NCX Drahorad, società di servizi per la commercializzazione di ortofrutta specializzata in piccoli frutti, traccia un quadro delle prospettive della stagione mirtilli 2020, che sta entrando nel vivo con le prossime produzioni di Piemonte e Veneto.
Partendo dalla situazione in campagna si analizzano le prospettive di mercato passando dagli ostacoli posti dalla concorrenza.
Patrizia: buone le attese lato produzione
Secondo Patrizia Simonini, senior account manager di NCX Drahorad, la produzione di mirtilli in Sicilia si sta avviando verso la conclusione, Il mese di maggio rappresenta il 40% del calendario dell'isola e anche quest'anno si esaurirà entro fine mese. Le quantità disponibili dalla Sicilia sono in aumento ogni anno, grazie anche ai collegamenti con aziende del nord Italia.
Le principali zone di produzione del nord Italia (Piemonte e Veneto), dopo una fioritura anticipata, si stanno allineando a una stagione normale per quanto riguarda la data di partenza, che è prevista tra il 5 e il 10 giugno per Duke, la varietà più precoce. Con un clima stabile la stagione dovrebbe protrarsi fino a metà luglio in Piemonte e Veneto, per poi spostarsi nelle zone più tardive del Trentino.
Con una buona fioritura e un buon clima, la produzione in Piemonte si presenta di buon calibro e quantità
Patrizia Simonini, senior account manager NCX Drahorad
In Piemonte qualche partita ha subito le grandinate della settimana scorsa, ma si tratta di situazioni isolate e che hanno interessato solo gli impianti scoperti.
Il calibro di Duke, tuttora la varietà prevalente nel Nord Italia, si presenta generalmente superiore alla media, con maggioranza di 13+ o 14+. Saranno disponibili buone quantità di calibri premium 16+ sia per Duke che per le altre varietà.
Stiamo assistendo a un crescente interesse dei produttori per le varietà considerate premium dai mercati come Draper e altre varietà con licenza, in particolare Fall Creek. Quest'anno entreranno in produzione anche le prime quantità di varietà del programma OZblu.
Prevista buona anche la disponibilità di mirtilli biologici. La produzione in aumento ogni anno sta incontrando un interesse crescente all'estero e una graduale affermazione anche in alcune nicchie del mercato nazionale. Il differenziale riconosciuto ai mirtilli biologici varia solitamente da Eur 0.50 a Eur 1.50/kg in più rispetto alle stesse varietà convenzionali.
Francesco: attenti ai concorrenti
Francesco Cavani, senior account manager di NCX Drahorad, segue giornalmente gli andamenti dei paesi che forniscono l'Europa in questo periodo:
- il Marocco ha già passato il suo picco e sta rapidamente avviando alla conclusione.
- la Spagna ha avuto un andamento anomalo quest'anno e non ha mai espresso un vero picco di offerta. A causa della difficoltà nel reperimento di manodopera e del maltempo di inizio maggio le quantità offerte si sono ridotte in certi casi al 50% della produzione potenziale. I prezzi hanno compensato questa situazione e sono sostanzialmente raddoppiati rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. In questo momento i prezzi per mirtilli spagnoli rinfusa sono di Eur 5.50-6.00, con punte anche maggiori per acquisti spot. I prezzi per prodotto da programma non sono mai andati sotto i Eur 5.00 per i cestini, mentre l'anno scorso le liquidazioni ai produttori erano scese fino a Eur 1.50/kg in campagna.
Occorre evitare l'euforia di inizio stagione: i concorrenti sono alle porte e, SE NON ABBIAMO POLITICHE DI PREZZO OCULATE, possono bloccarci in poco tempo l'accesso ai mercati
Francesco Cavani, senoir account manager NCX Drahorad
E' necessario entrare nei mercati internazionali (Regno Unito, Svizzera, Germania, Austria) con prezzi adeguati per acquistare una posizione di mercato e conservarla fino alla fine della stagione, evitando speculazioni di breve termine a inizio campagna. Il prodotto italiano ha infatti bisogno dell'esportazione siccome il mercato nazionale non è ancora in grado di assorbire l'intera produzione italiana nel picco dei mesi di giugno e luglio.
I principali concorrenti per l'Italia hanno un calendario varietale che si sovrappone al nostro e costi inferiori:
- Romania: la produzione inizia con Duke dalla metà di giugno e si presenta di buona qualità e con quantità in aumento rispetto al 2019. Ci sono produttori rumeni che hanno politiche commerciali molto aggressive e stanno già offrendo listini di prezzi stagionali sia per il prodotto in cestini che per il rinfusa.
- Serbia: con produzioni crescenti sarà presente sul mercato dalla metà di giugno.
- Polonia: alcune zone di produzione nel nord della Polonia hanno subito danni da gelo fino al 30%, ma le produzioni più precoci che tendono a sovrapporsi con la seconda parte della stagione italiana non hanno subito danni alla data odierna.
- Portogallo: avrà disponibilità continuativa di prodotto da fine maggio a tutto giugno.
Thomas: il mercato è pronto
Nel 2019 l'Italia ha esportato 4600 tonnellate di mirtilli principalmente verso la vicina Svizzera e il Regno Unito. Assieme ad Austria, Germania e Olanda rimarranno anche per il 2020 i principali mercati esteri di sbocco per il mirtillo italiano.
In giugno prevediamo una transizione morbida che favorirà l'ingresso dell'Italia sui mercati europei. Questo non significa che sarà una stagione facile.
Thomas Drahorad, CEO NCX Drahorad
Entrare in un mercato non significa automaticamente essere nelle condizioni di poterci rimanere per tutta la stagione, Infatti i clienti europei sono molto attenti alla concorrenza: ad esempio la Romania sta già offrendo prezzi stagionali notevolmente inferiori a quelli correnti spagnoli. Qualche importatore fa già a meno dell'Italia passando senza soluzione di continuità da Spagna a Portogallo, Romania e poi Polonia.
Sarà quindi importante difendere fin da subito la nostra posizione di mercato come fornitore storico e affidabile, con varietà conosciute ed apprezzate e che conosce le esigenze dei clienti da oltre un decennio. Se sapremo giocare la leva prezzo con oculatezza, la stagione 2020 potrebbe darci soddisfazioni.
Questa potrebbe dimostrarsi una stagione con un buon potenziale per consolidare le posizioni del mirtillo italiano sui mercati più lontani, come il Medio Oriente e l’Estremo Oriente, che finora sono stati raggiunti con spedizioni via aerea solo sporadicamente. Questi mercati richiedono quantitativi ridotti ma di qualità superiore, sia come calibro che spesso come varietà.
Situazione in chiaroscuro sul mercato italiano: gli ultimi due mesi hanno portato grandi cambiamenti nei consumi, con segmenti in aumento e altri in forte calo. L'inizio della stagione estiva dei berries italiani potrebbe portare maggior attenzione verso la categoria, grazie alla maggior frequenza di promozioni che dovrebbero spingere i consumi tramite le leve del prezzo e dei formati maggiori (250g e 500g). La categoria sta comunque crescendo fisiologicamente e la crisi Codiv-19 sta favorendo il prodotto di origine italiana, rinforzando una tendenza già in atto alla preferenza del mirtillo nazionale, ormai disponibile quasi nove mesi l'anno.
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