07 ago 2025

Nuove more resistenti e gustose: la svolta genetica dell’Università della Florida

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More più resistenti alle malattie e dal sapore migliore potrebbero essere presto disponibili — grazie a una nuova ricerca genetica condotta dall’Università della Florida.

Le nuove varietà di more sviluppate dall’UF potrebbero rappresentare una grande opportunità per gli agricoltori desiderosi di riprendersi dopo il declino dell’industria agrumicola in Florida e intenzionati a cogliere la crescente domanda di more, il cui consumo è aumentato notevolmente negli ultimi anni.

«Il risultato finale potrebbe essere l’ottenimento di varietà di more migliori e più robuste, a beneficio sia dei coltivatori sia dei consumatori in tutto il mondo», ha dichiarato Zhanao Deng, Ph.D., professore di orticoltura ambientale presso UF/IFAS.

Nuovo studio genetico

«Nel complesso, questo studio non solo amplia la nostra comprensione della genetica delle more, ma pone anche le basi per miglioramenti significativi nelle tecniche di selezione varietale», ha aggiunto Deng, che ha guidato lo studio recentemente pubblicato sulla rivista Horticulture Research. «Il risultato finale potrebbe essere l’ottenimento di varietà di more migliori e più robuste, a beneficio sia dei coltivatori sia dei consumatori in tutto il mondo».

Negli ultimi 20 anni, la domanda dei consumatori per le more è aumentata, spingendo i coltivatori a incrementare la produzione di questo frutto dal sapore intenso sia negli Stati Uniti che a livello globale.

Negli Stati Uniti si producono annualmente 37 milioni di libbre (16,8 milioni di kg) di more destinate alla trasformazione e quasi 3 milioni di libbre (1,36 milioni di kg) di frutti freschi. In Florida, secondo il Censimento dell’Agricoltura 2022 del Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti, gli agricoltori coltivano more in 277 aziende agricole su una superficie complessiva di 702 acri (284,2 ettari).

Sequenziamento del genoma

Il nuovo studio esplora in profondità la struttura genetica delle more, ha spiegato Deng, professore di orticoltura ambientale presso il Gulf Coast Research and Education Center di UF/IFAS. Lui e il suo team stanno sviluppando nuove varietà di more utilizzando informazioni avanzate ottenute dal sequenziamento del genoma.

Grazie a un’ampia raccolta di sequenze di DNA provenienti da un esemplare sperimentale di mora BL1, il team ha assemblato computazionalmente le sequenze, ricostruendo la sequenza originale dell’intero genoma di questa varietà.

Il punto di partenza è comprendere che BL1 è un frutto tetraploide, cioè deriva da una pianta che presenta quattro copie di ciascun cromosoma nelle proprie cellule. Ciò significa che possiede il doppio dei cromosomi rispetto a una pianta diploide tipica, come il lampone. Lavorare con una specie tetraploide è più complesso rispetto a una diploide, ha spiegato Deng.

Benefici per la coltivazione

«La pubblicazione del genoma tetraploide della mora può favorire un miglioramento più efficiente e mirato della selezione varietale, portando allo sviluppo di nuove cultivar con una qualità del frutto superiore e resistenza alle principali malattie», ha affermato Deng. «Il genoma di riferimento creato da questa ricerca può essere uno strumento prezioso per chiunque lavori con le more».

L’assemblaggio del genoma rivela inoltre dettagli chiave su caratteristiche come la possibilità di ottenere piante di mora prive di spine e la produzione di antociani, che influiscono sul colore e sui benefici nutrizionali del frutto.

«Questa scoperta ci aiuta a capire perché le more sviluppano nel tempo il loro caratteristico colore viola/nero intenso e come sia possibile potenziare questo processo per ottenere frutti più nutrienti», ha spiegato Deng.

Per la Florida, per il sud-est degli Stati Uniti e per le regioni con climi simili, questa ricerca ha un enorme potenziale. Grazie alle informazioni genetiche ottenute dallo studio, Deng ha sottolineato che sarà possibile accelerare la creazione di varietà di more più adatte alle condizioni di coltivazione locali, migliorando sia la resa sia la qualità del prodotto in Florida e nel resto del mondo.

Fonte testo e immagine: blogs.ifas.ufl.edu


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