10 set 2022

Fragole, Fondazione Mach identifica un ellagitannino già utilizzato nella medicina orientale

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Uno studio molto approfondito sui componenti della fragola ha dimostrato per la prima volta che in questo frutto è presente in grandi quantità l'agrimoniin, un tannino naturale (ellagitannino) usato largamente nella medicina tradizionale asiatica e studiato per le proprietà astringenti, antiemorragiche, antimalariche e antitumorali.

Questa importante scoperta scientifica a cura dei ricercatori del Dipartimento qualità alimentare e nutrizione della Fondazione Edmund Mach di San Michele all'Adige è stata pubblicata recentemente sullo Journal of Agricultural and Food Chemistry, rivista della Società Chimica Americana.

Secondo la ricerca, oggetto della tesi di laurea in Scienze farmaceutiche applicate presso la facoltà di Farmacia dell'Università di Padova della studentessa trentina Elisa Pojer, l'agrimoniin è il più importante ellagitannino presente nella fragola e nella fragolina di bosco, ed è presente nella dose di 200 milligrammi per chilogrammo di frutto.

La scoperta dell'Ellagitannino

Fino ad oggi l'importanza di questo principio attivo, isolato per la prima volta nel 1982 in una pianta officinale perenne che cresce in Oriente (Agrimonia pilosa Ledeb), era del tutto inesplorata nella alimentazione umana e ignorata dalle banche dati nutrizionali. Si riteneva erroneamente che il principale ellagitannino della fragola fosse invece un' altra struttura, denominata “sanguiin H6”.

L'ellagitannino è presente nelle fragole
L'ellagitannino scoperto è presente in dosi di 200mg per ogni chilogrammo di fragole e fragole di bosco

La ricerca

Il team di ricercatori di San Michele, nell'ambito di un progetto mirato di durata annuale, che ha coinvolto anche Graziano Guella dell'Università di Trento e Mirella Zancato della Università di Padova, ha estratto e purificato l'agrimoniin mediante tecniche di cromatografia preparativa dai frutti maturi della fragolina di bosco, la Fragaria vesca.

La sua struttura è stata caratterizzata dettagliatamente attraverso esperimenti di risonanza magnetica nucleare, spettrometria di massa ed altre tecniche spettroscopiche. E' stato sviluppato un metodo cromatografico per l'analisi del frutto, e si è potuto confermare che sia nella fragola (varietà Darselect) che nella fragolina agrimoniin è presente in quantità molto elevate (centinaia di mg/kg) e che è di gran lunga il più importante ellagitannino presente nel frutto.

L'utilità

“Si tratta di una ricerca molto importante” spiega Urska Vrhovsek del Centro ricerca e innovazione- “perché ha dimostrato la presenza di un principio attivo naturale che è probabilmente l'ellagitannino più presente in assoluto nella dieta occidentale, ed è specifico delle fragole. La conoscenza della struttura di questo composto permetterà ora di studiarne la biodisponibilità, il metabolismo e i meccanismi di azione”.

Prospettive di ricerca

Per quanto riguarda gli ulteriori sviluppi sono in corso altri studi per accertarne la presenza nelle principali varietà coltivate, la sua variazione della concentrazione con la maturazione del frutto e, in collaborazione con l'Università di Milano, il meccanismo di azione in relazione alla attività anti-malarica.

Fonte: Fondazione E. Mach

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