InvitroLab, la biofabbrica appena inaugurata da Camposol a Chao (Virú), permetterà di scalare il programma genetico proprietario sui mirtilli, integrando scienza, biotecnologia e vivai in un modello produttivo chiuso.
L’inaugurazione di InvitroLab non aggiunge soltanto una nuova infrastruttura tecnologica alla valle di Chao; consolida anche la strategia di Camposol di costruire una piattaforma genetica propria per i mirtilli, capace di sostenere la crescita aziendale con materiale vegetale differenziato e ad alte prestazioni.
Dalle nuove installazioni, l’azienda punta a produrre oltre 5 milioni di piantine di mirtillo e di altre specie, facendo leva su processi integrati in vitro ed ex vitro, basati su protocolli biotecnologici avanzati. L’obiettivo è ridurre la dipendenza da terzi, garantire qualità e tracciabilità del materiale vegetale e rispondere con maggiore rapidità alle tendenze del mercato internazionale.

Nuova fase per Camposol
“Questo traguardo segna l’inizio di una nuova fase nel nostro percorso verso un’agroindustria più sostenibile, competitiva e basata sulla scienza”, ha dichiarato Ricardo Naranjo Fernández, CEO di Camposol, presentando la struttura.
Il dirigente ha spiegato che disporre di una biofabbrica propria permetterà di “moltiplicare le nostre genetiche con maggiore precisione, velocità e coerenza”, traducendosi in un miglior supporto ai piani di impianto e in una maggiore autonomia tecnologica rispetto ai cambiamenti del contesto.
Uno dei punti centrali del progetto è lo scalamento industriale di tre nuove varietà di mirtillo sviluppate dal programma genetico aziendale. Queste varietà sono il risultato di oltre dieci anni di ricerca, valutazioni agronomiche in campo e analisi dettagliate di post-raccolta, alla ricerca di parametri superiori in fermezza, calibro, sapore, produttività e shelf-life nei mercati di destinazione.

Autonomia e competitività
“Vedere queste varietà nascere dal nostro programma genetico e ora disporre della capacità industriale per moltiplicarle è un orgoglio immenso per tutta l’organizzazione”, ha commentato Naranjo Fernández, riconoscendo esplicitamente il contributo dei team di Genetica, Biofabbrica e Vivai, oltre al supporto tecnico e scientifico che ha accompagnato il progetto fin dall’inizio.
La strategia di Camposol si inserisce in un contesto di crescente competizione globale nei mirtilli, dove retailer e consumatori richiedono frutta con standard premium in modo costante. In questo scenario, la biotecnologia e i programmi genetici proprietari sono diventati strumenti strategici per differenziarsi e garantire un’offerta stabile lungo tutta la stagione.
“InvitroLab è l’espressione concreta del nostro spirito: trasformare il campo con scienza, tecnologia e visione di futuro. Con questo nuovo passo ribadiamo la nostra convinzione di lavorare la terra per migliorare la vita delle persone”, ha sottolineato il CEO di Camposol in chiusura dell’evento.
Un modello per la frutticoltura
Durante l’inaugurazione, la presenza di aziende del settore, organizzazioni di categoria e partner strategici ha evidenziato l’interesse che iniziative di questo tipo suscitano nella frutticoltura latinoamericana.
Oltre ai numeri, InvitroLab si profila come un caso di studio su come integrare innovazione, genetica e produzione su larga scala per rispondere a un mercato dei mirtilli che continua ad alzare l’asticella in termini di qualità e sostenibilità.
Fonte testo e immagini: diariofruticola.cl

