23 dic 2025

Berries, il frutto più venduto negli USA e l’incubo del carrello per milioni di famiglie

36

Negli Stati Uniti la spesa per i berries ha superato i 12 miliardi di dollari (circa 11,1 miliardi di euro) nell’ultimo anno. Molti genitori hanno avuto la sensazione che fossero stati i propri figli a esserne responsabili in prima persona.

Un anno fa, nei dintorni di Chicago, Hillary Grady stava facendo la spesa quando la sua giovane figlia ha divorato un’intera vaschetta di lamponi direttamente nel negozio.

Fermiamoci un attimo su questo dettaglio: nel negozio.

Tutto è iniziato quando Grady ha chiesto alla figlia, che all’epoca aveva tre anni, quale frutta volesse. La situazione è rapidamente degenerata in urla: voleva i lamponi subito. Grady ha negoziato — una scelta tattica intelligente — permettendole di mangiare due lamponi, così da poter riempire il carrello in pace.

Frutta divorata in corsia

Circa 20 minuti dopo, Grady ha guardato la vaschetta.

«Ed era completamente vuota», racconta. «Abbiamo dovuto tornare al reparto ortofrutta e comprarne un’altra».

Il cassiere le ha lanciato uno sguardo strano mentre passava la vaschetta vuota — «io tipo: “Lo so, li abbiamo finiti”» — e Grady ha ricevuto una lezione accelerata sull’appetito di un bambino per i berries.

The Hustle ha due neo-genitori in redazione e un altro (io) che aspetta un figlio a breve. Riconosciamo il dolore dei genitori di tutto il mondo e abbiamo voluto dimostrare, con dati freddi e duri, che non siete soli in questo difficile percorso.

Un peso nel carrello (e nel portafoglio)

Abbiamo intervistato 237 genitori sui loro budget per l’acquisto di frutta, e i berries rappresentano una spesa significativa e, francamente, spaventosa.

La spesa media mensile per i berries (incluse fragole, more, mirtilli e lamponi) è di 53 dollari (circa 49 euro). Molti intervistati dichiarano di spendere 200 dollari (circa 186 euro) o più al mese in berries. Il 32% degli intervistati afferma che i figli mangiano in genere un’intera vaschetta di berries in un solo giorno.

Immgine 1. Crediti: Olivia Heller / The Hustle

Questa spesa ha reso i berries la categoria di frutta fresca più venduta negli Stati Uniti in termini di valore, con 12,6 miliardi di dollari (circa 11,6 miliardi di euro) nelle 52 settimane concluse il 10 agosto, secondo Circana OmniMarket Integrated Fresh. Questo totale rappresenta quasi il 25% di tutta la spesa per la frutta fresca a scaffale.

«Continuiamo semplicemente a buttare soldi nei berries», dice Susie Boles, madre di due figli in North Carolina.

Immagine 2. Crediti: Olivia Heller / The Hustle

Il prezzo della dolcezza

C’è una spiegazione piuttosto semplice del perché i berries occupino una quota sproporzionata del budget della spesa. Secondo i dati USDA, il costo al chilo di mirtilli, lamponi e more è oltre tre volte quello delle mele e circa 8–10 volte quello delle banane. Anche le clementine, al confronto, sono economiche e costano all’incirca un terzo dei berries.

Gli unici frutti con un costo al chilo paragonabile a quello dei berries sono più adatti al pubblico di Matlock: fichi, ciliegie, albicocche e prugne secche.

Per alcune famiglie, l’elevato costo dei berries è un deterrente.

Disparità d’accesso

Secondo un sondaggio condotto dalla testata di settore The Packer, le famiglie con un reddito annuo compreso tra 25.000 e 50.000 dollari (circa 23.200–46.400 euro) hanno circa il 50% di probabilità in meno di acquistare mirtilli, more e lamponi rispetto ai nuclei con redditi superiori ai 100.000 dollari (circa 92.800 euro). (Il divario negli acquisti di mele tra famiglie a basso e alto reddito è molto più ridotto.)

Ma non è solo il costo al chilo ad aver portato i berries in cima alle vendite di frutta e a confondere i genitori. Quell’episodio raccontato da Hillary Grady al supermercato? Non è stato l’unico. Solo il primo.

Brandon Shangraw, che ha due figlie nell’area di Dallas–Fort Worth, racconta che i berries sono diventati «un antipasto» per quasi ogni pasto della più piccola, con le fragole praticamente obbligatorie prima che accetti di mangiare qualsiasi altra cosa a colazione. All’inizio del loro percorso da genitori, lui e sua moglie avevano iniziato a comprare berries perché erano un modo sano e semplice per introdurre la frutta nella dieta dei figli.

Da snack sano a dipendenza?

«Questa cosa si è trasformata in qualcos’altro, dove i berries sono sempre presenti nella nostra vita», dice Shangraw. Si chiede se, senza volerlo, abbiano condizionato i figli a sentirne il bisogno.

Immagine 3. Crediti: Olivia Heller / The Hustle

Ma i genitori che hanno cresciuto i propri figli a berries — per la facilità di masticazione per i bambini piccoli, per gli antiossidanti — sono stati spinti anche dall’industria ortofrutticola. Driscoll’s, il più grande venditore di berries negli Stati Uniti, ha iniziato negli anni ’80 a lavorare per rendere i berries disponibili tutto l’anno e più attraenti dal punto di vista del colore, trasformandoli da prodotto stagionale a necessità quotidiana.

Nel 2017, il presidente di Driscoll’s, Soren Bjorn, ha spiegato al New Yorker che, invece di operare come una classica azienda ortofrutticola che vende ciò che riesce a produrre, Driscoll’s si considera un’azienda di beni di consumo. «Creiamo la domanda», ha detto. «È più simile a Procter & Gamble».

L’azienda privata è sempre stata piuttosto riservata sulle proprie dimensioni, ma ha dichiarato al New Yorker di rappresentare circa un terzo del mercato statunitense dei berries. (Driscoll’s non ha risposto alla richiesta di intervista di The Hustle.)

Dal 1990, la disponibilità pro capite di fragole (un indicatore dei consumi) è raddoppiata; per i mirtilli è aumentata di quasi otto volte, secondo l’USDA. Questo è avvenuto mentre il consumo di frutti come susine, arance, pesche e pere è diminuito.

Immagine 4. Crediti: Olivia Heller / The Hustle

Meglio dei dolci industriali

Ovviamente, i genitori sanno che potrebbero spendere soldi in cose ben peggiori dei berries. Molti hanno detto a The Hustle che preferirebbero di gran lunga che i figli fossero “dipendenti” da un frutto gustoso piuttosto che da dolci industriali.

Alcuni fanno veri e propri salti mortali per alimentare questa dipendenza.

Jimmy Leonard è padre di tre bambini sotto i 7 anni, tutti, racconta, «consumatori seriali di berries». Quando la famiglia si è trasferita in una nuova zona di Knoxville, Tennessee, un vicino gli ha letteralmente lanciato una ciambella di salvataggio: un pollone di lampone. In poco tempo, i lamponi si sono moltiplicati in giardino. Da allora hanno piantato anche fragole.

I berries coltivati in casa hanno fatto risparmiare alla famiglia circa 40 dollari (circa 37 euro) al mese, dice Leonard. Ma, se possibile, la vicinanza ha solo aumentato l’appetito dei figli, che tendono a mangiare il loro snack preferito direttamente dalla pianta.

«I lamponi», dice Leonard, «non arrivano nemmeno in casa».

Immagine 5. Crediti: Olivia Heller/The Hustle

Fonte testo e immagine apertura: thehustle.co


Italian Berry - Tutti i diritti riservati

Potrebbe interessarti anche