24 feb 2022

Mirtilli: in Italia consumi verso i € 100 milioni

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Secondo dati GfK, nel 2021 i consumi di mirtilli in Italia hanno visto un deciso incremento, che ha portato il valore totale del mercato a oltre Eur 95 milioni, con una variazione del 40,8% rispetto all’anno precedente, quando si erano assestati a Eur 67 milioni.

Quantità e prezzi

I fattori determinanti di questa crescita sono risultati essere sia un aumento delle quantità, che sono passate da 6.302 tonnellate nel 2020 a 8.115 tonnellate nel 2021 (+28,8%), che ai prezzi, che sono aumentati mediamente del 9,4% a Eur 11.72/kg.

Penetrazione

Per spiegare questo importante aumento nelle quantità vendute è sufficiente guardare al dato della penetrazione, cioè la percentuale di famiglie che nel corso dell’anno ha acquistato mirtilli. Questo dato era pari a 16,5% nel 2020 ed è aumentato al 21,2% nel 2021. Questo ha allargato la platea delle famiglie che hanno acquistato mirtilli nel corso dell’anno, passando da 4,3 milioni di famiglie a 5,3 milioni di famiglie, con un aumento del 28,6% nel numero di famiglie acquirenti.

La penetrazione è risultata particolarmente forte rispetto alla media per i residenti in aree metropolitane del Nord-Ovest (+70%), di classe socio-economica alta (+33%). Le famiglie con maggiore penetrazione sono risultate inoltre quelle con 3 componenti (+18%), con un responsabile degli acquisti con età compresa tra 55 e 64 anni (+14%).

Invece i fattori che caratterizzano le famiglie con minore penetrazione sono di ordine geografico (i residenti del Sud e Sicilia hanno una penetrazione del 60% inferiore alla media) e di ordine socio-economico (le classi socio-economiche basse hanno una penetrazione inferiore del 31% rispetto alla media).

Comportamento d’acquisto

Le quantità di mirtilli acquistate in Italia sono state influenzate invece marginalmente dai comportamenti d’acquisto: infatti la quantità di mirtilli acquistata nel corso del 2021 è stata pari mediamente a 1,47 kg, con una variazione minima del 0,1% rispetto all’anno precedente. Tuttavia, analizzando le componenti del volume di acquisto medio, è evidente come la sua sostanziale stabilità sia frutto di due spinte contrapposte: da un lato è aumentata del 6,8% la frequenza di acquisto (i mirtilli sono mediamente acquistati in 5,6 occasioni nel corso dell’anno rispetto a 5,3 occasioni del 2020): dall'altro lato nel 2021 si è registrata una diminuzione delle quantità mediamente acquistate per ogni atto d’acquisto, passate da 280 g a 260 g.

Le quantità acquistate per buyer sono superiori alla media per i residenti in aree metropolitane o periferiche (+27% rispetto alla media dei buyer) del Nord-Ovest (+18%) e dove il responsabile di acquisto ha oltre 65 anni (+15%). Anche le condizioni socio economiche influenzano le quantità acquistate per buyer: le classi medio-alte acquistano l’11% in più della media e le famiglie con 3 componenti il 9% in più.

I fattori che influenzano più negativamente la quantità media acquistata per buyer sono la residenza (-42% rispetto alla media per i residenti nel Sud e Sicilia), l’età inferiore a 35 anni del responsabile d’acquisto (-32%), la residenza in centri medio-grandi (-24% per i residenti in centri con oltre 50.000 abitanti) e nel Nord-Est (-22%).

Hanno invece comportamenti nella media per quanto riguarda i volumi acquistati per buyer i single, le famiglie con responsabili di acquisto con età tra 35 e 64 anni, le famiglie con due componenti.

Spesa

La spesa media per mirtilli della famiglia italiana nel corso del 2021 è stata pari a Eur 17,18. Questo è pari a un aumento del 9,5% rispetto ai Eur 15,65 registrati nell’anno precedente e pone i mirtilli vicino alla crescita media della categoria dei piccoli frutti senza fragole, pari al 10,0%. Nel 2021 si è registrata anche una crescita della spesa per atto di acquisto, passata in un anno da Eur 2.98 a Eur 3.06 (+2,6%).


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