A concretizzare il connubio perfetto tra territorio, storia e cucina nel canavese ci pensa il “Moncraver“: Vermouth a base di Erbaluce di Caluso DOCG (100%), mirtillo morenico, miele e pregiate erbe e spezie, in una perfetta unione secondo un’esclusiva e segretissima ricetta. Questa è la novità che ha lanciato “Mirbì”: un prodotto nuovo, che fa da trait d’union tra i prodotti più rappresentativi di Moncrivello.
“L’ideale è assaporarlo fresco di frigo, con una scorza di limone, su ghiaccio e uno spruzzo di selz” ci racconta Sergio Germano, proprietario nonché direttore di “Mirbì dal 1990 – mirtilli biologici e trasformati”, in quest’intervista esclusiva a Italian Berry.
Come sorge l’idea di un prodotto così innovativo e allo stesso tempo tradizionale?
Inizialmente la trasformazione non era l’attività principale, ma nel 2008 ho diversificato l’azienda, inserendo i trasformati, oltre al prodotto destinato al consumo fresco tra le offerte sul mercato. In tal modo l’attività è diventata un impegno a tempo pieno, dal mercato locale e dal grande commerciante ci siamo inseriti alla commercializzazione in maniera diretta in tutta Italia. Il mirtillo è il nostro core business e il mio intento è quello di inserire un prodotto nuovo in gamma ogni anno, restando naturalmente ancorati sui nostri valori: il “biologico” come una filosofia di vita, aziendale, professionale e personale, verso una direzione sempre più “green and healthy”, con rispetto nei riguardi del territorio e dell'ambiente.
Com’è nato il MoncraVER?
L'idea MONCRAVER nasce dall’unione di due termini piemontesi “Moncravel” (Moncrivello) e “Ver” (bicchiere di vetro). Per estensione, possiamo pensare al “Moncraver” come al “bicchiere di Moncrivello”, un sorso fresco, elegante, equilibrato che racchiude tutti i sapori del paese. Al naso riconosciamo il carattere del vino, i profumi del mirtillo su sottofondo di spezie e scorze di agrumi. Sull’etichetta troviamo le figure della “Primavera” di Botticelli, uno dei capolavori del Rinascimento, in cui le tre figure femminili vogliono rappresentare le tre componenti del Vermouth: erbaluce, miele e mirtillo. Nell’intreccio delle figure, attraverso questo abbraccio/danza mitologica, prende vita il Vermouth Morenico, nato a fine Settecento a Torino, bevanda dei Savoia e successivamente dell’aristocrazia e borghesia italiana.
Oggi ne abbiamo prodotto una preziosa versione innovativa a Moncrivello, ai piedi del castello medievale dove dimorò Carlo II, realizzato in collaborazione con la Distilleria F.lli Revel Chion e ottenuto esclusivamente dai mirtilli biologici delle nostre coltivazioni, certificato De.C.O. Sempre seguendo alcune antiche ricette di metà ‘800, provenienti dal libro di un cuoco di casa Savoia, abbiamo in programma una nuova gamma di liquori. Ovviamente avranno interiormente il piccolo frutto, quindi mirtilli, more e lamponi e utilizzeremo come base l’alcool da vino, come si usava allora.
Quali canali avete attivato per promuovere i vostri prodotti?
Il prodotto migliore viene venduto immediatamente fresco, mentre quello che rimane in frigo per più di due giorni è destinato alla trasformazione. Il nostro bed and breakfast immerso nelle colline del paese serve per colazione, ogni mattina, i nostri prodotti trasformati: nettari, composte, polpe, frullati, sciroppati e molto altro. In generale come canali distributivi, abbiamo un punto di vendita diretta in sede, in cui offriamo sia il prodotto fresco sia quello trasformato.
Sono comunque reperibili in tutta Italia, spediti in contenitori isotermici, con ghiaccio sintetico per alimenti, tramite corrieri organizzati (Amazon per esempio) e si possono trovare in diversi mercati locali e negozi specializzati. La commercializzazione resta comunque un duro compito che affronto direttamente e che mi impegna ogni giorno, facendomi affrontare sempre nuove sfide.
Come può descrivere l'azienda e la filosofia su cui si basa?
Cerchiamo di creare “benessere”, a partire dai nostri prodotti, biologici al 100%, ma soprattutto nel contesto aziendale. Ognuno è invitato a esprimere le proprie idee, opinioni e necessità. Il nostro è un continuo lavoro di squadra ed è così che puntiamo a costruire il futuro. Tutto ruota intorno all’intento di valorizzare ed abbellire il territorio attraverso la piantumazione di varietà aromatiche e da frutto utili agli insetti pronubi ed in particolar modo alle api. Vogliamo promuovere il mirtillo morenico, insieme agli altri frutti di bosco (more e lamponi) e riuscire ad avere un impatto ancor maggiore a livello nazionale e internazionale: il canavese ha molto da offrire e noi vogliamo dimostrarlo. Abbiamo qualche commessa che si sta per concludere anche a livello internazionale.
In questa intervista del maggio 2021 Renato ci aveva parlato in modo approfondito della sua attività di produzione di mirtilli e piccoli frutti:
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