Il 2022 ha visto un vero e proprio tracollo nei consumi di lamponi in Italia: sia a valore che a volume i cali sono stati superiori al 20% e sono stati causati da un peggioramento di tutti i parametri che descrivono i comportamenti di acquisto delle famiglie italiane. Si tratta di un prodotto che nel 2021 aveva generato quasi 35 milioni di fatturato. Nel 2022 sono stati bruciati quasi 8 milioni di fatturato, equivalenti ai prezzi medi a quasi un milione di cestini da 125g.
Ma vediamo nel dettaglio i motivi di questa situazione disastrosa. Per quanto riguarda i comportamenti di acquisto partiamo dalla frequenza: mentre nel 2021 le famiglie italiane acquistavano lamponi 3,7 volte l'anno, nel 2022 gli acquisti sono calati a solo 3,4 volte l'anno, con un decremento pari al 6,9%.
Questo ha determinato che, su base annuale, la quantità totale acquistata da ogni nucleo familiare sia calata da 0,70 Kg a 0,68 Kg (-3,6%). Questo risultato negativo è stato raggiunto nonostante un aumento del 3,5% delle quantità per atto di acquisto, passate da 0,19 a 0,20 Kg (+3,5%).
D'altro canto, mentre le famiglie acquistano meno, cala anche il numero di famiglie acquirenti. Infatti la penetrazione, cioè la percentuale di famiglie che nel corso del 2022 ha acquistato lamponi almeno una volta, è passata da 12,9% a 10,3%. Questo calo di 2,6 punti percentuali si traduce in 733 mila famiglie italiane in meno che hanno acquistato lamponi. Sono passate infatti da 3,4 a 2,6 milioni i nuclei famigliari che nel 2022 hanno comprato lamponi nei vari canali al dettaglio.
L'effetto combinato del calo delle quantità per nucleo familiare (-3,6%) e della riduzione del numero di famiglie acquirenti (-21,8%) ha prodotto un collasso delle quantità totali, crollate da 2371 tonnellate (2021) a 1788 tonnellate (2022), con un balzo in basso del 24,6%. Praticamente un cestino di lamponi su quattro è sparito dai carrelli della spesa.
Dal punto di vista del valore, il 2022 ha visto un incremento del prezzo medio al dettaglio dei lamponi, passato da € 14,68 a € 15,14 al Kg, con un aumento del 3,1%, in controtendenza rispetto all'andamento del mirtillo (-2,2%) e dell'intera categoria dei piccoli frutti (-4.0%). Questo in uno scenario generale che ha visto una crescita dei prezzi al consumo (al netto degli energetici) pari a +4,1% nel 2022 (Istat).
La spesa per ogni atto di acquisto è quindi aumentata del 6,7% anche a causa dell'aumento del 3,5% nella quantità media acquistata mediamente per occasione di acquisto. Mentre nel 2021 una famiglia italiana spendeva mediamente per i lamponi € 2,83 ogni volta, nel 2022 si è assistito a un aumento a € 3,02.
La spesa complessiva per lamponi delle famiglie italiane è quindi diminuita complessivamente del 22,3%, passando da quasi € 35 milioni a circa 27 milioni.
Il confronto con i dati di consumo del Regno Unito, dove i piccoli frutti sono la categoria più importante come fatturato del reparto ortofrutta, sono impietosi:
D'altro canto questa differenza segnala anche un potenziale che è tuttora inesplorato.
Sei mesi fa l'analisi dello scenario dei consumi italiani di lamponi ci aveva fatto ipotizzare che la causa della crisi di questo prodotto “Non è il prezzo, è la qualità“. Si tratta di una nostra ipotesi: sicuramente le cause devono essere esplorate con attenzione e risolte con misure decise, per non rischiare che i lamponi in pochi anni spariscano dall'orizzonte di interesse delle famiglie italiane.
Tutti i diritti riservati – Italian Berry – Licenza CC BY