Il lampone in Italia continua a dare risultati in chiaroscuro: da un lato nell’anno solare che si chiude il 30/06/23 si è registrato l’aumento dell’11,2% delle famiglie acquirenti, generato da un incremento della penetrazione che è passata da 11,4% a 12,8%.
Questo significa che ci sono 330 mila famiglie in più ad acquistare lamponi rispetto a un anno fa. Si tratta di un segnale importante perchè si è invertito un trend negativo degli ultimi periodi, recuperando i livelli di penetrazione di due anni fa.
L’aumento della penetrazione indica che c’è un dinamismo positivo nei confronti del lampone, che negli ultimi 12 mesi ha realizzato un saldo netto positivo tra nuovi consumatori e consumatori che hanno smesso di acquistare lamponi.
Ma quando si va nel dettaglio della spesa gli indicatori mostrano tutti un segno rosso, sia per quanto riguarda le quantità che per i valori.
In altre parole le famiglie spendono meno e portano a casa meno prodotto. La spesa annuale per famiglia è infatti passata da Eur 10,27 a Eur 9,40, con un calo del 17,5%.
Il crollo nella spesa media ha controbilanciato l’effetto positivo dell’aumento della penetrazione e la spesa totale è calata nel periodo in oggetto da 33 a 31 milioni di Euro (-8,3%).
La quantità ha subito una dinamica molto simile, con un acquisto medio annuale passato da 0,68 Kg a 0,60 Kg (-18,7%), con l’effetto che la quantità totale venduta è calata da 2156 a 1951 tonnellate in 12 mesi.
Sia la quantità che il valore sono comunque in miglioramento rispetto ai valori registrati 6 mesi fa.
Analizzando il processo di acquisto si nota un calo nella frequenza di acquisto: le famiglie acquirenti sono passate a 3,3 acquisti l’anno (-11,7% rispetto a 12 mesi prima) mentre è diminuita anche la quantità acquistata in media (0,18 kg, con un calo del 7,9%).
Il prezzo è aumentato solo marginalmente (+1,4%) e comunque al di sotto dell’inflazione media registrata nello stesso periodo dall’Istat (6,4%).
Il differenziale di prezzo tra lamponi e mirtilli è variato nel periodo di rilevazione (2020-2023) tra il 26% e il 40%.
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