26 feb 2025

Proibiti perché "non necessari" gli imballaggi plastici per i piccoli frutti dal 2026: il regolamento shock dell'Europa

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Il settore dei piccoli frutti sta per affrontare una svolta epocale che potrebbe avere conseguenze significative su tutta la filiera. Il regolamento europeo sugli imballaggi e sui rifiuti da imballaggi (PPWR), approvato a gennaio 2025, entrerà in vigore in tutti gli stati membri da agosto 2026, con obiettivi stringenti di riduzione degli imballaggi fissati per il 2030 e il 2040. 

Questo regolamento impone nuove restrizioni sugli imballaggi in plastica per il settore ortofrutticolo, con implicazioni rilevanti per produttori, distributori e consumatori.

Dall’eliminazione totale alla restrizione sulla plastica

Inizialmente, il regolamento prevedeva l’abolizione di tutti gli imballaggi monouso per le confezioni di ortofrutta inferiori a 1,5 kg, il che avrebbe significato la vendita esclusiva in rinfusa per i piccoli frutti. 

Tuttavia, dopo una revisione, il divieto è stato circoscritto agli imballaggi in plastica, una decisione che, seppur meno drastica, pone comunque enormi sfide per il settore.

I piccoli frutti sono prodotti altamente deperibili, delicati e suscettibili a danni fisici e contaminazioni. Attualmente, gli imballaggi in plastica svolgono un ruolo cruciale nella loro protezione, prolungando la shelf-life e garantendo che i consumatori possano verificarne la qualità prima dell’acquisto. L’eliminazione della plastica senza valide alternative potrebbe dunque tradursi in un aumento degli sprechi alimentari e in difficoltà logistiche per i produttori.

I rischi per la filiera dei piccoli frutti

Gli operatori del settore devono agire con urgenza per mitigare l’impatto di questa normativa e ridurne i possibili danni. I principali rischi comprendono:

  • Aumento degli sprechi alimentari: la mancanza di un packaging adeguato potrebbe portare a una maggiore deperibilità del prodotto.

  • Perdita di competitività: le aziende europee potrebbero trovarsi ad affrontare diverse normative nei diversi mercati della UE.

  • Maggiore complessità logistica: trasportare e distribuire piccoli frutti senza adeguati contenitori potrebbe aumentare i costi e ridurre l’efficienza della catena di approvvigionamento.

  • Impatto economico sui produttori: trovare alternative valide e conformi alle nuove normative richiederà investimenti ingenti, che potrebbero penalizzare in particolare i piccoli e medi produttori.

Cosa si può fare?

Nonostante le difficoltà, il settore ha ancora margini di manovra. È essenziale lavorare su più fronti per garantire che l’applicazione del regolamento tenga conto delle specificità dei piccoli frutti. Le azioni prioritarie includono:

  1. Fornire evidenze scientifiche: occorre dimostrare alle istituzioni europee, alla Commissione e all’EFSA che gli imballaggi in plastica per i piccoli frutti sono fondamentali per la qualità e la sicurezza del prodotto.

  2. Coinvolgere le istituzioni e le associazioni di categoria: un’azione di lobbying coordinata da parte di produttori, distributori e associazioni di settore potrebbe portare a esenzioni mirate.

  3. Sensibilizzare il consumatore: informare i consumatori sulle sfide che il settore sta affrontando potrebbe favorire l’accettazione di soluzioni ragionevoli e sostenibili.

Ottimismo, ma non ci saranno automatismi

Il dibattito su questa normativa è stato al centro di un convegno tenutosi il 6 febbraio 2025 a Berlino, organizzato da Pro Food e Freshfel Europe. 

I relatori del convegno Pro Food: da sinistra Thomas Drahorad (moderatore), Roberto Zanichelli, Daniel Duguay, Joanna Nathanson, Luc Vanoirbeek, Massimliano Del Core

Durante l’evento, Roberto Zanichelli, membro del Comitato Comunicazione di Pro Food, ha espresso un cauto ottimismo, sottolineando che "i piccoli frutti saranno una categoria meno facilmente impattata dal PPWR, proprio per la loro delicatezza e la necessità del consumatore di avere visibilità sui frutti prima dell'acquisto".

D’altro canto, Joanna Nathanson, Responsabile Sostenibilità e Relazioni Esterne di Freshfel Europe, ha avvertito che "mentre i piccoli frutti sono in una buona posizione per essere esentati a causa delle loro caratteristiche, si dovranno comunque dimostrare le condizioni di questa esenzione e concordarla con la Commissione, l'EFSA e gli stati membri." Questo processo non sarà automatico e richiederà il supporto di evidenze scientifiche e dati concreti.

Anche altri esperti del settore, tra cui Massimiliano Del Core, vice presidente di Ortofrutta Italia, Luc Vanoirbeek di Copa-Cogeca e Daniel Duguay del comitato canadese CMPA, hanno evidenziato la necessità di un’azione tempestiva per tutelare il comparto ortofrutticolo europeo.

Adesso occorre evitare il peggio

Il regolamento PPWR rappresenta una sfida senza precedenti per il settore dei piccoli frutti. Sebbene la revisione del testo abbia ridotto il divieto ai soli imballaggi in plastica, i rischi per la filiera restano elevati. 

È fondamentale che gli operatori si uniscano per far valere le loro ragioni, dimostrare l’importanza del packaging per la categoria e lavorare a soluzioni innovative che possano garantire la sostenibilità senza compromettere la qualità e la sicurezza del prodotto. 

Solo attraverso un approccio proattivo sarà possibile evitare che questa normativa diventi un danno irreparabile per il comparto ortofrutticolo europeo.


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