02 ago 2024

Matteo e Luca Molari: “Segmentazione, qualità e nuovi formati”

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La notizia è rimbalzata dalle riviste di settore alla stampa generalista. Di recente è nata una joint venture di filiera per i frutti di bosco. Si chiama “I Frutti di Gil” e nasce dalla partnership tra Orsero (holding dell’omonimo gruppo italiano e internazionale, leader nell’Europa mediterranea per l’importazione e la distribuzione di prodotti ortofrutticoli freschi, che ne detiene il 51%) e Cerchia Holding, facente capo a Matteo e Luca Molari, titolari di G-Berries e Molari Società Agricola, specialisti nella selezione varietale e vivaismo di berries.

Proprio Matteo e Luca Molari, co-Ceo di I Frutti di Gil, analizzano per Italian Berry gli ultimi trend del comparto (dati Italian Berry-Gfk).

“I dati parlano dell’aumento del 55% a valore che il segmento dei berries ha registrato negli ultimi 4 anni. Un risultato di valore per tutti gli attori della filiera – osservano - Ma, andando più a fondo, alcuni dati ci indicano che c’è potenziale per crescere ulteriormente, e ci spronano a fare ancora meglio per rispondere alle esigenze sempre più chiare dei consumatori”.

“Questo è l’obiettivo che ci poniamo per il nostro percorso, perché per aumentare la penetrazione il primo passo è soddisfare in modo continuativo il consumatore, e per farlo partiamo da un concetto per noi fondamentale: un mirtillo non è sempre un mirtillo, e un lampone non è sempre un lampone”.

L’esempio del mirtillo

E allora prendiamo il mirtillo, la referenza che più fa da traino al comparto dei berries. “Non è utopia per l’Italia puntare a dati di consumo simili a quelli di mercati di riferimento, come il Regno Unito, dove una famiglia su due acquista il prodotto”, dicono gli imprenditori.

“Il mirtillo è un frutto moderno, forse il più moderno di tutto il comparto frutta e verdura, e lavorando sulla segmentazione, oltre che sulla qualità, potremo fare un salto in avanti nello sviluppo della referenza”.

“Sarà quindi sempre più importante lavorare su nuovi formati che rispondono a momenti di consumo differenti e su varietà che offrono ulteriori modalità di consumo. E, inoltre, fare attenzione allo sviluppo delle diverse origini”.

Per puntare ad avere disponibilità di prodotto di qualità tutto l’anno, infatti, è necessario non fossilizzarsi su particolari origini, avendo così a disposizione anche soluzioni in grado di far fronte a situazioni di contesto.

“E, infine, lavorare sull’innovazione, in cui crediamo e investiamo al fine di avere sempre macchinari di assoluta avanguardia per il nostro magazzino principale di Verona”, ricordano.

La “ripresa” di mora e lampone

Continuità nel livello qualitativo dell’offerta, stabilità di gusto e programmazione al fine di non avere rotture di stock, invece, sono gli elementi fondamentali per migliorarsi su mora e lampone. “Per queste referenze – spiegano Matteo e Luca Molari - lavoriamo strutturando progetti produttivi importanti che prevedono una scelta varietale in grado di allungare la finestra produttiva italiana”.

“Investiamo in miglioramento varietale e, facendo leva su un importante network costruito negli anni, collaboriamo con consolidati partner in produzione nelle principali origini estere con l’obiettivo, da perseguire per i prossimi anni, di dare la maggiore uniformità varietale possibile anche nella finestra di import”.

Ribes in crisi

Secondo i fratelli Molari, il mercato del ribes, invece, ha subito un rallentamento che ha caratteristiche quasi strutturali. “Da una parte il ribes è un prodotto di complemento, da decoro ma, dall’altra parte, è un prodotto che ha costi importanti di gestione per i distributori e, spesso, se di importazione, molto costoso anche per il consumatore”.

Insomma, il tema è delicato, è una referenza su cui va fatto con attenzione un lavoro specifico, e che necessita una grande collaborazione tra distributori e buyer.

Produzione, un progetto studiato su linee precise

Qualità del prodotto, scalabilità del progetto, prossimità della coltivazione agli stabilimenti e complementarità delle finestre di produzione. Così si ragiona e si costruiscono i progetti in produzione.

Questo significa scegliere accuratamente le varietà da coltivare, in aree geografiche utili a estendere quanto più possibile la finestra di produzione nazionale e a limitare la logistica, facendo leva sulla rete capillare di magazzini del Gruppo.

“I progetti avviati ad oggi sono dislocati in 8 regioni italiane, con un focus importante su Sicilia, Puglia, Emilia-Romagna e Alto-Adige. In Sicilia, nello specifico, abbiamo da poco attivato due nuovi impianti, che si aggiungono ai produttori attuali, dove sarà sviluppata la coltivazione di tutte e tre le referenze, more, mirtilli e lamponi”.

“A questa novità – aggiungono - si affiancheranno per la prossima stagione nuovi progetti a cui stiamo lavorando, localizzati, tra gli altri in Calabria e in Liguria, areale emergente nel quale già quest’anno abbiamo fatto un ottimo lavoro”.

Qualità senza bandiera

La filiera nazionale è un elemento centrale del progetto di filiera dedicato ai berries, ma “sfatiamo il mito che vuole il prodotto italiano a prescindere migliore di quello importato – precisano i Ceo de I frutti di Gil - Per questo motivo, anche sulle principali origini di prodotto di importazione lavoriamo costruendo partnership solide e durature, in alcuni casi anche con produzioni dirette”.

Per quanto riguarda il tema varietale, per alcune referenze come il lampone si è scelto di lavorare anche in import con le stesse varietà coltivate in Italia, in modo da andare verso un’uniformità varietale che permetta al consumatore di beneficiare di un’esperienza di gusto altrettanto uniforme.

“L’obiettivo ultimo è portare sulla tavola del cliente un prodotto di qualità 52 settimane l’anno – ribadiscono - Per noi la strada giusta per aumentare la penetrazione della categoria e per consolidare la presenza de I Frutti di Gil sul mercato”.

In questa ottica gli imprenditori sottolineano l’importanza della segmentazione, soprattutto per il mirtillo. “Ne abbiamo già visto alcuni benefici grazie all’introduzione del pack open top, lanciato in primavera e unico sul panorama italiano – concludono - Lo faremo prossimamente con altri progetti che abbiamo in serbo per i mesi a venire”.

Raffaella Quadretti

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