in virtù dei grandi spazi progettati nel nuovo stabilimento interno al Villaggio dei Piccoli Frutti.
Proprio per la capacità di resilienza evidenziata dai dati scritti in bilancio citati ovvero l'aumento della frutta conferita, del valore della produzione e del valore del liquidato, il presidente della Sca Silvio Bertoldi sottolinea <la soddisfazione per il raggiungimento degli obiettivi che ci eravamo prefissati nel piano di sviluppo 2015 ovvero il miglioramento significativo del ruolo del conferimento dei soci che si protrae per tutto l'anno, l'aumento del volume di affari, il completamento dell'organizzazione del personale e l'affinamento delle tecniche di lavorazione nel nuovo stabilimento. Nonostante la sofferenza generale nel settore dei piccoli frutti, la Società ha costruito anche nel 2020 basi solide per continuare la crescita che già nei primi mesi del 2021 si sta puntualmente realizzando>. I dati relativi alle vendite nel primo quadrimestre segnalano infatti un significativo aumento in ogni canale, dalla grande distribuzione organizzata al settore dell'ho.re.ca che ha ripreso l'attività. E' riconfermato il ruolo della Sant'Orsola come leader nazionale nel settore piccoli frutti sia nella produzione, sia nella vendita, ruolo peraltro mai messo in discussione nemmeno nei mesi più pesanti della scorsa annata.
Tra le note positive del 2020 spicca l'immissione nel mercato italiano del mirtillo a residuo zero certificato, assai bene accolto da ogni canale distributivo e dal consumatore. Il primo in Italia, frutto di lunghe ricerche compiute dai tecnici della Società nel suo campo sperimentale attivo dal 2002 sull'Altopiano della Vigolana. Tutto ciò nel solco della eco-sostenibilità praticata lungo l'intera filiera, dalla terra al frutto, dal packaging al punto vendita, in risposta alle preferenze espresse dal consumatore.
Per la Società Cooperativa agricola Sant'Orsola il 2021 non è l'anno della ripartenza, in quanto ha operato dal primo gennaio al 31 dicembre del 2020 nel segno della continuità, dimostrando di saper superare ogni ostacolo frapposto dai fenomeni indotti dalla situazione pandemica internazionale. Semmai il 2021 è l'anno dell'ulteriore rilancio e della conferma degli obiettivi contenuti nei programmi di sviluppo triennale prefissati, come dimostrano i dati registrati nel primo semestre intonati alla crescita.