04 dic 2020

Houston, abbiamo un problema mirtilli?

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Il mercato dei mirtilli sta faticando a prendere le misure di una serie di cambiamenti che ne stanno cambiando la struttura, in particolare l’impatto del Covid-19 sul lato acquisti e il grande dinamismo dei calendari e delle zone di produzione sul fronte degli approvvigionamenti.

Negli Stati Uniti dall’erompere della pandemia i consumi dei berries (fragole e piccoli frutti) sono cresciuti ogni mese con tasso di crescita su base annua dal 6,6% al 17,8%, con incrementi a due cifre in sette degli ultimi nove mesi (fonte: IRi – 210 analytics).

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Europa: il Covid-19 non frena la crescita dei berries

Anche in Europa la crescita negli ultimi anni della categoria dei berries è regolare e sembra aver retto l’impatto del Covid-19.
Nel Regno Unito in termini di fatturato mirtilli, lamponi e more hanno generato vendite totali per oltre 900 milioni di euro. In Germania il panel di famiglie GfK per il 2012-2019 mostra una crescita media annua dei consumi pari al 21%. Il consumo di mirtilli è in aumento anche nei Paesi Bassi. L’anno scorso il volume acquistato dalle famiglie olandesi è aumentato di quasi il 40%.  

Consumo italiano di berries 1/10 di quello inglese

In Italia la crescita annuale della categoria dei piccoli frutti può essere stimata attorno al 15-20%, ma su livelli assoluti di consumo molto inferiori a quelli dei paesi del nord Europa e degli Stati Uniti. Si stima che in Italia il consumo di mirtilli sia circa il 10% di quello registrato nel Regno Unito.

Cosa ci manca

I principali ostacoli allo sviluppo del consumo dei piccoli frutti in Italia sono l’insistenza dei supermercati sul formato da 125 grammi, che caratterizza oltre l’85% delle vendite in Italia, e la mancanza di una comunicazione istituzionale che accenda la conoscenza e l’interesse dei consumatori.

Basta guardare alle esperienze di Stati Uniti e Gran Bretagna per vedere che aver rimosso questi due fattori frenanti ha dato il via a una crescita tale da fare diventare in entrambi i mercati i berries la maggiore categoria del reparto ortofrutta in termini di fatturato. Nel Regno Unito i soli piccoli frutti (mirtilli, lamponi e more) vendono quasi quanto tutte le mele.

Questo permetterebbe anche in Italia di gestire gli aumenti di produzione mondiale non come momenti di crisi che impattano senza controllo sui consumi italiani (ancora ai primi passi, appunto), ma come una straordinaria opportunità per generare la soddisfazione del consumatore, profitti per gli operatori e prospettive di lungo termine per tutta la filiera. Non sarebbero esclusi i produttori italiani che potrebbero aggiungere valore all’intero processo di sviluppo.

Approfondisci con altri dettagli su:

  • consumi, fatturato, penetrazione dei piccoli frutti in Regno Unito, Germania e Paesi Bassi
  • strategie di prezzo e formato di Tesco, Aldi, Conad ed Esselunga
  • azioni di promozione istituzionale messe in atto nel Regno Unito dall'intera filiera
  • quanti ettari di mirtillo potrebbero essere piantati in Italia e generare risultati sostenibili per tutti gli operatori e le condizioni del successo

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