22 ott 2025

La rinascita delle more: la qualità può riportarle al successo

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Le more hanno a lungo incontrato grandi difficoltà nel mercato dei frutti freschi. Mentre fragole, mirtilli e lamponi hanno conquistato gli scaffali europei grazie a dolcezza costante e aspetto attraente, le more sono rimaste un frutto incerto: apprezzate per il colore e il valore nutrizionale, ma spesso evitate dai consumatori dopo esperienze deludenti.

Le radici di questa esitazione affondano in decenni di qualità irregolare, sia a livello genetico che di gestione post-raccolta.

La trappola del gusto: acide, coriacee e imprevedibili

Per gran parte degli anni ’90 e 2000, la maggior parte delle more commerciali in Europa proveniva da varietà selezionate soprattutto per produttività e resistenza alle malattie, più che per il sapore.

I consumatori si trovavano spesso davanti a frutti dall’aspetto perfetto ma dal gusto acido o privo di aroma; semi grossi e legnosi accentuavano la percezione di asprezza, quasi selvatica.

L’assenza di dolcezza costante minava la fiducia: dopo una o due esperienze negative, molti smettevano semplicemente di acquistare. Anche con l’arrivo di genetiche migliori, il ricordo di frutti aspri rimaneva impresso nella memoria gustativa, frenando nuovi tentativi e acquisti ripetuti.

Fragilità post-raccolta: qualità persa prima dello scaffale

Una cuticola sottile e un’elevata respirazione rendono le more particolarmente sensibili alla manipolazione e alla temperatura. Piccoli urti durante la raccolta o interruzioni della catena del freddo possono causare perdite di succo, sviluppo di muffe o reversione dei drupeleti, con bacche che diventano rosse e molli dopo il raffreddamento.

Per il consumatore, questo si traduce spesso in vaschette poco appetibili entro 48 ore. Gli sprechi aumentano, crescono le lamentele sulla qualità e lo spazio a scaffale si riduce.

A differenza dei più resistenti mirtilli o fragole, le more hanno storicamente faticato a viaggiare e a mantenere affidabilità una volta arrivate a destinazione.

Stagionalità e disponibilità: il ritmo interrotto

Per anni, le more fresche sono comparse sugli scaffali europei solo per poche settimane estive. Fuori da quella finestra, i frutti importati — spesso trasportati per via aerea — arrivavano con qualità variabile e costi elevati. Questa presenza discontinua ha impedito la creazione di un’abitudine di consumo.

La fedeltà nasce dalla ripetizione: un rituale settimanale che porta le bacche nel carrello. Senza continuità, le more sono rimaste curiosità stagionali più che frutti di consumo quotidiano.

Solo l’ascesa delle varietà primocane e la produzione fuori stagione nell’Europa meridionale hanno iniziato a ripristinare il ritmo che i consumatori si aspettano.

Prezzo e valore percepito

Nel corso dello sviluppo della categoria, le more hanno spesso presentato un prezzo al grammo superiore ad altri frutti, riflesso di rese inferiori e perdite post-raccolta.

Quando la qualità organolettica non ha giustificato questo premio, il rapporto costo-beneficio è risultato negativo. Nella psicologia del consumatore, lo scarto tra prezzo e piacere riduce gli acquisti ripetuti e può danneggiare la percezione dell’intera categoria, non solo di un singolo lotto o origine.

La psicologia dell’aspettativa

Le bacche promettono piacere e salute — dolcezza, aroma e freschezza arricchiti da antiossidanti. Quando le more non hanno offerto questo equilibrio, il legame emotivo si è spezzato.

Il colore scuro, pur elegante, suggeriva talvolta amarezza; in assenza di un gusto costante, il frutto non riusciva a soddisfare l’idea di “piacere sano” che guida oggi il consumo di berries.

La percezione è diventata così autoalimentata: etichettate come imprevedibili, le more venivano accolte con cautela, o ignorate del tutto.

Ricostruire la fiducia

La selezione varietale oggi punta a ciò che i consumatori percepiscono per primo: dolcezza, aroma e consistenza. Cultivar moderne come Victoria, Clara, Black Sultana e Von uniscono gradi Brix più elevati, semi più piccoli, tessitura più soda e migliori performance post-raccolta.

Ma la ripresa del mercato dipende dalla ripetizione. La fiducia ritorna solo se il gusto è affidabile, settimana dopo settimana e stagione dopo stagione.

I retailer rispondono con campagne di degustazione, maggiore controllo delle temperature e confezioni calibrate per ridurre gli sprechi domestici.

Come ha dimostrato il modello del mirtillo, la coerenza costruisce fiducia — e la fiducia alimenta il consumo.

VarietàCostitutore / AziendaTipologiaCaratteristiche principaliAnno / Note
Victoria™Driscoll’sProprietariaMolto dolce; molto grande; ampiamente coltivata per la GDO europeaPremiata in fiere UK; in produzione UE
Clara™Driscoll’sProprietariaMolto dolce; riconoscimento dell’International Taste InstituteSuperior Taste Award 2025
KalikaPlus Berries (ES)FloricaneProduttiva; finestra estiva (giu–set)Huelva & Marocco; estensione calendario
EquaPlus Berries (ES)FloricaneDolce; buona shelf lifeIntrodotta 2023; mar–giu
FuriaPlus Berries (ES)FloricaneGradi Brix molto elevati; buccia delicata (shelf life breve)Mar–giu; destinata a mercati vicini
NemusPlus Berries (ES)FloricanePiù tardiva rispetto a Equa; buona consistenzaMar–giu; estende il calendario
Black Sultana® (Plablack 15157)Planasa (ES)PrimocaneRaccolta autunno–primavera; lunga shelf life; ~10,5° BrixScheda tecnica + interesse retailer
VonNC State Univ. / Global Plant GeneticsFloricaneSenza spine; dolce (≥9,4° Brix); semi piccoli; alta resaIntroduzione UE 2024–25; tardiva
FenomenalHortifrut GeneticsProprietaria (remontante)Premium; focus sul sapore per mercato frescoNome confermato nella brand strategy 2025
CamilaHortifrut GeneticsPrimocaneSenza spine; alta resa; adattata a climi caldiPrima ondata di more HG
AmaraHortifrut GeneticsPrimocaneSenza spine; alta resa; adattata a climi caldiPrima ondata di more HG
Loch KatrineJames Hutton Institute (UK)FloricaneSenza spine; grande; dolce; bassa reversione; buona shelf lifeRilasciata 2024; presentata 2025
PrimeArk series e altreUniversity of ArkansasPrimocane / FloricaneCon spine / senza spine; grandi; bassa acidità; reversione bassa-mediaRilasciate 2008–2014, diverse varietà
Čačanska Bestrna (Čačak RS)Fruit Research Inst. Čačak (RS)FloricaneSenza spine; alta resa; resistente al freddo; storica in UERilasciata anni ’90; ampiamente coltivata
Sweet RoyallaRoykakersFloricaneSenza spine; alta resa; bassa reversioneRilasciata 2021; recentemente piantata in Europa
INAV × Madrefruta PT selectionsINAV (PT) × MadrefrutaProgramma (in prova)Germoplasma portoghese; biotech + breeding classico; tolleranza al caldo & qualitàCaratterizzazione 2023–25; rilascio in definizione

   Immagine 3. Loch Katrine   

   Immagine 4. Čačanska Bestrna (Cacak Thornless)   

Riflessione

Il percorso della mora è in definitiva una storia di allineamento. Quando genetica, agronomia e logistica convergono su gusto e affidabilità, la percezione cambia dalla cautela all’appetito.

L’Europa dispone oggi degli elementi necessari per offrire cultivar più dolci, calendari più regolari e una migliore gestione della catena del freddo.

L’ultimo passo è comportamentale: moltiplicare esperienze di consumo impeccabili fino a ridefinire la reputazione della categoria.

Così le more possono passare da curiosità occasionale a piacere affidabile — alla pari di fragole e mirtilli nel paniere europeo dei frutti.

Fonti:

Jorge Duarte
Hortitool Consulting


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