05 set 2025

Mirtilli globali: sfide e crescita in Perù, Messico e Cile

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La filiera globale dei mirtilli si trova attualmente in una fase di trasformazione decisiva, caratterizzata da una crescita rapidissima, dal cambiamento dei mercati di destinazione e da consumatori sempre più esigenti, secondo quanto riporta FreshFruitPortal.

Mario Steta, presidente internazionale dell’International Blueberry Organization, ha partecipato al 15° congresso annuale di Aneberries a Guadalajara, in Messico. Insieme ad altri leader del settore provenienti da Cile, Messico, Perù e Colombia, Steta ha analizzato la situazione del comparto a livello globale.

Poiché mercati come Cina, Stati Uniti, Canada, Germania e Polonia offrono il maggiore potenziale di consumo, il panel ha evidenziato gli sforzi dell’industria per migliorare la qualità del frutto attraverso lo sviluppo di nuove varietà genetiche e strategie di differenziazione. Sono stati inoltre sottolineati i piani di espansione verso nuovi mercati come Giappone, Corea del Sud e Indonesia.

Espansione e nuove sfide

Mentre paesi come il Perù prevedono una crescita dei volumi del 25% nella prossima stagione, i leader del settore hanno concordato sul fatto che la vera sfida per i produttori di mirtilli non sia il tonnellaggio, bensì garantire un prodotto costante, dal sapore eccellente e in grado di rispondere alle esigenze dei consumatori.

Steta ha ricordato che la produzione mondiale di mirtilli era di 200.000 tonnellate nel 2008, salita a 500.000 nel 2012 e a 800.000 nel 2017. Attualmente si attesta su 1,5 milioni di tonnellate, ma l’obiettivo, ha dichiarato, è ambizioso: “Puntiamo a raggiungere i 2,5 milioni di tonnellate entro il 2027”.

Cile e Messico: strategie diverse

Héctor Enrique Luján, CEO globale di Hortifrut, ha parlato della situazione cilena, osservando che le esportazioni di frutta fresca sono diminuite, mentre si registra una crescita del segmento surgelati. L’industria ha scelto di puntare su standard qualitativi più elevati, cercando nuove genetiche e varietà più resistenti al trasporto tra mercati.

Luján ha sottolineato che i mirtilli cileni mantengono una forte presenza nei mercati di Europa, Cina e Stati Uniti. Per la prossima stagione prevede un volume simile al 2024, “forse leggermente inferiore, ma con una forte transizione verso nuove genetiche”. Ritiene che il settore cileno possa rilanciarsi e riaffermarsi come grande produttore di mirtilli nel periodo commerciale tra dicembre e febbraio.

César Ortiz, CEO di Berries Paradise, ha dichiarato che nella stagione 2023/24 la superficie coltivata in Messico è scesa da oltre 32.000 a circa 27.500 ettari, pari a una riduzione di oltre il 2,5%. Tuttavia, prevede una forte crescita nei prossimi anni, con un obiettivo di 100.000 tonnellate.

Colombia e Perù: crescita continua

“Dobbiamo offrire il miglior prodotto possibile per aumentare la domanda. La qualità deve essere la nostra priorità. Oggi i consumatori sono più informati: conoscono varietà e origini, e questo genera una concorrenza sana”, ha affermato. Secondo Ortiz, il Messico ha spazio e opportunità di espansione, potendo rispondere alla crescente domanda di frutta fresca.

“Siamo a 24 ore di distanza dal più grande mercato del mondo, quello oltre confine. È senza dubbio una posizione privilegiata”, ha concluso.

Freddy Cortés, presidente di AsocolBlue Colombia, ha spiegato che la Colombia conta circa 2.100 ettari coltivati a mirtilli. Pur essendo un mercato emergente, ha un vantaggio competitivo chiave: può produrre mirtilli tutto l’anno.

“La nostra stagione inizia alla settimana 1 e termina alla settimana 52”, ha dichiarato. Cortés ha posto l’accento sull’importanza di una genetica collaudata e su una buona produttività, che danno al mirtillo colombiano un gusto intenso e distintivo.

“In Colombia dobbiamo fare le cose nel modo giusto, con l’unico obiettivo di produrre un frutto di qualità che conquisti il consumatore e il mercato locale”, ha affermato.

Perù: efficienza e nuovi sbocchi

Miguel Bentín, presidente di Proarándanos, ha ricordato che il Perù ha appena concluso la sua stagione con una produzione di circa 318.000 tonnellate. Per la stagione 2024/25 prevede una crescita del 25%, puntando a raggiungere 405.000 tonnellate.

Tuttavia, Bentín ha messo in guardia dal confondere i volumi con il successo: “Il nostro focus deve restare sulla gestione delle sfide legate alla crescita. Oggi siamo i nostri primi concorrenti”.

Ha aggiunto che il Perù sta lavorando per appiattire le curve produttive ed espandersi verso nuovi mercati. “Ci aspettiamo una crescita in Giappone, Corea e Indonesia nei prossimi tre-cinque anni”, ha affermato.

Unione sul tema qualità

A prescindere dalle differenze tra i vari mercati, tutti i leader del settore sono stati chiari: la priorità è la qualità.

“Se non offriamo buona qualità, buon gusto e un servizio eccellente, semplicemente non possiamo competere”, ha detto Luján. Ha inoltre osservato che bisogna considerare come i mercati più grandi siano ormai anche tra i principali produttori.

Esistono tuttavia situazioni come quella del Messico, dove il consumo pro capite è molto più basso rispetto alla Colombia. “Ci sono tante opportunità nel mondo. Ma bisogna anche comprendere che i mirtilli vengono ormai coltivati in sempre più aree del pianeta”, ha concluso Luján.

Fonte testo e immagine: fruitnet.com


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