Ancora un passo in avanti nella lotta contro la Drosophila suzukii. La Fondazione Edmund Mach ha predisposto il dossier di valutazione del rischio del Ganaspis brasiliensis, il parassitoide importato lo scorso anno dalla Svizzera in grado di contrastare il moscerino asiatico dei piccoli frutti che sta causando ingenti danni alle coltivazioni, anche in Trentino. Ora per la sua immissione sul territorio è necessario richiedere la specifica autorizzazione al Ministero dell'Ambiente, chiamato a valutare l’analisi dei rischi diretti e indiretti legati all’immissione dell’ACB (agente di controllo biologico) sulla biodiversità presentata nel dossier. Intanto nelle camere di quarantena della FEM si sta procedendo con l' allevamento e la moltiplicazione del microimenottero originario dell'Estremo Oriente (vespina innocua per l'uomo).
Del dossier che descrive le caratteristiche biologiche ed ecologiche della specie Ganaspis brasiliensis e i possibili impatti sull’ecosistema, si è parlato nell'ambito della 7^ giornata tecnica sui piccoli frutti dove è stato fatto il punto appunto sul progetto di lotta biologica, ma anche sui risultati del monitoraggio di Drosophila suzukii e del parassitoide asiatico Leptopilina japonica ritrovato sul territorio provinciale nel 2019. Focus anche sulla gestione sostenibile della fertirrigazione della fragola in fuorisuolo e sull'antonomo della fragola, il piccolo coleottero dannoso per fragola, lampone e mora coltivati.
L'incontro è stato aperto dal direttore generale, Mario Del Grosso Destreri, che ha evidenziato il grande impegno della FEM nella lotta contro le emergenze fitosanitarie, a cominciare da Drosophila suzukii cimice asiatica. “I nostri ricercatori e tecnici sono impegnati in prima linea – ha sottolineato-. E' una battaglia importante, ma grazie alle competenze che abbiamo sviluppato in FEM, al forte raccordo con gli altri enti di ricerca a livello nazionale e al supporto della Provincia autonoma di Trento, siamo nella giusta direzione per dare una risposta, concreta e sostenibile, al mondo agricolo”.
Comparto dei piccoli frutti in Trentino
Durante l'incontro, moderato da Tommaso Pantezzi, responsabile dell'Unità frutticoltura e piccoli frutti del Centro Trasferimento Tecnologico, è stato evidenziato che il settore dei piccoli frutti è un segmento importante per l’agricoltura trentina, che pur rappresentando una porzione limitata in termini di superficie, produce un indotto di valore rilevante. Oltre alle tradizionali zone vocate della Valsugana, in Trentino si riscontra un interesse crescente verso la coltivazione di mora, lampone, fragola e mirtillo anche in altre aree, sia in alternativa sia come integrazione alle colture più diffuse. Per questo motivo il settore è di interesse anche per la Fondazione Mach, che si impegna per rispondere alle problematiche della filiera attraverso diversi ambiti come l’attività di sperimentazione e ricerca, il breeding per alcune specie come mirtillo e lampone, e la consulenza per i produttori che ne fanno richiesta.
Attività FEM: ricerca, sperimentazione e consulenza
Le attività di sperimentazione, ricerca e consulenza sono concentrate nella sede di Vigalzano, dove sono presenti le strutture dedicate al settore, come serre per le prove sperimentali, tunnel e collezioni varietali in suolo e fuorisuolo. Si tratta delle attività di miglioramento genetico e di sperimentazione delle tecniche di coltivazione. Particolarmente importante è l’attività dedicata alle emergenze fitosanitarie e alla difesa di queste colture, poiché sono presenti alcune avversità sanitarie di difficile soluzione come Drosophila suzukii che rischiano di mettere in crisi il settore per la loro pericolosità.
Drosophila suzukii e il progetto di lotta biologica
Fra le emergenze sanitarie, appunto, Drosophila suzukii rimane ancora una avversità importante, per combattere la quale è stato messo in campo un progetto specifico di lotta biologica, illustrato da Marco Valerio Rossi Stacconi, grazie ad uno specifico finanziamento della Provincia autonoma di Trento nell'ambito del progetto SWAT. Nell’ambito di questo progetto è stato possibile predisporre il dossier relativo alla valutazione del rischio correlato al rilascio del parassitoide di origine asiatica Ganaspis brasiliensis.
Dossier del rischio: una dettagliata analisi degli impatti di Ganaspis sull'ambiente
Il dossier stilato da FEM, in qualità di referente scientifico provinciale, è stato consegnato al Dipartimento Agricoltura della Provincia di Trento ad inizio febbraio. Lo studio è stato successivamente sottoposto all’attenzione del Ministero dell’Agricoltura al fine di promuovere la presentazione di un’unica domanda di rilascio del parassitoide da parte delle regioni interessate dai danni da Drosophila suzukii su ciliegio e piccoli frutti al competente Ministero dell’Ambiente entro i primi di aprile 2021. Una volta ottenuta l’autorizzazione al rilascio di G. brasiliensis, si potrà passare alle successive fasi di moltiplicazione, rilascio sul territorio e verifica dell’attività del parassitoide.
Monitoraggio di Drosophila suzukii e insediamento del parassitoide europeo Leptopilina
Il monitoraggio della Drosophila suzukii ha evidenziato per il 2020 livelli di popolazione e infestazioni su ciliegio, fragola e piccoli frutti che possono essere considerati complessivamente di media/alta intensità. Una volta immesso sul territorio, Ganaspis brasiliensis agirà in sinergia con un altro parassitoide rivenuto nel 2019 in Trentino, Leptopilina japonica, anch'essa in grado di attaccare efficacemente lo stadio larvale di D.suzukii. Nel corso del 2020, come ha spiegato Alberto Grassi, un’attività estensiva di monitoraggio ha consentito di stabilirne l’ampia diffusione sul territorio trentino.
Fonte: FEM