26 ago 2024

Mirtilli selvatici: persi in Toscana € 3 milioni in dieci anni

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"Sotto la neve pane..." Mai un proverbio è stato più appropriato per descrivere la drastica diminuzione dei mirtilli sulla montagna pistoiese negli ultimi anni, e in particolare in questa stagione. 

La mancanza di neve durante l'inverno è stata probabilmente la causa principale della scarsa presenza di questo prezioso frutto del sottobosco, come sottolineano sia gli esperti del settore che l'Unione dei Comuni Montagna Pistoiese. Questa carenza avrà un impatto significativo sull'economia locale, con una perdita stimata di alcuni milioni di euro.

L'Unione dei Comuni sta cercando di porre rimedio a questa situazione attraverso la tecnica del "fuoco prescritto".

Un drastico calo nella raccolta di mirtilli selvatici

Giampiero Danti, titolare di un'azienda specializzata nella raccolta di frutti del sottobosco e funghi, ricorda che nel 1960 si raccoglievano circa 4.000 quintali di mirtilli in una stagione. Da allora, la raccolta è progressivamente diminuita, fino a raggiungere solo 300 quintali nei giorni nostri. 

Quest'anno, la raccolta sarà ancora inferiore. La mancanza di neve è il principale fattore responsabile: sotto la neve, la pianta di mirtillo si protegge dalle gelate e non subisce danni. 

Tuttavia, l'ondata di freddo che ha colpito la zona pochi giorni prima delle festività natalizie ha bruciato le foglie delle piante, peggiorando ulteriormente la situazione. Questo declino influisce pesantemente sull'economia della montagna, con una perdita stimata di circa 2-3 milioni di euro rispetto alle stagioni di raccolta degli anni 2014-2016.

Le cause e le soluzioni proposte dall'Unione dei Comuni

Francesco Benesperi, responsabile dell'Unione dei Comuni, conferma che la mancanza di neve, che agisce come isolante termico, è la principale causa della carenza di mirtilli. Un'altra causa è la riduzione delle superfici a pascolo, che ha portato all'insediamento di altre specie vegetali, come il paleo, che hanno sopraffatto il mirtillo. 

Per contrastare questa situazione, l'Unione dei Comuni ha adottato la tecnica del fuoco prescritto. "Analizziamo la zona di interesse," spiega Benesperi, "e applichiamo il fuoco in modo controllato per preparare il terreno al pascolo o per favorire la crescita del mirtillo." Nel 2024, l'area interessata sarà quella delle Roncole, sopra il Butale, nei pressi di Spignana. Benesperi sottolinea che questa tecnica ha già mostrato risultati positivi negli ultimi anni.

Prospettive future

I primi risultati tangibili del fuoco prescritto si manifestano solitamente a partire dal terzo anno. Tuttavia, Andrea Catinari, presidente dell'Associazione Mirtilli Montagna Pistoiese, avverte che la produzione delle mirtillaie continua a ridursi, soprattutto a causa della carenza di neve. Nel frattempo, in questi giorni ad Abetone, si è tenuta la Festa del Mirtillo, organizzata dalla Pro Loco. I visitatori potranno degustare prodotti a base di mirtilli nei ristoranti e negli alberghi locali.

Fonte: Il Tirreno

Foto: Danti Mirtilli


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