Gentile Group lancia il proprio brand Fruttini italiani® per valorizzare un prodotto premium dedicato ai piccoli frutti. Loris Gentile, socio fondatore della Cooperativa Gentile Group, in un'intervista esclusiva a Italian Berry ha raccontato le origini del nuovo brand.
Come è nato il vostro progetto?
Vogliamo dar valore al prodotto italiano. More, mirtilli e lamponi coltivati nel sud Italia dalle pianure del Metapontino fino alle zone collinari e montuose dell’appennino. Dietro ogni cestino di berries commercializzato c’è un lavoro di estrema precisione. La scelta varietale, la tecnica di coltivazione, la raccolta e la selezione sono i punti cardine sui cui lavoriamo con grande professionalità. Per distinguersi bisogna ottimizzare i processi. “Puntare alla perfezione” è il nostro motto, la nostra filosofia. Il nostro brand vuole raccontare l’Italia che lavora ed il riscatto dei giovani italiani demoralizzati da un’agricoltura obsoleta che dobbiamo dimenticare.
Quale sarà il vostro obiettivo di mercato?
Ci posizioniamo nella fascia premium con una qualità elevata e grazie all’assortimento varietale siamo in grado di essere presenti sulle tavole dei consumatori 12 mesi l’anno con more e lamponi. Per i mirtilli italiani invece, con le nuove varietà riusciremo a esser presenti già da dicembre fino ad agosto.
Quindi sarete presenti con le vostre produzioni in diverse zone d'Italia?
Abbiamo acquistato licenze per la produzione esclusiva di more e lamponi e stiamo avviando coltivazioni massive di mirtilli che si andranno ad aggiungere a quelle già presenti sul territorio nazionale. Partendo dalla Basilicata, la Gentile Group sta investendo in coltivazioni in Sicilia, Calabria e Puglia.
Francesca Quinto, socia fondatrice, spiega a Italian Berry cosa c'è dietro a questo nuovo brand:
“Garantiamo trasparenza e precisione con un prodotto che si distingue. Il nostro brand nasce da un’idea di “rivoluzione” culturale e colturale; abbiamo creato una sorta di mascotte nell’immagine del nostro marchio, paragonabile ad un cartone animato, poiché l’obbiettivo è quello di attirare l’attenzione dei più piccoli incentivandoli al consumo di frutta e “colorare” un mercato ormai grigio e stanco che ha bisogno di innovarsi ed allinearsi a modelli di altri Paesi, come quello dell’UK.
Come pensate di promuovere il consumo presso i vostri clienti?
L’Italia è tra i paesi con minor consumo procapite e non vogliamo stare a guardare. Da inizio anno 2022 abbiamo programmato un notevole lavoro di comunicazione sia nelle frutterie sia in alcuni punti strategici nei capoluoghi italiani volto ad incentivare il consumo dei berries partendo dai più piccoli. Non è un caso che i colori del nostro nuovo brand riprendano quelli della nostra nazione in un anno dove il mondo sportivo ha fatto brillare l’azzurro e ha fatto sventolare il nostro tricolore in più occasioni.
Avrete in assortimento anche linee di prodotto diverse dallo standard?
Abbiamo inserito nella nostra gamma la linea BIO che affiancherà quella a Residuo zero. Siamo promotori della linea Istamina free e Nichel free per i piccoli frutti per soddisfare le richieste dei consumatori ancor più esigenti.
Quali saranno le vostre strategia commerciali?
I nostri partner commerciali a livello nazionale gestiranno il prodotto con delle esclusività. Siamo presenti su 33 mercati Italiani, da Palermo a Trieste e da gennaio saremo presenti sugli scaffali di alcune realtà importanti. Le nostre forniture verranno assicurate esclusivamente a coloro che sapranno garantire con costanza il giusto valore ad un prodotto premium mantenendone alto il valore commerciale, su un mercato affollato di prodotti di origine estera (Spagna e Marocco in primis) e con un consumatore sempre più attento alla provenienza dei prodotti acquistati.
Il nuovo brand sarà quindi un lavoro di squadra fatto da giovani. Il 90% dei produttori dei Fruttini italiani® è composto da ragazzi (sotto i 40 anni) che con coraggio si sono messi in gioco e che hanno creduto nel progetto ideato da Loris e Francesca, i soci fondatori di questa Cooperativa con sede in Basilicata. Nasce quindi a Policoro, un piccolo Paese della Basilicata, famosa per la produzione di fragole, l’idea di un’agricoltura di qualità che sappia valorizzare i sacrifici di tutti gli attori di questo ambizioso progetto.
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