16 ago 2024

Saccheggiato il mirtillo selvatico sul Cimone

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Il mirtillo nero dell'Appennino Modenese è l'unico piccolo frutto italiano a godere di una tutela istituzionale in Italia. Purtroppo la stagione 2024 ha deluso gli operatori che, muniti delle apposite autorizzazioni, non sono riusciti a raccogliere i mirtilli. Vediamo cosa è successo.

La regolamentazione per la raccolta

La regolamentazione della raccolta dei mirtilli è esercitata dall'Ente Parchi Emilia Centrale, di cui il Parco del Frignano fa parte. Essa permette la raccolta nel limite di 1 chilogrammo per tutti e fino a 5 chilogrammi per i residenti nei comuni del Parco. Con un'autorizzazione "una tantum" giornaliera dal costo di 10 euro è inoltre possibile per i residenti raccogliere fino a 20 chilogrammi per autoconsumo.

Per i residenti da almeno 5 anni consecutivi nei comuni del Parco è confermata la categoria dei raccoglitori "professionisti" iscritti allo specifico "Albo dei raccoglitori", i quali possono raccogliere fino a 100 chilogrammi giornalieri con autorizzazione stagionale.

Mirtilli spariti il primo giorno

Ma la tanto attesa raccolta del mirtillo spontaneo nel parco del Frignano, sull’alto Appennino modenese, quest'anno ha avuto un inizio che ha lasciato molti a bocca asciutta. Letteralmente. Di fatto, l’apertura ufficiale della raccolta, alle 6 del mattino del 30 luglio 2024, c’è stata. Peccato che mancassero i mirtilli, sia a Libro Aperto che alla Croce Arcana. Tra i primi a notarne l’assenza è stato Marco Guidotti, residente a Canevare, che è partito da casa ancora con il buio apposta per l’occasione.

«Alle 5.45 i mirtilli non c’erano più – racconta Guidotti con amarezza – Sono rimasto sbigottito. Ho camminato per oltre un chilometro e mezzo in cerca di un punto in cui non fossero stati presi d’assalto. Ma non l’ho trovato».Dopo aver percorso a piedi dal passo della Croce Arcana fino al monte del Libro Aperto, Guidotti ha avuto la conferma: erano rimasti solo i mirtilli immangiabili perché troppo maturi. Nient’altro.

«Domenica scorsa ce ne erano parecchi, ero passato a controllare – prosegue – Non è possibile che in poco più di un giorno i residenti ne abbiano raccolti così tanti. Ragionandoci sopra mi sono fatto le mie teorie».

Non sono i residenti

Ebbene, un episodio simile era già accaduto lo scorso anno al Cimoncino, dove, alla vigilia della raccolta, i mirtilli erano spariti: «Forse faccio male a puntare il dito, le mie sono solo supposizione – afferma giustificandosi Guidotti – Ma temo c’entrino associazioni di questo genere, perché non è possibile che siano stati dei residenti: le quantità erano troppo grandi e il tempo a disposizione troppo poco».

Deciso a fare chiarezza, venerdì il residente andrà nella sede dell’ente del parco, a Pievepelago, «per segnalare l’accaduto e chiedere spiegazioni».

«Inoltre – aggiunge – preciserò che la raccolta, a parer mio, dovrebbe essere spostata in una data differente. I mirtilli rimasti lì erano così maturi che non erano più nemmeno commestibili. I frutti erano pronti almeno dieci giorni fa, secondo me. Ad ogni modo ho intenzione di far chiarezza sull’accaduto: voglio andare in fondo a questa storia». 


Fonte: Gazzetta di Modena

Foto: APT Fanano

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