07 ott 2025

Rivoluzione CRISPR sul lampone: editing genetico senza DNA estraneo in UK e Cile per frutti più resistenti

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Un team dell’Università di Cranfield (Regno Unito) ha pubblicato il primo metodo validato per modificare il genoma del lampone senza introdurre DNA estraneo. Questo progresso apre la strada a varietà con maggiore durata post-raccolta, resistenza ai funghi e migliori caratteristiche qualitative, con il potenziale di ridurre le perdite lungo tutta la filiera alimentare.

In uno studio pubblicato su Frontiers in Genome Editing, i ricercatori hanno isolato cellule individuali di lampone e utilizzato CRISPR-Cas9 per modificare il loro genoma, ponendo le basi per accelerare il miglioramento di questo frutto.

L’importanza di questo risultato sta nel fatto che consentirà di ottenere caratteristiche come maggiore compattezza e resistenza alle muffe, permettendo ai lamponi di conservarsi più a lungo in frigorifero e di arrivare nelle case dei consumatori in condizioni migliori, contribuendo a ridurre gli sprechi e a migliorare la sostenibilità.

Benefici per la qualità

Questa piattaforma potrebbe inoltre essere utilizzata per sviluppare attributi come maggiore dolcezza, frutti più grandi o con meno semi, oltre a una migliore tolleranza alle ondate di calore, migliorando così qualità e resa.

Il team prevede che versioni di cultivar di élite, editate con precisione, potrebbero essere generate in circa 12 mesi per avviarne la propagazione e i test in campo, a fronte di cicli di miglioramento tradizionale che richiedono dieci anni o più.

Lo studio ha validato l’editing genetico delle cellule di lampone; il passo successivo sarà rigenerare piante complete a partire da tali cellule. Sebbene ciò sia fattibile in molte specie, in altre può risultare tecnicamente complesso. Solo allora sarà possibile valutare frutti editati con i tratti desiderati.

Impatto sulla filiera

Il dott. Miguel Ángel Sánchez, direttore esecutivo di ChileBio, ha sottolineato: «Che i lamponi possano durare più a lungo senza perdere qualità è un beneficio per tutta la catena, dagli agricoltori ai consumatori. Ma questo avanzamento va oltre: mostra come l’editing genetico e la biotecnologia possano aiutarci a produrre lamponi in modo più sostenibile, ridurre le perdite e rispondere meglio alle sfide del cambiamento climatico».

Secondo la legislazione vigente in Inghilterra, così come in Cile, le modifiche biotecnologiche ottenute tramite questa tecnica “priva di DNA estraneo” non sono considerate transgeniche, poiché non incorporano geni di altre specie.

Fonte testo e immagine: chilebio.cl


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