09 apr 2020

Varietà in etichetta: le battaglie di Gilberto Molari

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di Thomas Drahorad

Ho conosciuto Gilberto Molari solo recentemente, quando nel 2019 è stato uno sponsor entusiasta del Mirtillo Business Day che avevo organizzato per accendere i riflettori sui piccoli frutti in Italia.

Avevamo parlato a lungo delle dinamiche di mercato di lamponi e mirtilli. Gilberto mi aveva comunicato con entusiasmo due concetti molto chiari, che per lui erano strategie per fare crescere il settore: le potenzialità del marketing per l'aumento dei consumi in Italia e la trasparenza delle etichette.

Consumi e marketing

Gilberto Molari era affascinato dai livelli di consumo dei piccoli frutti, e dei lamponi in particolare, che si erano raggiunti nei paesi del Nord Europa. Conosceva bene la situazione dei paesi scandinavi e sottolineava che, con un marketing attento anche in Italia si sarebbe potuto trarre vantaggio da consumi più elevati e ne vedeva i vantaggi per tutta la filiera, dal consumatore fino al vivaista.

Lui stesso aveva dimostrato di credere nella comunicazione come fattore chiave per fare crescere la propria azienda. Ne è testimone l'attenzione dedicata all'immagine aziendale che era stata fatta oggetto di un recente restyling, che aveva introdotto un nuovo logo e un efficace renaming.

Gli avevo fatto presente che secondo me Molari aveva forse il logo più bello e originale tra i vivaisti di piccoli frutti in giro per il mondo e lui si era schernito con un sorriso soddisfatto.

Vivai Molari - Berries & Breeding

Sono sinceramente convinto che il logo, sviluppato da un'agenzia di Cesena, abbia tratti particolarmente originali ed efficaci nei colori, nel font e nella costruzione grafica, che si distanziano dallo stile “country” e pittorico che spesso caratterizza le immagini delle aziende del settore dei piccoli frutti. Qui invece i colori rimandano a un'azione di costruzione e incrocio non casuale, che ben rispecchia l'attività di un breeder innovativo.

Un altro esempio dell'attenzione di Gilberto Molari per la comunicazione è stata la creazione di un logo per la sua varietà regina, Enrosadira.

Il logo richiama il lampone solo indirettamente, presentandolo come un gioiello che sigilla il concetto di “enrosadira”, un termine di derivazione ladina che descrive l'affascinante colorazione rosa che prendono le rocce dolomitiche al tramonto e all'alba. Non sono tanti gli esempi di varietà di ortofrutta a cui è stato associato un logo e questo mi sembra particolarmente distintivo e significativo.

Varietà in etichetta

Ma il tema al quale Gilberto Molari era particolarmente affezionato era la valorizzazione del nome della varietà sulle etichette delle confezioni, in modo che fosse chiaro a tutti, in particolare ai consumatori, che “c'è lampone e lampone”.

Secondo Molari solo “giocando a carte scoperte” il consumatore avrebbe iniziato a conoscere quali sono le varietà migliori e le avrebbe cercate di nuovo nel punto vendita. Ci teneva particolarmente a differenziare le sue varietà di lampone (Enrosadira, Castion e Aurora in primis) dalle altre varietà, magari anche più diffuse ma che erano state sviluppate più per soddisfare la logistica e la distribuzione che il palato del consumatore.

E si rendeva conto che questo passo in avanti non si poteva compiere senza la collaborazione della grande distribuzione, che vedeva quindi come un alleato in questo percorso di consapevolezza.

Il suo obiettivo era quindi il consumatore, che vedeva da lontano essendo come breeder all'altro capo della filiera, ma che considerava il principale attore da soddisfare tramite la sua attività di selezione e propagazione dei piccoli frutti.

Sapete quando è che decidiamo di lanciare una nuova varietà? Quando intravvediamo qualcosa di migliorativo rispetto a quelle già presenti.

Bontà, bellezza, conservabilitá, grossezza: sono aspetti che interessano il consumatore.

Consideriamo anche aspetti molto importanti per il produttore quali resa alla raccolta e assenza di spine.

Bellissimo lavoro quello che ci vede impegnati ogni giorno.

Gilberto Molari, 31 agosto 2019

Mi piace concludere questo breve ricordo di Gilberto Molari con una frase che risale a pochi mesi fa, in cui sintetizzava sul suo profilo Facebook la passione per il suo lavoro e la fiducia per i frutti che avrebbe portato:

È iniziata la raccolta nel nostro nuovo campo sperimentale. Buone sensazioni per il futuro.

Gilberto Molari, 31 agosto 2019





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