11 set 2024

Slomp: mirtillo in crescita costante e i prezzi restano alti

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Sono passati esattamente 5 anni dal ‘Mirtillo Business Day che a Bologna riunì i maggiori esperti nazionali e internazionali di mirtillo alla presenza dei maggiori operatori del settore e, fra questi ultimi, c’era anche l’azienda Slomp, nata oltre 60 anni fa a Lavis, in Trentino. Se la specializzazione sui piccoli frutti ha 14 anni di storia per Slomp, in realtà già dai primi anni ‘90 i berries erano stati introdotti fra i prodotti commercializzati e distribuiti alla GDO.

“Noi dal 2010 lavoriamo esclusivamente con i piccoli frutti e, soprattutto negli ultimi anni, abbiamo visto una crescita esponenziale dell’interesse per il mirtillo. Per quanto ci riguarda, il mirtillo è cresciuto in maniera costante, soprattutto negli ultimi tre anni. Si tratta di una crescita a 2 cifre percentuali in volume, con picchi che hanno raggiunto il +30%, anno su anno." 

"Il mirtillo è cresciuto allo stesso ritmo degli anni precedenti anche lo scorso anno, nonostante il 2023 sia stato contrassegnato dal calo dei consumi per colpa dell’inflazione”. Non c’è dubbio che per Nicola Slomp e per l’azienda di famiglia, il mirtillo sia il cavallo di battaglia: “A oggi, per noi, il mirtillo vale il 35-38% dei volumi lavorati, c’è poi il lampone con il 23-24% e poi fragola, mora e gli altri”.

Nicola Slomp

Per rispondere alla domanda non si può prescindere dal prodotto estero

“Abbiamo iniziato concentrandoci sul prodotto locale, arrivando fino al Veneto. Per noi la svolta è arrivata nel biennio 2016 – 2017 quando abbiamo capito – ci ha raccontato ancora Nicola Slomp che per l’azienda di famiglia si occupa di amministrazione e di sviluppo – che la domanda stava crescendo velocemente e che il prodotto locale non poteva essere sufficiente. 

Ai fornitori storici abbiamo iniziato ad affiancare nuovi fornitori, anche giovani. I consumatori e anche l’Ho.Re.Ca cercavano il mirtillo fuori stagione ed è così che abbiamo iniziato a guardare fuori confine”.

I fondatori Renzo e Luciano Slomp

Oggi l’azienda Slomp può contare su una rete di più di 100 fornitori, l’80% di questi sono agricoltori locali che conferiscono durante la stagione italiana, da giugno ad agosto. Rispetto a 5 anni fa c’è da registrare, per Nicola Slomp un grande cambiamento nell’atteggiamento del consumatore: “Se un tempo il prodotto estero veniva demonizzato a priori e si cercava il prodotto a km zero, oggi, il consumatore è disponibile. 

Pur avendo un occhio di riguardo per il prodotto italiano, abbiamo notato che con tutte le garanzie, le certificazioni, le analisi, se si garantisce la qualità si può affiancare al prodotto italiano quello estero. In questo modo si riesce ad avere un calendario praticamente completo. Per quanto riguarda il mirtillo in particolare, su 365 giorni non abbiamo un giorno di buco. La continuità è molto importante per la GDO”, ci ha raccontato. 

Dal Nord Africa al Perù, dai paesi dell’Est Europa alla Spagna, le diverse origini si susseguono in calendario: “Stiamo guardando con interesse a nuovi Paesi produttori che si stanno affacciando, per esempio quelli del Centr’Africa. Per ora però stiamo solo osservando, ancora non abbiamo fornitori da quella zona”.

Il consumatore chiede informazioni dettagliate

Guardando sempre al lato consumatore di mirtilli, Nicola Slomp segnala: “Sono attenti alla qualità non solo estetica e organolettica, oggi vogliono informarsi, sapere di più, cercano il contatto con noi, ci scrivono. Non abbiamo puntato molto sul marketing in questi 5 anni, abbiamo preferito concentrarci sulla produzione, rispondere al mercato che è in crescita. 

Guardando avanti pensiamo di fare più promozione, non solo Adv social ma cercare il contatto diretto con i consumatori e i buyer. Di recente per esempio abbiamo fatto attività di sampling in un punto vendita e ci siamo stupiti dell’interesse di chi si avvicinava. Abbiamo passato l’intera giornata a rispondere a domande”.

Essere coordinati e organizzati è fondamentale per mantenere la qualità

Il fatturato di Slomp cresce senza interruzione, anno su anno, da un decennio e al mirtillo va di certo una parte del merito: “Sono tanti i fattori che contribuiscono ad avere un prodotto di qualità, che tenga. Noi abbiamo investito molto in macchinari, confezionatrici, linee di controllo peso, celle ad atmosfera e temperatura controllate. Facciamo controlli a campione per quanto riguarda il grado brix, la consistenza." 

"In futuro non è poi da escludere che ci doteremo di una calibratrice con analisi ottica. Per il mirtillo, ma in generale per tutti i piccoli frutti, è fondamentale l’ottimizzazione dei movimenti di magazzino. Il personale qualificato è molto importante, bisogna essere molto veloci, bravi a coordinarsi e, data la shelf life, breve è importante che il prodotto resti il meno possibile in magazzino. E’ una questione anche di logistica interna e di vettori, oltre che di fornitori”.

Dal punto di vista delle richieste della GDO, il trend individuato da Nicola Slomp è quello di andare verso diversi formati e tendenzialmente più grandi: “Rispetto a 5 anni fa quando gli ordini erano tutti per i cestini da 125 grammi oggi si lavorano grammature diverse, i 300 grammi, i 250 ed è stato importante per noi essere flessibili. Abbiamo 15-20 tipologie di grammature. Come materiali utilizzati, abbiamo PET ed rPET, il cartone e stiamo studiando soluzioni in polpa di legno”.


Dal momento che il consumatore continua ad apprezzare il mirtillo e che la domanda continua a crescere, Nicola Slomp si aspetta che in futuro altri operatori cercheranno di inserirsi nel mercato. 

“Dal punto di vista di nuove varietà, in Italia, non abbiamo visto scossoni ma, per esempio, i Paesi del Sud America stanno cercando di coprire momenti delicati del calendario, quando termina un’origine e non c’è immediatamente quella successiva. Per esempio a settembre, i Paesi sudamericani stanno cercando di entrare prima in calendario in modo da andare a coprire questo mese”.

Mirtillo Italia, una stagione 2024 complessa

La stagione del mirtillo in Italia è terminata da poco, non è andata bene come la precedente ma il bilancio è comunque positivo per Nicola Slomp: “L’estate è stata complessa e difficoltosa sia per la programmazione, sia per le temperature. Il meteo ci mette a dura prova. Umidità molto forte, caldo anomalo e freddo anomalo, in generale, possono rovinare una stagione." 

"Quest’anno c’è stata molta cernita da fare ma non possiamo dire che non sia stata una buona annata. Riscontriamo continue fluttuazioni dei prezzi e questo vale a prescindere dall’origine del prodotto. I prezzi comunque sono rimasti alti, contrariamente alle previsioni”.


Barbara Righini


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