14 Jul 2023

BloomX sostiene le api con gli impollinatori artificiali

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La Sindrome dello spopolamento degli alveari (in inglese Colony Collapse Disorder), un fenomeno in cui le api muoiono per ragioni misteriose, ha causato un allarme negli ultimi decenni e ha stimolato l’aumento di campagne “salva le api”, per l’ovvia necessità di questi animali nel processo di impollinazione delle piante.

Ma Emily Speiser, vicepresidente del marketing di BloomX, sostiene che si sta ronzando intorno all’ape sbagliata.

BloomX logo.

Mentre la sindrome dello spopolamento degli alveari ha colpito soprattutto le api selvatiche, come i bombi, gli agricoltori in genere usano le api da miele per l’impollinazione – anche se non sono efficienti come le api selvatiche – perché sono più facili da trasportare e gestire.

“Semplicemente, il problema delle api mellifere – spiega Emily Speiser – è che ne servono molte di più, dato che il fabbisogno alimentare mondiale cresce”.

Citando i dati dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, Speiser, inoltre, afferma:

Dal 1961, i terreni agricoli sono aumentati del 600%. Nello stesso periodo, il numero di alveari gestiti è aumentato solo dell’83%. Quindi, abbiamo un problema di domanda e offerta”.

Emily Speiser, vicepresidente marketing BloomX.
Emily Speiser, vicepresidente marketing BloomX

Per esempio, ogni anno circa 48 miliardi di api da miele vengono spedite ai mandorleti della California, per poi essere spostate in altre parti del Paese per impollinare altre colture. Tuttavia, durante il trasporto, molte api muoiono.

Impollinazione artificiale

BloomX sta cercando di combattere la crisi della popolazione delle api da miele con api robot. L’azienda, fondata nel 2019 nel piccolo villaggio agricolo di Rishpon, dove è cresciuto il CEO Thai Sade, ha sviluppato un’“ape” robotica che impollina con la stessa efficienza di un’ape selvatica e senza i rischi e le problematiche legate alle api da miele.

Gli impollinatori artificiali sono provvisti di braccia meccaniche che vibrano ad una frequenza specifica per far oscillare gli steli delle piente in modo da indurre in maniera artificiale il rilascio di polline sullo stigma del fiore.

Inoltre, tramite un algoritmo basato che si basa sui dati ambientali e altri fattori, BloomX può aiutare gli agricoltori e informarli esattamente quale sia il momento migliore per l’impollinazione.

Fonte: ISRAEL21c

Foto: BloomX


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