Mentre la stagione lamponi è appena terminata, è tempo di bilanci e di programmi per Coop. Sole, lo specialista campano di piccoli frutti. In questa intervista esclusiva a Italian Berry, il direttore generale Pietro Ciardiello getta uno sguardo sulla stagione appena conclusa e ci parla dei piani per il futuro.
Qual è il bilancio di questa stagione?
In questi giorni abbiamo concluso la campagna lamponi e siamo nella coda finale delle more, mentre la commercializzazione dei mirtilli è terminata qualche mese fa. Complessivamente possiamo definirla un'annata positiva, in cui si è confermata la tendenza all'aumento delle quantità di piccoli frutti commercializzate dalla cooperativa. Il lampone, a parte una pausa in settembre, è ormai disponibile tutto l'anno; per le more siamo riusciti a estendere la raccolta da maggio a ottobre/novembre. Per il mjirtillo siamo in fase di introduzione e il nostro scopo è mettere a punto i processi produttivi ed estendere la stagione con l'introduzione anche di varietà tardive.
Come vi state orientando con le scelte varietali?
Le scelte varietali sono improntate al criterio della qualità: per quanto riguarda i lamponi siamo concentrati su Adelita, per le more stiamo puntando assieme a Molari e altri vivai spagnoli su varietà rifiorenti (per avere un ciclo lungo), dolci e con buone caratteristiche gustative. Per i mirtilli lavoriamo a stretto contatto con Fall Creek e stiamo sviluppando un calendario completo di varietà precoci, medie e tardive. Per il momento stiamo sviluppando le varietà più distribuite ma abbiamo anche in atto alcune prove sulle cultivar più esclusive.
Quale posto ha il biologico nelle vostre strategie?
Il biologico è parte di un nostro importante orientamento strategico: stiamo puntando a produrre le tre referenze in biologico, quindi tutto in suolo siccome i disciplinari del biologico non ammettono colture fuori suolo.
Come si è evoluta la vostra presenza sui mercati?
Per quanto riguarda i mercati, fino a qualche anno fa l'estero aveva un peso importante nella nostra attività, garantendo regolarità nelle forniture e quantitativi interessanti. Ultimamente abbiamo puntato a sviluppare anche la GDO italiana. Siamo partiti in un'ottica di servizio, in cui era prioritario garantire l'assortimento ai punti vendita anche se le quantità in certi casi non giustificavano il rilevante impegno commerciale e organizzativo. Questa introduzione è stata fatta con il brand “Chicche di Natura” e da quest'anno stiamo iniziando a raccogliere i frutti, non solo sulle piazze meridionali ma anche al Nord.
Il vostro nuovo brand SìBon rappresenta quindi un passaggio obbligato per rafforzare la vostra presenza sui mercati?
Al marchio collettivo “Chicche di Natura” abbiamo affiancato il nostro marchio Sì,Bon che contraddistingue il nostro prodotto più dolce, profmuato, naturale. Il brand è veicolato da un packaging ecocompatibile, riciclabile al 100% nella carta. Questi nuovi packaging stanno sostenendo un'evoluzione verso i formati maggiori, con un graduale passaggio dal 125g al 250g; in questo modo ci sono evidenti vantaggi di costi e sostenbilità per tutta la filiera, incluso il consumatore.
Cosa rappresentano i piccoli frutti per Coop Sole e quali sono i vostri piani di sviluppo?
Al momento i piccoli frutti di Coop Sole sono prodotti su 30 ettari. Tutti i nostri produttori sono altamente specializzati: le aziende sono monoprodotto e sono fortemente orientate a fornire un prodotto di qualità lungo tutto il corso della stagione. I nostri piani sono di continuare a espandere la categoria dei berries aumentando la produzione ogni anno, con l'obiettivo finale di arrivare a 40-50 ettari complessivi per tutta la cooperativa.