Il Perù ha esportato da maggio 7.127 tonnellate di mirtilli freschi, con un calo del 9% rispetto alla stagione precedente.
L’associazione peruviana Proarándanos vede un’alta probabilità che il volume esportato in questa stagione si chiuda al di sotto della stagione precedente.
Da maggio, quando è iniziata l’attuale stagione dei mirtilli, fino a metà luglio sono state esportate 7.127 tonnellate di frutta fresca, un volume inferiore rispetto all’inizio della scorsa stagione. Di questo totale, l’88% è stato spedito via mare, mentre il 10% è stato spedito per via aerea.
Per quanto riguarda i mirtilli biologici, attualmente rappresentano il 7% del totale esportato, ovvero circa 500 tonnellate. Va aggiunto che le esportazioni registrate finora rappresentano un calo rispetto al volume inizialmente previsto dall’associazione.
Il motivo principale è il clima atipico del Perù, dovuto al fenomeno El Niño, che ha causato un aumento delle temperature tra i 4ºC e i 5ºC rispetto alla media degli ultimi 25 anni. Questo aumento sta avendo un impatto significativo sulla produzione di alcune varietà di mirtillo, a causa della mancanza di accumulo di temperature più basse per la produzione.
Luis Miguel Vegas, direttore di Proarándanos, sottolinea che “se le varietà che hanno subito ritardi a causa del clima atipico non si riprenderanno in seguito, vediamo un’alta probabilità che il volume della stagione attuale scenda tra il 10% e il 15% rispetto alla stagione precedente”.
“Anche se il volume di questa stagione è previsto in calo, ci aspettiamo di mantenere una fornitura costante ai nostri mercati di destinazione grazie all’ampia offerta proveniente da diverse regioni, che hanno risposto bene ai cambiamenti climatici”.
![Luis Miguel Vegas, direttore di Proarándanos.](https://italianberry.it/uploads/2023/07/IMG_E4923-e1580336324519-273x300-1.jpg)
USA destinazione principale
Ad oggi, gli Stati Uniti sono la destinazione principale e rappresentano il 32% delle esportazioni totali, con 2.218 tonnellate; seguono la Cina con il 22%, pari a 1.541 tonnellate; l’Europa (escluso il Regno Unito), 19% con 1.339 tonnellate; il Regno Unito, 13% con 893 tonnellate. Altre destinazioni rappresentano il 14% con 980 tonnellate.
Nella stagione in corso, a livello dipartimentale, La Libertad è stata la regione produttiva che ha contribuito maggiormente alle esportazioni con il 50% del volume. Seguono Ancash con il 14%, Lambayeque con il 12%, Piura con il 10%, Lima con il 10%, Ica con il 3% e Moquegua con l’1%.
Priorità a nuovi mercati
L’accesso a nuovi mercati è una priorità per l’industria del mirtillo in Perù. Gli sforzi promozionali, commerciali e sanitari compiuti negli ultimi anni hanno portato all’apertura dei mercati di Taiwan (2020), India, Malesia (2021) e Israele (2022). Altri mercati come Indonesia, Corea del Sud, Vietnam, Giappone, Nuova Zelanda ed Ecuador sono attualmente in fase di apertura.
Fonte: Blueberries Consulting
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