L'interesse del consumatore italiano verso il lampone, ed i piccoli frutti in generale, è in crescita. Il consumo 2006-2015 dei berries nel mondo è passato da 600 milioni a 1.300 milioni di euro in valore. Ed entro il 2020 è previsto un ulteriore raddoppio (situazione covid 19 permettendo).
Di pari passo cresce l'attrattiva degli agricoltori verso la coltivazione del lampone e dei vari berries o frutti di bosco. La produzione mondiale di lamponi nel 2019, secondo i dati Faostat, è stata di 870.209 tonnellate (nel 2017 era stata di 812.735 tonnellate e nel 2007 di 118.219 tonnellate) su una superficie produttiva di 124.971 ettari. Un trend decisamente positivo. Al momento è la Russia il leader mondiale con 165.800 tonnellate su una superficie di 26.273 ettari: il 18% circa dell'intera produzione globale. Seguono poi il Messico con 130.187 tonnellate, la Serbia con 127.010 tonnellate e la Polonia con 115.613 tonnellate. L'Italia si posiziona al 22esimo posto con circa 2mila tonnellate e oltre 350 ettari coltivati.
Per approfondire:
- Situazione Trentino – Alto Adige (intervista a Lara Giongo, ricercatrice della Fondazione E. Mach)
- Quali varietà di lamponi scegliere
- Fattori critici della coltura del lampone, con interviste a Vivai Molari e Battistini Vivai
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Foto: Lampone Halley (Vivai Molari)