Alessandro Lucchini, CEO e responsabile commerciale del Consorzio Piccoli Frutti, rappresentato dal marchio “Aurorafruit-i colori della salute”, in questa intervista esclusiva condivide e sottolinea l’importanza della partecipazione al Macfrut 2021, tenuto a Rimini Expo Centre dal 7 al 9 settembre.
Soprattutto durante la giornata di mercoledì 8 settembre, grazie al convegno “Italian Berry Day”, produttori, vivaisti, fornitori, clienti, GDO e tutti gli interlocutori del mondo dei berries di sono trovati a dialogare ed interfacciarsi in prima persona, dopo un periodo di stallo dovuto al Covid.
Partendo proprio da quest’aspetto, com’è stata la riapertura delle fiere, dopo la sospensione a causa della pandemia?
Siamo arrivati alla fiera dopo un anno e mezzo di pressoché totale assenza di rapporti diretti con i vari operatori del settore. In un mondo relativamente piccolo come quello dei berries è stata come una riscoperta della bontà di dialogare ed interfacciarsi con i diversi interlocutori. Inoltre, abbiamo avuto una buona parte di contatti sia di carattere commerciale che agronomico-vivaistico, promossi appunto dalla presenza fisica in fiera.
In che modo, e per quale motivo, lo stand “Aurorafruit” era legato a “Italian Berry”?
Aurora non ha partecipato come qualsiasi entità che ha preso parte al Macfrut, questo perché generalmente non abbiamo l’abitudine di dedicare energia alla promozione commerciale. Il consorzio ha partecipato in qualità di sponsor di Italian Berry. È stato il primo evento in Italia dedicato alla categoria, e il nostro stand faceva parte della stessa area espositiva all’ingresso della fiera.
Che feedback può trarre riguardo a Italian Berry Day?
L’aver dedicato un’intera giornata (8 settembre 2021) ad un argomento specifico come quello dei berries per la prima volta in Italia ha dato ancora più interesse da parte degli operatori di questa categoria di ortofrutta alla partecipazione.
La giornata incentrata su aspetti tecnici e commerciali dei berries ha richiamato sia operatori commerciali, che operatori del mondo vivaistico, ma anche agricoltori, rendendo ancora più vantaggiosa e interessante la partecipazione.
In un mercato in crescita come quello italiano l’evento è stato un grosso stimolo per tutti gli attori della filiera.
Data la grande potenzialità che dimostra l’Italia, il mercato nazionale sta stimolando nuovi produttori ad immettersi in questo settore e questa è stata un’ottima presentazione.
Gli interlocutori che si interessavano allo stand che tipo di curiosità avevano?
Abbiamo avuto contatti sia con operatori nazionali che stranieri; siamo stati contattati da qualche nuovo cliente interessato. Dal punto di vista tecnico-agronomico ci siamo relazionati con vivaisti interessati a proporci alcune novità.
Quindi, se il 2020 come primo anno di pandemia ha visto parecchie difficoltà per le continue fluttuazioni di richiesta (blocchi dei consumi ad esempio), il 2021 ha goduto di un momento quasi più favorevole di altri anni e anche questo “ritorno alla normalità” ha attribuito vantaggio. Erano tutti piacevolmente interessati alla conversazione.
Come ha impattato la fiera sui diversi attori del settore?
Il trend di crescita dei consumi sta attraendo nuovi soggetti a questo settore ortofrutticolo, il che renderà un piccolo mondo come quello dei “piccoli” frutti un settore più vasto; le fiere danno l’opportunità di comprendere e realizzare in che posizione sono i competitors e/o i collaboratori.
Anche nella mia posizione, la presenza al Macfrut ha messo in luce operatori che non conoscevo o non consideravo e questo ha fatto sì che la presentazione fosse reciproca, quindi, anche operatori che non conoscevano Aurora hanno avuto modo di scoprirla.
Ad attrarre interlocutori è stata sicuramente la posizione dello stand e l'impegno di Thomas Drahorad come organizzatore di Italian Berry Day di unire e coordinare o anche soltanto fare dialogare il mondo produttivo-commerciale dei piccoli frutti. Ringrazio gli organizzatori per questa opportunità ed auspico ad una ripetizione di questi validi ed interessanti giorni.