15 ott 2020

Kiwiberry Nergi, da quest'anno anche bio

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Venduto in confezioni standard da 125 grammi, il Nergi non è più un consumo di impulso, associabile al consumatore curioso. Stando agli ordini stabili e continui che arrivano dalla Gdo, si evince che il consumo di Nergi sia diventato abitudinario: “Chi lo compra, lo ricompra – racconta Andrea Rigazio di Ortofruit – Rispetto ad altra varietà di Arguta, ha infatti alcuni plus: oltre alla buccia più tenera rispetto alla media di prodotti simili, vi è una disponibilità di prodotto a scaffale prolungata: con il Nergi si arriva alla seconda decade di novembre, aspetto che permette di fidelizzare chi lo prova. In altre parole, nella sua stagionalità, è meno stagionale rispetto ad altri prodotti della stessa famiglia”.

Da quest’anno, una parte dei produttori segue il metodo biologico e pertanto, accanto al Nergi coltivato secondo le linea guida piemontesi in materia di lotta integrata, si trovano anche i Nergi bio: “Per ora si tratta di poco più del 5% della produzione totale – conclude Rigazio – In futuro, vedremo. Il Nergi è, al momento, un prodotto nuovo, è difficile proporre al consumatore una segmentazione tra prodotto biologico e prodotto tradizionale. Ma nei prossimi anni la quota bio potrebbe crescere“.

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