Il settore dei mirtilli in Perù torna a crescere dopo la brusca frenata registrata nella stagione 2023/24. Secondo un recente rapporto del Servizio Agricolo Estero (FAS) dell’USDA, la produzione prevista per il 2025/26 toccherà il record di 355.000 tonnellate, segnando un aumento del 4% su base annua.
A sostenere questa ripresa è l’espansione continua delle superfici coltivate, passate da appena 80 ettari nel 2012 agli attuali 20.500 ettari, con un incremento medio annuo del 65%. Un dato che conferma il dinamismo e la competitività della filiera peruviana, oggi tra i principali attori globali del comparto.
Export in risalita e varietà vincenti
Per la stagione commerciale maggio 2025 – aprile 2026, l’export di mirtilli è atteso a 335.000 tonnellate, in crescita rispetto alle 320.000 tonnellate del 2024/25, quando le esportazioni erano aumentate del 32% rispetto all’anno precedente.
Il report sottolinea che, in assenza di eventi climatici estremi, il settore potrà beneficiare di una combinazione virtuosa di fattori: consolidamento delle superfici, investimenti esteri e varietà geneticamente resilienti, capaci di mantenere alte rese anche in condizioni meteorologiche sfavorevoli.
Le varietà più coltivate per l’export restano Ventura (26% della superficie), Biloxi (16%), Sekoya Pop (14%) e Rocio (7%), scelte per la loro adattabilità e qualità organolettiche apprezzate sui mercati internazionali.
Prezzi in calo ma stabili
Nonostante una flessione dei prezzi medi nel 2024/25, questi restano superiori rispetto al periodo 2016/17 – 2022/23, confermando la solidità commerciale del prodotto peruviano. Un segnale incoraggiante in vista delle prossime stagioni, che potrebbero consolidare il Perù come uno dei leader mondiali nella fornitura di mirtilli freschi.
Fonte testo e immagine: fruitnet.com