11 dic 2025

I berries mediterranei riusciranno a sopravvivere alle nuove politiche sulla siccità?

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Di Jorge Duarte  | Hortitool Consulting

Di recente ho letto alcuni articoli sulla disponibilità idrica dopo le piogge dell'ultimo anno. Sembra che aree come il sud del Portogallo abbiano livelli dei principali bacini idrici superiori al 70% in media, affermando che c’è acqua sufficiente ad alimentare la popolazione per almeno i prossimi 3 o 4 anni. Mi chiedo: stiamo considerando solo l’acqua per la popolazione, e che dire dell’agricoltura che nutre questa stessa popolazione?

Il cambiamento climatico, la politica idrica dell’UE e alcune iniziative europee come la ricerca Fruit CREWS stanno riscrivendo le regole dell’irrigazione. 

I piccoli frutti possono essere parte del problema – oppure parte della soluzione.

Un nuovo Mediterraneo, una nuova questione per i piccoli frutti

Il bacino del Mediterraneo sta diventando il laboratorio mondiale del cambiamento climatico. I rapporti IPCC lo classificano già come “hotspot” in cui i trend di riscaldamento e aridificazione sono più forti della media globale, con elevati rischi per agricoltura, disponibilità idrica ed ecosistemi (IPCC, 2022).

Gli ultimi anni di siccità in Spagna, Italia, Portogallo e Nord Africa hanno trasformato questo scenario da semplice esercizio di modellizzazione a un vero e proprio dramma politico: bacini vuoti, autobotti per le città e forti restrizioni per gli agricoltori (Claro et al., 2024; Commissione Europea, 2024).

I piccoli frutti si trovano esattamente al centro dell’incrocio. Da un lato, fragole, mirtilli e lamponi sono tra le colture più redditizie per ettaro.

Dall’altro, sono diventati emblematici nel dibattito mediatico sulla diminuzione delle acque sotterranee – dalla controversia di Doñana a Huelva, dove pozzi illegali e sovrasfruttamento minacciavano una zona umida UNESCO (WWF, 2023), alle aree di espansione in forte stress idrico nella regione marocchina di Souss-Massa (Italianberry, 2024).

La domanda chiave per il prossimo decennio è semplice: i piccoli frutti possono diventare un modello di orticoltura water-smart invece di un simbolo di uso eccessivo d’acqua?

Politiche dell’acqua: i nuovi vincoli

Tre pilastri politici stanno modellando il futuro dell’irrigazione per i piccoli frutti nell’Europa mediterranea.

La Direttiva Quadro sulle Acque (WFD) – La WFD vincola legalmente gli Stati membri a mantenere fiumi e falde in “buono stato”, incluso lo stato quantitativo. In teoria ciò implica tetti rigorosi nei luoghi in cui la falda è già sovrasfruttata. In pratica, la Corte dei Conti europea ha criticato più volte la scarsa applicazione e le esenzioni per l’agricoltura (European Court of Auditors, 2021). Il caso Doñana – con un’infrazione UE e una forte pressione della Corte di Giustizia – mostra che la tolleranza sta arrivando al limite.

La Politica Agricola Comune (PAC) – La PAC include ora “eco-schemi” e criteri di condizionalità che possono essere collegati all’efficienza idrica e agli obiettivi climatici. La Commissione ha segnalato che i pacchetti post-2027 supporteranno esplicitamente una transizione verso colture resistenti alla siccità, irrigazione di precisione e pratiche più sostenibili, mediante vari strumenti di sostegno (European Commission, 2024; European Parliament, 2019).

Regolamento sul Riutilizzo dell’Acqua – Il Regolamento (UE) 2020/741, in vigore dal 2023, stabilisce requisiti minimi per l’uso di acque reflue urbane trattate in agricoltura (European Union, 2020). È particolarmente rilevante per le regioni costiere dei piccoli frutti: acque reflue trattate, e in alcuni casi acqua desalinizzata, possono ridurre la pressione su fiumi e falde – purché i rischi sanitari siano adeguatamente gestiti (Maffettone & Gawlik, 2022; Ofori-Boateng et al., 2025; Pistocchi et al., 2020).

Fig 1: Bacini idrici per costituire riserve d’acqua nelle aziende agricole.

Considerati insieme, questi tre elementi significano che il “business as usual” è finito. I progetti sui piccoli frutti saranno sempre più valutati non solo sulle rese, ma su:

  • sicurezza idrica legale e fisica,
  • efficienza (kg ed € per metro cubo),
  • compatibilità con gli obiettivi ecologici a livello di bacino.

Fruit CREWS: irrigazione basata sulla pianta per un mondo più arido

Allo stesso tempo, la ricerca sta avanzando rapidamente. Un buon esempio è FruitCREWS, un’azione COST dell’UE (CA21142, 2022–2026) dedicata alle risposte delle colture arboree allo stress idrico e ai sistemi di supporto decisionale (COST, 2025a; FruitCREWS, 2025).

Sebbene FruitCREWS sia focalizzata su alberi da frutto più che sui piccoli frutti, i suoi messaggi principali si applicano direttamente al settore dei berries:

La pianta deve essere il sensore principale – FruitCREWS riunisce fisiologi, modellisti e tecnologi per identificare indicatori pratici dello stato idrico della pianta: potenziale idrico del fusto, temperatura della chioma, turgore e dinamiche di crescita, tra gli altri. L’idea centrale è che l’irrigazione dovrebbe essere guidata da come “si sente” la pianta, non solo dall’umidità del suolo o dal calendario (COST, 2025a; IRTA, 2023).

Modelli e DSS devono integrare queste informazioni – La rete sta riesaminando i modelli di irrigazione, da semplici bilanci idrici FAO a modelli colturali più meccanicistici, valutando come integrarli in sistemi DSS realmente utilizzabili dai produttori (Leibniz Institute, 2023). Viene inoltre testata la robustezza, usabilità e costo degli strumenti commerciali.

Le strategie di deficit hanno bisogno di soglie fisiologiche chiare – Il cambiamento climatico rende inevitabile il deficit idrico in molte regioni. FruitCREWS mira a definire finestre e soglie di deficit “sicure” per fase fenologica e coltura, collegando segnali misurabili (ad es. un certo valore di potenziale idrico del fusto) a livelli accettabili di stress e calo di resa (COST, 2025a; IRTA, 2023).

La scienza deve dialogare con la politica – Al di là della tecnologia, l’Azione interagisce con autorità idriche e ministeri per tradurre queste evidenze in linee guida e, in ultima analisi, in schemi di incentivi e regolamenti per un’irrigazione più precisa (COST, 2025b).

Questo è esattamente il quadro di cui il settore dei piccoli frutti ha bisogno.

Fig 2: Utilizzo del sensore WET per misurare contenuto idrico (%), EC e temperatura 

Cosa significa tutto questo per i piccoli frutti?

I piccoli frutti hanno già due vantaggi: irrigazione a goccia quasi universale e alta compatibilità con sistemi protetti o su substrato. Sono condizioni ideali per irrigazione e fertirrigazione di precisione.

L’approccio Fruit CREWS suggerisce tre cambiamenti concreti per le aree mediterranee dei piccoli frutti:

Dalla “irrigazione a goccia installata” alla “irrigazione guidata dalla pianta” – Installare le linee a goccia non basta. Le aziende devono muoversi verso regimi irrigui in cui misurazioni del suolo o del substrato (tensiometri, sonde capacitivi, drenaggi) siano combinate con indicatori della pianta, come temperatura della chioma o potenziale idrico del fusto; e la programmazione sia adattata a bande di stress “verde/giallo/rosso” per fase fenologica. Esperienze nelle fragole in Spagna mostrano che una semplice ottimizzazione del calendario può far risparmiare ~40% di acqua mantenendo le rese (Gavilán et al., 2021).

Dal concetto di ettari al concetto di metri cubi – Per gli investitori la metrica chiave non è più “quanti ettari di piccoli frutti”, ma “quale margine per metro cubo d’acqua”. I piccoli frutti possono ottenere ottimi punteggi rispetto a colture meno redditizie, specialmente con irrigazione ottimizzata (Mekonnen & Hoekstra, 2011). Ma ciò richiede contabilità idrica aziendale rigorosa e report trasparenti a livello dei distretti irrigui.

Dalle singole aziende a strategie di bacino – Anche l’azienda più efficiente non può risolvere da sola il sovrasfruttamento di un acquifero. FruitCREWS ricorda che i DSS e i sensori hanno il massimo impatto quando integrati verticalmente (pianta–parcella–azienda) e orizzontalmente (tra aziende e fino all’autorità di bacino). Le aree mediterranee dei piccoli frutti – da Huelva e Algarve alla Sicilia e al Marocco costiero – avranno bisogno di piattaforme di bacino che integrino DSS, dati satellitari di evapotraspirazione, livelli dei bacini e allocazioni regolamentate.

Verso un “Berry Water Protocol” mediterraneo

Mettendo insieme questi elementi, un Berry Water Protocol mediterraneo potrebbe offrire una roadmap pratica per produttori, buyer e regolatori:

  • Pre-condizioni: nessun nuovo progetto sui piccoli frutti senza diritti idrici legali sicuri e un piano scritto di gestione della siccità. Politicamente un processo complesso, per via dei lobby istituzionali pubblici e privati.

Fig 3. L’analisi dell’impatto ambientale del ciclo di vita dei frutti nel Regno Unito mostra che i piccoli frutti rimangono molto al di sotto dei valori riportati per frutti tropicali come mango e avocado. Per tutti i piccoli frutti, oltre il 90% dell’uso d’acqua avviene in campo, con contributi minori da post-raccolta, trasporto e vendita al dettaglio. Fonte: Frankowska, Jeswani e Azapagic (2019).

  • Infrastruttura minima: irrigazione a goccia o micro-irrigazione ovunque, con misuratori di flusso e controllo della pressione, e collegamento (dove possibile) a schemi di riutilizzo delle acque reflue o desalinizzazione. Già implementato su scala media nella regione dell’Algarve, Portogallo.
  • Monitoraggio: una toolbox standard che combini contatori idrici, sensori del suolo/substrato, monitoraggio del drenaggio e indicatori della pianta. Nonostante gli obblighi derivanti dalle certificazioni, molti produttori investono, ma la percentuale che utilizza correttamente questi strumenti è ancora ridotta: servono passi più rapidi per aumentare gli utenti.
  • Strategie basate sulla fenologia: regole chiare su quando il deficit idrico è accettabile (es. crescita vegetativa e post-raccolta) e quando va evitato (allegagione e inizio ingrossamento), supportate da dati sperimentali. Occorre ulteriore ricerca per fornire un protocollo di riferimento ai produttori.
  • Sistema a semaforo: semplici categorie “verde/giallo/rosso” che produttori e autorità possano utilizzare per coordinare le risposte negli anni siccitosi. Siamo ancora agli inizi, nonostante l’impegno delle associazioni irrigue.
  • KPI: benchmark di settore in kg/m³ e €/m³, accanto alle metriche classiche per ettaro.

Frutto

Volumi d’acqua (L/kg)

Water footprint (L eq./kg)

Fragole

59

34

Lamponi

139

90

Altri piccoli frutti

181

118









Fig 4. Nel Regno Unito, all’interno del gruppo dei piccoli frutti, le fragole mostrano il fabbisogno idrico più basso, con 59 L/kg di acqua utilizzata e un water footprint di 34 L eq./kg. Lamponi (139 L/kg; 90 L eq./kg) e la categoria “altri piccoli frutti” (181 L/kg; 118 L eq./kg) richiedono quantità progressivamente maggiori di acqua. Fonte: Frankowska, Jeswani e Azapagic (2019).

Conclusioni

Un tale protocollo allineerebbe la produzione dei piccoli frutti con il percorso tracciato da FruitCREWS e dalle politiche idriche dell’UE. Aiuterebbe anche a informare meglio e a ricostruire la fiducia della società, dimostrando che la filiera dei piccoli frutti non sta solo avanzando su riciclo della plastica e innovazione varietale, ma sta anche affrontando seriamente i rischi connessi all’uso dell’acqua.

In un Mediterraneo sempre più caldo e arido, i piccoli frutti sopravvivranno – e meritano il loro posto – ma devono diventare water-smart by design.

Jorge Duarte
Hortitool Consulting

Riferimenti

  • Claro, A. M., Fonseca, A., Fraga, H., & Santos, J. A. (2024). Future agricultural water availability in Mediterranean countries under climate change: A systematic review. Water, 16(17), 2484.
  • COST Association. (2025a). Action CA21142 – FruitCREWS: Fruit tree Crop Responses to Water deficit and decision support Systems applications.
  • COST Association. (2025b). Solutions to ensure the resilience of fruit trees with FruitCREWS.
  • European Commission. (2024). Water scarcity and droughts.
  • European Court of Auditors. (2021). Sustainable water use in EU agriculture.
  • European Parliament. (2019). Irrigation in EU agriculture.
  • European Union. (2020). Regulation (EU) 2020/741.
  • Frankowska, A., Jeswani, H. K., & Azapagic, A. (2019). Life cycle environmental impacts of fruits consumption in the UK.
  • FruitCREWS. (2025). About the Action.
  • Gavilán, P., et al. (2021). Improvement of strawberry irrigation sustainability in southern Spain.
  • IPCC. (2022). Climate Change 2022.
  • Italianberry. (2024). In Morocco, labour and water shortages may slow down the expansion of berries.
  • Leibniz Institute. (2023). FruitCREWS.
  • Maffettone, R., & Gawlik, B. M. (2022). Technical guidance – Water reuse risk management.
  • Mekonnen, M. M., & Hoekstra, A. Y. (2011). Water footprint of crops.
  • Ofori-Boateng, C., et al. (2025). Treated wastewater reuse for irrigation.
  • Pistocchi, A., et al. (2020). Reclaimed water to face agricultural water scarcity.
  • WWF. (2023). Strawberry farms threaten Doñana.

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