Settimana dominata dal mirtillo: tra campagne sudamericane in evoluzione, innovazioni di prodotto e primi segnali delle finestre precoci in Nord Africa. Dalle proiezioni di export in Cile e Perù alle novità “probiotic” e ai calibri record in Nuova Zelanda, emerge un settore dinamico ma esposto a stress climatici e a logistiche complesse verso i mercati UE/USA. Qui i punti da tenere d’occhio, organizzati per tema.
Prospettive & commercio del mirtillo
Perù: consolidamento dell’export e leadership regionale
Il Perù entra nel vivo della 2025/26 con strutture di offerta sempre più concentrate su pochi esportatori leader. La capacità di coordinare volumi e finestre da La Libertad e Lambayeque resta decisiva per presidiare UE e Nord America. Per i buyer significa continuità di fornitura, ma anche minor elasticità nei picchi di domanda: le scelte varietali e di calendario dei principali player influenzeranno prezzi e disponibilità nelle prossime settimane.
USA: “pipeline” non colmata dai volumi peruviani
Gli operatori segnalano che le spedizioni dal Perù non basteranno a saturare la pipeline statunitense nel breve periodo. Alcuni areali hanno già superato il picco, altri devono ancora entrarvi: risultato, un mercato più corto del previsto e sensibile a oscillazioni logistiche. Attesi aggiornamenti di Proarándanos sulle stime: per la distribuzione, attenzione a promozioni e mix di origine in transizione.
Cile: export di mirtilli in lieve aumento
Le proiezioni indicano un incremento moderato delle spedizioni 2025/26, con conferma del canale frozen come valvola strategica per varietà legacy e gestione qualità. Per i retailer europei ciò implica maggiore stabilità di approvvigionamento tra fine Q4 e Q1, mentre i trasformatori potranno sfruttare prezzi più prevedibili nel segmento surgelato.
IBO Summit: segnali di domanda globale sostenuta
All’IBO Summit 2025, la community del mirtillo ha evidenziato una crescita diffusa dei consumi e il bisogno di qualità costante oltre le stagioni. Per i produttori, la priorità è resilienza climatica e post-raccolta; per i retailer, programmi di fornitura più lunghi con varietà ad alto gradimento. Il sentiment resta positivo, ma condizionato da meteo e logistica.
Innovazione & prodotto
Mirtilli “probiotic” al debutto all’IFPA Global Show
Soluzione inedita: mirtilli con formulazione probiotica presentati a Madrid/Anaheim come leva di valore aggiunto in un reparto maturo. Target: differenziare l’offerta con benefici funzionali percepibili dal consumatore e sostenuti in comunicazione. Il successo dipenderà da stabilità sensoriale, claim chiari e educazione al punto vendita.
Nuova Zelanda: in arrivo la varietà “più grande al mondo”
La cultivar Eterna, con calibri “da pallina da ping-pong”, entra in coltivazione commerciale in NZ. Oltre all’effetto “wow”, il tema sarà tenuta in shelf e coerenza di gusto su frutti extra-large. Per la categoria, un test interessante su premiumizzazione e storytelling varietale verso i mercati export dell’Asia-Pacifico.
Produzione regionale & stagionalità
Polonia: bene fragole e lamponi, mirtillo penalizzato
Fine stagione “a due velocità”: fragole e lamponi hanno performato in linea o meglio delle attese, mentre il mirtillo ha sofferto per meteo e calendarizzazione. Il caso conferma quanto coperture e scelte varietali siano determinanti in Centro-Europa per stabilità di resa e qualità, soprattutto a ridosso dei primi freddi.
Marocco: primi stacchi di mirtillo nelle aree precoci
Le nuove aree precoci (Dakhla, Agadir) entrano in rodaggio con piccoli volumi. L’obiettivo è anticipare la finestra e offrire continuità verso l’Europa in spalla all’autunno. Se il meteo regge, il Marocco può ritagliarsi un ruolo sempre più strategico nella copertura tra Sudamerica e Mediterraneo.
Clima & post-raccolta
Stress termico e idrico: impatti su resa e qualità
Ondate oltre i 32 °C e gelate in fioritura riducono pezzatura, consistenza e pruina, con perdite fino al 15–40%. In parallelo, si diffondono soluzioni antiossidanti vegetali per prolungare la shelf-life e preservare colore/texture nel fresco-tagliato. La chiave sarà integrare tecniche colturali e trattamenti post-raccolta in modo coordinato.

