Antalya — 21 ottobre 2025. Con 220 partecipanti registrati, produttori, breeder, analisti e buyer si sono riuniti in un’unica sala per parlare di fragole, mirtilli, lamponi e more: ma soprattutto per parlare di futuro.
Ho avuto il piacere di essere uno degli speaker della giornata e di raccontare, attraverso il mio intervento, l’impatto concreto del cambiamento climatico sulla coltivazione dei piccoli frutti e le strategie necessarie per affrontarlo.
Il Turkish Berry Forum 2025, organizzato dall’Ambasciata dei Paesi Bassi in Turchia, dal Ministero degli Affari Esteri dei Paesi Bassi e dalla Netherlands Enterprise Agency (RVO), in collaborazione con Holland House of Fruits (coordinamento di Frederique Vogel), ha rappresentato un momento cruciale per la giovane ma dinamica filiera turca dei piccoli frutti.
L’evento non si è limitato a presentare modelli produttivi di successo: ha messo a confronto esperienze europee consolidate e ambizioni turche in piena espansione, con interventi tecnici, economici e strategici di altissimo livello, e riflessioni proiettate sui prossimi 20 anni.
Un settore globale che cambia
Intervento di Jevhen Kuzin (FAO)
L’intervento di Jevhen Kuzin ha fornito un’analisi chiara della competizione globale nel mercato dei berries, con particolare riferimento alla fragola e al mirtillo.
L’Egitto si conferma leader mondiale nella fragola surgelata e sta rafforzando la sua posizione anche sul fresco, creando forte pressione competitiva per la Turchia, che non può competere al momento con i prezzi del mercato egiziano. Parallelamente, il mercato russo, tradizionalmente rilevante per le fragole turche, è in calo per la concorrenza egiziana e giordana e per l’indebolimento economico interno: la previsione di crescita per il 2026 è appena +1%, con conseguente riduzione delle importazioni.
Il contesto globale, tuttavia, resta strutturalmente favorevole ai berries: i consumi sono ancora lontani dalla saturazione, i prezzi medi sono alti e la logistica ben sviluppata. Gli USA stanno cercando nuovi sbocchi export a causa delle tariffe che stanno ridisegnando i flussi commerciali mondiali.
L’UE resta un mercato chiave con forte differenza tra paesi “storici” e nuovi membri — questi ultimi con consumi in rapida crescita — mentre l’Asia orientale potrebbe aprirsi ulteriormente alle esportazioni turche.

Strategie e geopolitica
Sul piano geopolitico, Kuzin ha segnalato l’instabilità regionale (Gaza, Iran-Israele), la scarsità idrica e i possibili cambiamenti logistici nella regione siriana.
Sul fronte interno, la Turchia ha prospettive economiche positive (+4,1% di crescita nel 2026), con aumento atteso del consumo di mirtillo e sviluppo del comparto lampone e mora. Tuttavia, per restare competitiva nella fragola, il Paese dovrà diversificare finestre e varietà e rafforzare la propria capacità export verso mercati ad alto valore aggiunto.
Genetica e qualità
Fall Creek (Andrea Pergher): “Il frutto perfetto nasce da un equilibrio”
L’intervento di Andrea Pergher, per Fall Creek Farm & Nursery, ha avuto un tono estremamente tecnico ma con un messaggio molto forte e chiaro:
“Il frutto perfetto nasce da un equilibrio tra le esigenze del consumatore e quelle del produttore”.
Pergher ha descritto in dettaglio i driver che guidano le scelte di breeding di Fall Creek:
• da un lato i consumatori, che chiedono croccantezza, pezzatura uniforme, sapori equilibrati, shelf life e aspetto attraente;
• dall’altro i produttori, che hanno bisogno di efficienza agronomica, facilità di raccolta, regolarità produttiva e stabilità varietale.
Il breeding — ha sottolineato — non è un processo neutro, ma influenza profondamente l’intera catena: dalla progettazione dell’impianto, alla logistica post-raccolta, fino al posizionamento commerciale.
Questa visione strategica si inserisce perfettamente nel contesto turco, dove le scelte varietali fatte oggi determineranno la capacità competitiva del settore nei prossimi 10 anni.

Innovazione e adattamento climatico
Fresh Forward (Teunis Sikma): breeding climatico e strategia fragola
L’intervento di Teunis Sikma, direttore di Fresh Forward, ha messo in evidenza una strategia di breeding e posizionamento commerciale fortemente orientata al clima e alle finestre produttive.
L’azienda dispone di tre poli di breeding principali:
• Paesi Bassi (high chill),
• Spagna/Huelva (low chill),
• Turchia, dove aprirà un nuovo sito di breeding perché “il breeding va fatto dove le piante cresceranno”.
Un esempio concreto di questo approccio è la varietà Fandango, capace di mantenere elevata qualità lungo tratte commerciali molto lunghe (dal Marocco alla Finlandia).
Poiché il cambiamento climatico evolve più velocemente del breeding, Fresh Forward sta investendo su pre-breeding genomico per identificare tratti di resistenza fitopatologica, accelerando i tempi di miglioramento varietale.
In Turchia l’azienda collabora con la famiglia Yaltir, producendo fragole e altri berries, e affiancando alla produzione di frigo plants anche quella di plug plants. Sikma ha evidenziato come la Turchia presenti importanti criticità ma anche opportunità: stagione produttiva troppo corta, concentrazione dell’offerta, esportazioni fragola ancora basse (20.000 t), e la necessità di spostarsi dal bazar locale verso canali retail strutturati, valorizzando la finestra dicembre–febbraio.

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Marco Butera
Consulente agronomico

