Un cambiamento genetico su scala globale sta alzando l’asticella della qualità ma anche molte domande all’interno del settore dei mirtilli, secondo una recente analisi della International Blueberry Organization (IBO). Il rapporto combina interviste con leader e specialisti del settore, oltre a sondaggi e dati di mercato.
I produttori di mirtilli in tutto il mondo stanno attraversando una profonda transizione varietale, con paesi leader come il Perù già orientati verso varietà più efficienti nell’uso dell’acqua e resistenti ai parassiti. Ma la produttività non è l’unico obiettivo. La crescente richiesta da parte dei consumatori di frutti di qualità superiore ha spinto lo sviluppo di nuove varietà con caratteristiche migliorate: maggiore consistenza, gusto più dolce, durata post-raccolta più lunga e aspetto più attraente.
Questa transizione, segnata dalla sostituzione su larga scala di vecchie genetiche con nuovi cultivar, è direttamente collegata a un forte aumento della domanda globale, spiegano le fonti del settore.
“Il miglioramento complessivo della composizione varietale dei mirtilli presenti sul mercato ha aumentato la costanza della qualità media e permesso una segmentazione più chiara dei prodotti premium”, afferma il rapporto dell’IBO.
Innovazione e percezione del premium
Tuttavia, l’innovazione ha un prezzo. Alcuni produttori segnalano che i frutti di grande calibro, in particolare i cosiddetti jumbo blueberries, stanno diventando sinonimo di prodotto premium, quando in realtà le loro caratteristiche non sempre corrispondono a una qualità o a un sapore migliori.
“Il concetto di premium andrà incontro a una crisi d’identità nei prossimi due o tre anni”, osserva un operatore nel rapporto. Questa tendenza, unita alla crescita delle private label negli Stati Uniti, ha sollevato timori di una possibile banalizzazione del prodotto all’interno della categoria.
Una transizione varietale in crescita, ma costosa
Secondo l’IBO, la transizione varietale è in corso “a tutti i livelli”. Alcuni tra i principali breeder mondiali stanno fornendo nuove selezioni ai propri partner storici, sia per l’introduzione di nuovi cultivar, sia per la sostituzione dei vecchi impianti al termine del loro ciclo produttivo medio di dieci anni.
Tuttavia, questo cambiamento ha generato una discontinuità stagionale nei principali mercati dell’emisfero nord, tra cui Stati Uniti, Canada e parte dell’Europa. Durante l’estate, le produzioni locali si differenziano fortemente in aspetto e qualità gustativa rispetto alle varietà di southern highbush importate nel resto dell’anno.
Il risultato è un quadro produttivo complicato per il modello a fornitura continua di 52 settimane.
“Cosa succede se la divergenza varietale fa sì che, in determinati periodi, il prodotto disponibile sia in pratica un frutto diverso?”, si chiede il rapporto. “Quando un mirtillo è ancora un mirtillo?”
Qualità contro costanza
Mentre molti buyer considerano le varietà southern highbush importate superiori per consistenza e shelf life, alcuni produttori sostengono che quelle coltivate al nord possano offrire un sapore migliore, se coltivate in condizioni ideali.
Il fattore chiave è la variazione termica diurna, cioè la differenza tra le temperature diurne e notturne.
“Appena iniziano le notti più fresche, le piante smettono di respirare durante la notte”, spiega una fonte. “La respirazione significa che consumano zuccheri… le notti fresche permettono invece di accumularli di più nel frutto.”
Selezione ad alto fabbisogno di freddo per un Nord migliore
Per colmare il divario qualitativo estivo, i programmi di breeding stanno lavorando allo sviluppo di cultivar ad alto fabbisogno di freddo (high-chill) che possano replicare le caratteristiche premium delle varietà meridionali. Alcuni di questi programmi sono attivi da decenni, mentre altri, storicamente focalizzati sulle genetiche low-chill, si stanno ora espandendo verso condizioni medio- e alto-chill.
Ma i progressi sono lenti.
“Selezionare nuove varietà di northern highbush è come guardare la vernice che si asciuga, rispetto alle southern highbush,” scherza un operatore.
I produttori restano prudenti, citando tempi lunghi di commercializzazione e incertezze sui ritorni economici. Tuttavia, alcuni retailer stanno incoraggiando lo sviluppo di queste nuove varietà, nella speranza di migliorare la qualità estiva in mercati come Stati Uniti, Canada, Europa occidentale ed orientale e Cina settentrionale.
Fonte testo e immagine: www.freshfruitportal.com

