14 nov 2024

Per far crescere il mirtillo puntare sull’Ho.Re.Ca, parola di Elio Pattini

165

Nonostante l’aumento generalizzato dei prezzi e la necessità per molti consumatori di fare delle scelte, al mirtillo non si rinuncia. Elio Pattini, titolare della Pattini Emilio SAS, nutre grandi speranze per il futuro del mirtillo nel segmento piccoli frutti, anche perché, guardandosi indietro, il mirtillo non ha mai deluso: “Lo trattiamo da 12 anni – ci ha raccontato proprio Elio Pattini – e anno dopo anno abbiamo visto un continuo aumento nei volumi prodotti e i consumi crescono. Personalmente sul mirtillo vedo un movimento positivo, è comodo da mangiare ed è sano. Credo poi che ci siano ancora persone che non l’hanno scoperto. C’è possibilità di crescere ancora”.

La Pattini Emilio SAS, nata negli anni ‘50 del secolo scorso, si trova a Envie, in provincia di Cuneo, un’area dove si concentra la produzione nazionale. In Piemonte sono 690 gli ettari coltivati a mirtillo, sui 1.600 totali. In particolare la provincia di Cuneo può contare su 552 ha (dati 2023). “Noi in media lavoriamo con 135 fornitori, tutti in Piemonte. Si va dalla piccola azienda con 500 piante ad aziende che ne hanno anche 40.000”.

L’importanza del mercato estero e il ruolo della GDO

L’azienda piemontese commercializza mirtillo da fine maggio fino ad agosto inoltrato mentre, per quanto riguarda la distribuzione, vende per l’80% all’estero (Svizzera, Austria, Germania, Svezia, Francia e in misura minore Gran Bretagna), lavorando prevalentemente con la GDO. Diverso invece il rapporto con i clienti italiani: in Italia lavora pochissimo con i supermercati e vende invece ai mercati all’ingrosso (Milano, Bergamo, Genova, Bologna principalmente) e ai grossisti. Nonostante il mirtillo sia entrato relativamente da poco nel paniere dei prodotti trattati, ha assunto rapidamente una grande importanza e oggi vale il 50% del fatturato della Pattini Emilio SAS.

“Tutti gli anni cresciamo, si aggiungono nuovi produttori, crescono le rese e i produttori che abbiamo si professionalizzano sempre di più. Negli anni abbiamo cercato di lavorare molto sulla qualità, creando una vera e propria squadra con i nostri fornitori”, ci ha raccontato ancora Elio Pattini.

Superare le sfide climatiche per migliorare la produzione

Nonostante la stagione del mirtillo 2024 abbia conosciuto difficoltà climatiche non indifferenti, anche quest’anno la produzione è aumentata: “La merce lavorabile è cresciuta sul 2023 del 5-6%. Alle piogge è seguito uno sbalzo termico terribile, questo ci ha creato problemi. Quando il mirtillo ha già incamerato acqua e arriva lo sbalzo, il rischio è che si spacchi, ecco perché io preferisco sempre che venga raccolto qualche giorno in anticipo, quando è ancora un po’ croccante. In questo modo abbiamo visto che regge di più”.

Elio Pattini è convinto che la concorrenza si vinca puntando sulla qualità e facendo squadra, ognuno per ciò che gli compete: “Da un lato c’è la Spagna – ci ha detto – con volumi importanti e che sta allungando la campagna. Dall’altro ci sono i Paesi dell’Est Europa, sempre più hanno prodotti buoni e ben lavorati. È con la qualità che arriva in magazzino che si fa la differenza e negli anni i nostri fornitori sono molto cresciuti. Abbiamo anche la fortuna di essere in un territorio vocato e poi possiamo contare su tecnici specializzati che seguono i produttori e li consigliano.

Innovazione e tecnologia per migliorare la shelf life

Da quando abbiamo iniziato a trattare il mirtillo i sesti d’impianto sono diventati più larghi, si è lavorato molto poi sulle potature. Hanno la loro importanza anche i trattamenti e la fertirrigazione. C’è sempre l’incognita meteo ma se si lavora bene in campo, il risultato si vede. E poi il momento della raccolta è fondamentale, il mirtillo è delicato. Io vado personalmente a trovare i produttori, c’è molto dialogo e diamo indicazioni. Gli agricoltori hanno passione e volontà”.

Lato magazzino e manipolazione del frutto, post raccolta, la Pattini Emilio ci ha messo del suo, d’altra parte l’80% del prodotto deve affrontare un viaggio oltre frontiera. Oggi l’azienda ha due magazzini di lavorazione: “Appena il prodotto arriva dai campi, lo mettiamo subito nelle celle frigo. Negli anni abbiamo aggiunto macchinari per lavorazione semi automatici e nel 2024 ha debuttato una pesatrice automatica di cui siamo molto contenti. Ci ha permesso, in 8 ore di lavoro, di lavorare una sessantina di quintali in più. Ciò a cui abbiamo fatto più attenzione, in fase di scelta, è proprio la delicatezza della manipolazione. Per quanto riguarda la shelf life, abbiamo fatto test con nuove tecnologie per allungarla. Fra quelle provate, ci convincono particolarmente i sacchetti in atmosfera modificata. La prossima stagione andremo avanti con le prove ma tutto ciò che c’è di nuovo a livello tecnologico, aiuta. L’importante è che al consumatore arrivi un prodotto sano e buono altrimenti non lo compra una seconda volta”.

Una strategia mirata per la crescita nel canale Ho.Re.Ca

Elio Pattini guarda al futuro con positività e ha le idee chiare sulla strategia per consolidare il successo del mirtillo: “Da un lato occorre andare avanti nella fidelizzazione dei fornitori e dei clienti. Lavoriamo con chi sa riconoscere quando un mirtillo è ben lavorato. Manterremo le antenne dritte per quanto riguarda poi le nuove varietà. In Piemonte è ancora Duke a farla da padrone ma occorre iniziare a raccogliere prima e terminare dopo, per allungare la stagione. Ci sono sempre nuovi produttori e c’è anche chi deve sostituire il kiwi, noi cerchiamo di consigliare i nostri fornitori, anche se la decisione ovviamente spetta a loro”.

Ad oggi il mirtillo venduto in Italia dalla Pattini Emilio va per il 50% ai mercati all’ingrosso e per il 50% a grossisti, che poi vendono all’HoReCa. È proprio l’HoReCa la sorpresa più grande degli ultimi anni per Elio Pattini: “Ci crediamo, lì c’è ancora tanto spazio per crescere. Abbiamo iniziato a interessarci a ristoranti, stabilimenti balneari, hotel, qualche anno fa e abbiamo visto che funziona. Tutto è iniziato con un grossista cui abbiamo consegnato, per fare una prova, 100 kg di mirtilli. Oggi quel grossista non carica mai meno di 200 kg al giorno. Il mirtillo è pratico da consumare e nel periodo della stagione turistica, in Liguria, si possono fare volumi importanti. Vogliamo aumentare le vendite su quel canale”, ha concluso Elio Pattini.


Italian Berry - Tutti i diritti riservati

Potrebbe interessarti anche