04 nov 2025

Come il breeding può sostenere lo sviluppo e l’efficienza dei produttori di piccoli frutti – la prospettiva di GPG

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Il breeding varietale rappresenta una componente assolutamente fondamentale dell’industria dei piccoli frutti. Svolge un ruolo chiave sia nell’affrontare le sfide del settore sia nel cogliere le nuove opportunità offerte dal mercato. Storicamente il breeding poteva essere percepito come un processo lento e isolato, ma oggi si trova al centro dello sviluppo del settore grazie al suo dinamismo, all’utilizzo di tecnologie d’avanguardia e a una crescente attenzione verso le esigenze del mercato.

Il comparto dei piccoli frutti continua a crescere rapidamente su scala globale. La crescente domanda di prodotti di alta qualità e salutari spinge i breeder a sviluppare genetiche sempre più avanzate, che alimentano questa espansione. Allo stesso tempo, i produttori devono fronteggiare pressioni significative legate al cambiamento climatico, all’aumento dei costi di produzione e alla carenza di manodopera qualificata.

Le cultivar migliorate sono centrali per affrontare queste sfide. Il breeding deve trovare un equilibrio, creando varietà che soddisfino le esigenze operative dei produttori e, al tempo stesso, le aspettative dei consumatori.

Rispondere alle aspettative

Il gusto è uno dei principali fattori di acquisto nei piccoli frutti. Oggi distributori e consumatori chiedono cultivar con profili aromatici distinti e riconoscibili, supportati da attributi biochimici come l’equilibrio zuccheri/acidi e la presenza di composti aromatici. I programmi di breeding integrano sempre più spesso la valutazione sensoriale e la chimica analitica nei propri processi.

Varietà come la mora Von, il mirtillo Gladiator blueberry e la fragola Royal Royce dimostrano come sia possibile combinare gusto e produttività. Queste cultivar offrono rese elevate e un sapore costante, stimolando gli acquisti ripetuti e rafforzando il valore complessivo della categoria.

Gladiator Blueberry 

Migliorare l’efficienza produttiva

La resa rimane la base della redditività per i produttori. Il breeding moderno guarda oltre il volume totale per concentrarsi sulla produzione vendibile — ovvero i frutti che rispettano gli standard di calibro, forma e qualità. La stabilità in differenti climi e sistemi di coltivazione è altrettanto cruciale.

Le fragole dell’Università della California, come la UC Eclipse, incarnano questo approccio: la loro genetica consente rese più elevate e costanti, minore variabilità e prestazioni affidabili in molteplici ambienti. Per i produttori, ciò si traduce in maggiore efficienza, minori rischi e migliori ritorni per ettaro.

Estendere la shelf life

Con filiere di approvvigionamento sempre più globali, la shelf life è un requisito essenziale. Compattezza durevole, minori perdite di succo e resistenza alle malattie post-raccolta sono oggi priorità dei breeder. Questi tratti si ottengono selezionando piante con pareti cellulari più forti, cuticole più spesse e tassi di respirazione più lenti.

Esempi significativi provengono dalle fragole dell’Università della California, dai mirtilli dell’Università della Georgia e dalle cultivar di mirtilli Oregon Blueberry, tutte selezionate per eccellenti caratteristiche di conservazione e trasporto. Una shelf life più lunga riduce gli sprechi, consente una distribuzione più ampia e garantisce al consumatore un’esperienza di acquisto costantemente positiva.

Skye Raspberry

Contrastare parassiti e malattie

La resistenza alle malattie è sempre più cruciale, anche a causa della riduzione delle opzioni di controllo chimico. I breeder si affidano oggi a strumenti genomici e alla selezione assistita da marcatori per integrare geni multipli di resistenza, offrendo una protezione duratura contro i patogeni.

Le fragole dell’UC Davis, ad esempio, mostrano resistenza a importanti patogeni del suolo come Phytophthora e Verticillium. Le varietà resistenti riducono l’uso di pesticidi, abbassano i costi e favoriscono una produzione più sostenibile, rappresentando una soluzione ideale sia per i produttori convenzionali sia per quelli biologici.

Ottimizzare la manodopera

La disponibilità e il costo della manodopera restano una sfida globale per la produzione di piccoli frutti. I programmi di breeding affrontano questo problema selezionando caratteristiche morfologiche che riducono i tempi di raccolta e gestione.

Tratti come chiome più aperte, maturazione uniforme e assenza di spine rendono le varietà più facili e veloci da raccogliere. Cultivar come le fragole UC Davis, i mirtilli dell’Università della Georgia e dell’Oregon, e la mora Von dimostrano come l’architettura e l’abitudine fruttifera della pianta possano diminuire la dipendenza da manodopera stagionale.

Von Blackberry

Adattarsi ai sistemi produttivi

I sistemi di coltivazione stanno evolvendo, con l’aumento dell’importanza della coltivazione “long cane” nei lamponi e nelle more. Il breeding per questa tipologia richiede vigoria, crescita regolare dei tralci e rese affidabili dopo la fase vivaistica.

La mora Von e il lampone Skye sono esempi di cultivar sviluppate per questi sistemi. La loro adattabilità alle produzioni controllate aiuta i produttori a prolungare la stagione di offerta, ridurre i rischi climatici e accedere ai mercati premium.

Accelerare i cicli di raccolta

La rapidità di raccolta offre vantaggi strategici ai produttori, soprattutto per i mercati precoci. Il breeding per cicli più brevi prevede la selezione di genotipi che maturano più velocemente, senza compromettere calibro o qualità.

Il mirtillo Tropical Blue ne è un esempio: riduce il tempo di immissione sul mercato, consentendo ai produttori di beneficiare dei prezzi più alti di inizio stagione o di estendere i calendari di raccolta.

Conclusioni

Il breeding non è più un’attività di supporto, ma un motore centrale della crescita e della resilienza del settore dei piccoli frutti. Concentrandosi su gusto, resa, shelf life, resistenza alle malattie, efficienza della manodopera e adattabilità, i breeder stanno sviluppando cultivar che rispondono in modo efficace alle esigenze di produttori e consumatori.

Questi progressi tecnici dimostrano come la genetica stia aiutando il settore a superare le sfide attuali e a prepararsi per il futuro. Il breeding assicura ai produttori di piccoli frutti in tutto il mondo la possibilità di operare in modo sostenibile, redditizio e competitivo in un mercato in rapida evoluzione.

Jamie Petchell
Direttore Global Plant Genetics


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