15 ago 2024

Agrovision valutata 1 miliardo di dollari mentre raccoglie un finanziamento da $ 100 M

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Agrovision Corp., azienda tech nel settore agricolo, ha raccolto 100 milioni di dollari per le sue aziende agricole che coltivano mirtilli, lamponi, more e altro, cavalcando una tendenza più ampia di crescita del consumo di piccoli frutti negli Stati Uniti.

Il round di finanziamento, guidato da Aliment Capital, valuta Agrovision, con sede a Los Angeles, a oltre 1 miliardo di dollari. L'azienda vende frutta con i marchi Fruitist e Big Skye, disponibili in alcuni punti vendita di retailer come Costco, Trader Joe’s e Sprouts.

La strategia premium

Agrovision, che ha circa un decennio di vita, vede un’opportunità nel portare marchi riconoscibili nel reparto ortofrutticolo — un’area dove prodotti come ciliegie, uva e piccoli frutti sono generalmente considerati beni di consumo standard. L'azienda afferma inoltre di avere un vantaggio tecnologico: coltiva la sua frutta nelle aree ottimali in tutto il mondo, utilizzando genetiche proprietarie e sfruttando l'analisi dei dati (n.d.t. Agrovision produce mirtilli Sekoya e di programmi genetici australiani nelle proprie aziende agricole in Peru, Messico, Marocco e Stati Uniti).


Il prodotto di punta dell'azienda è una confezione da 9,8 once (circa 278 grammi) di mirtilli jumbo, che costa tra 6 e 8 dollari (circa 5,50€ - 7,40€), posizionandosi nel segmento premium. Il co-fondatore Steve Magami ha dichiarato che il suo mirtillo è un lusso accessibile per cui i consumatori saranno disposti a pagare un po’ di più.

“Non penseresti di metterlo in un frullatore,” ha detto Magami, perché i mirtilli sono costantemente dolci, saporiti e sodi. “Questo è uno spuntino piacevole che vorrai mangiare fresco.”

Boom piccoli frutti negli Stati Uniti

L’America sta attualmente vivendo un boom dei piccoli frutti. Negli Stati Uniti, le importazioni di mirtilli freschi sono passate da 44 milioni di libbre (circa 19.958 tonnellate) nel periodo 2000-2002 a 450 milioni di libbre (circa 204.116 tonnellate) dal 2018 al 2020, secondo il Dipartimento dell'Agricoltura degli Stati Uniti. La società di ricerca Mordor Intelligence prevede che i piccoli frutti rappresenteranno un business da 31,9 miliardi di dollari (circa 29,5 miliardi di Euro) entro la fine del decennio.

Steve Magami, Agrovision

Agrovision ha rifiutato di rilasciare i dati di vendita ma ha dichiarato di essere redditizia. L'azienda ha raccolto circa 250 milioni di dollari in totale in equity dalla sua fondazione nel 2012, oltre a 300 milioni di dollari in debito. Con questo round, Ben Belldegrun di Aliment ha preso posto nel consiglio di amministrazione.

Le sfide tecniche e finanziarie

Il settore dei piccoli frutti presenta molte sfide: la frutta è delicata e farla arrivare sugli scaffali al momento giusto richiede un equilibrio. Rispetto a mele o banane, i piccoli frutti non producono o rispondono molto all'etilene, un gas che accelera la maturazione e dà ai commercianti una certa flessibilità su quando vendere la loro frutta. Agrovision afferma di poter compensare ciò utilizzando contenitori di stoccaggio progettati dalla RipeLocker Inc., con sede a Washington, che controllano la durezza, i livelli di ossigeno e di anidride carbonica fino a quando il prodotto non è pronto per il supermercato.

In tempi recenti, la tecnologia agricola e i settori correlati hanno spesso portato a risultati deludenti per gli investitori. Questi hanno firmato grandi assegni per aziende agricole alternative come AeroFarms e AppHarvest Inc. prima che queste entrassero in Chapter 11 (bancarotta). Nel frattempo, le aziende di carne alternativa hanno faticato a trovare successo.

Magami afferma di offrire una proposta di valore migliore e crede che l'azienda possa risolvere un importante problema legato agli spuntini salutari. “Non c’è niente di peggio che andare al negozio e trovare un mirtillo morbido, molle, con una breve durata di conservazione,” ha detto.

Fonte: Bloomberg



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