25 nov 2025

CRISPR nei lamponi: primo successo nel Regno Unito, svolta per la genetica vegetale europea

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I ricercatori del Centre for Soil, Agrifood and Biosciences della Cranfield University (Regno Unito) hanno pubblicato il primo studio peer-reviewed che dimostra con successo la modifica genetica tramite CRISPR-Cas9 nel lampone rosso.

I risultati potrebbero aprire la strada a uno sviluppo varietale più rapido e a minori perdite post-raccolta.

Lo studio, pubblicato sulla rivista Frontiers in Genome Editing, descrive un metodo per modificare cellule vegetali singole ottenute da micro-piante sterili di lampone.

L’obiettivo è permettere alle future cultivar di resistere alla muffa grigia e ad altre problematiche, spiegano i ricercatori.

“È la prima volta che la modifica genetica CRISPR viene validata nel lampone rosso in una pubblicazione peer-reviewed” ha dichiarato Ryan Creeth, dottorando che ha guidato la ricerca insieme a Zoltan Kevei, docente di genetica molecolare vegetale, e Andrew Thompson, professore di scienza molecolare delle piante, entrambi della Cranfield University.

Miglioramento genetico più rapido

La tecnologia CRISPR senza DNA consente agli scienziati di apportare modifiche precise al genoma di un organismo senza inserire DNA estraneo.

Il sistema CRISPR utilizza un complesso di molecole di RNA e proteine per localizzare una specifica sequenza genica e creare una rottura a doppio filamento.

L’organismo (in questo caso, la pianta di lampone) ripara naturalmente il taglio, generando spesso una piccola modifica o “editing”.

Uno dei principali vantaggi di questa tecnologia è che, non essendo coinvolto DNA estraneo, le piante risultanti sono geneticamente indistinguibili da quelle ottenute tramite metodi tradizionali di miglioramento o selezione genetica.

Un'alternativa ai metodi OGM

Questo è cruciale perché, nel caso dei lamponi, CRISPR permette non solo di introdurre tratti specifici in una frazione del tempo, ma anche di mantenere lo status di prodotto non OGM.

Uno dei geni oggetto dello studio, NPR1, ha dimostrato negli ultimi anni di aumentare la resistenza alla muffa grigia nei pomodori.

Poiché il fungo è una delle principali cause del deterioramento dei lamponi, i ricercatori suggeriscono che l’editing di questo gene potrebbe estendere la shelf-life e ridurre le perdite al dettaglio.

“Le tecniche di breeding di precisione sono fondamentali per affrontare lo spreco alimentare, migliorare la sostenibilità e il valore nutrizionale degli alimenti e ridurre i costi lungo la filiera” afferma Creeth.

Dal laboratorio al campo

Il miglioramento genetico tradizionale del lampone può richiedere più di un decennio, a causa della complessità dell’impollinazione incrociata e della lunga fase di selezione in campo.

L’approccio CRISPR senza DNA potrebbe ridurre i tempi a circa dodici mesi, potenzialmente accelerando il passaggio dal laboratorio alle prove in campo.

Resta però una sfida cruciale: rigenerare piante complete dalle singole cellule modificate.

Mentre questo processo è comune in colture come riso o pomodoro, nei lamponi può risultare più difficile e lento.

“Serve ulteriore ricerca, in particolare per la rigenerazione delle piante di lampone modificate” afferma Creeth.

“Ma si tratta di un inizio promettente per uno dei frutti rossi più amati del Paese.”

Fonte testo e immagine: freshfruitportal.com


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