14 nov 2022

Marche: i risultati del Progetto piccoli frutti a convegno

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Giovedì 17 novembre 2022 avrà luogo a Porto San Giorgio il convegno di presentazione dei risultati del Progetto Piccoli Frutti Marche.

Dopo i saluti di Andrea Bordoni (direttore AMAP), Davide Neri (direttore D3A Univpm) e Armando Marconi (presidente Coldiretti Ascoli), il programma prevede i seguenti interventi, moderati da Ugo Testa di Innovamarche:

  • I consumi di piccoli frutti delle famiglie italiane nel contesto internazionale – Thomas Drahorad – Italian Berry – NCX Drahorad
  • La coltivazione del mirtillo nelle Marche – Gianluca Savini – Sant’Orsola S.C.A.
  • Presentazione dei risultati del progetto Piccoli Frutti Marche – Franco Capocasa, Micol Marcellini, Davide Raffaelli, Valeria Pergolotti – Università Politecnica delle Marche

Seguono la presentazioni di MACFRUT 2023 & International Blueberry Days: un Focus mondiale sulla filiera del mirtillo a cura di Gloria Teodorani – Cesena Fiera e del progetto Breeding Value a cura di Bruno Mezzetti (Università Politecnica delle Marche).

Conclude la mattina una Tavola rotonda sui piccoli frutti con gli interventi delle aziende partner del progetto.

Informazioni sull'evento

AMAP Michele Vesprini
T 0718081
M vesprini_michele@amap.marche.it
piccolifruttimarche.it

L'evento, organizzato da MarcheAgricolturaPesca, PiccoliFruttiMarche e Breeding Value, è stato realizzato con il contributo del Programma di Sviluppo Rurale della Regione Marche 2014/2020. Misura 16.1.A.2 – Progetto id.28763.

Il progetto piccoli frutti marche

Fonte: piccolifruttimarche.it

Nella Regione Marche, la Fragola risulta la principale specie di piccoli frutti coltivata in particolare nella valle dell’Aso e nella valle del Metauro.

Le tecniche di produzione tradizionali principalmente adottate dagli agricoltori (pieno campo e coltura protetta) determinano una concentrazione della produzione nel periodo primaverile (metà aprile – inizi giugno), di conseguenza l’offerta di prodotto a volte risulta eccessiva con conseguente riduzione dei prezzi al produttore.

I piccoli frutti come Lampone e Mirtillo sono ancora poco diffusi nella Regione e limitati ad aree montane in quanto possono essere coltivati solo in alcuni ambienti vocati del nostro territorio (a causa del limite del pH subacido), ma risultano particolarmente interessanti per l’elevato valore di mercato e nutrizionale.

Il progetto propone, per la fragola di sviluppare l’intera filiera, dalla produzione vivaistica alla coltivazione in diversi ambienti e con tecniche differenti (in suolo e fuori suolo, in coltura protetta), capaci di garantire produzioni sostenibili e di qualità per un periodo esteso dell’anno, commercializzate direttamente dalle aziende produttrici e anche da aziende di distribuzione a valenza regionale.

Per i piccoli frutti il progetto si pone l’obiettivo di aumentare le superfici coltivate e ampliare il calendario di produzione. Attraverso l’introduzione di nuove tecniche produttive (fuori suolo in coltura protetta) si potranno coltivare specie poco adatte ai suoli del nostro territorio e si potrà ampliare il calendario produttivo permettendo al partenariato di aumentare il reddito, derivante dalla vendita diretta del prodotto fresco.

I partner del progetto saranno coinvolti nell’introduzione di tecniche di produzione innovative per l’areale di coltivazione, nel controllo della nutrizione e dell’irrigazione, in prove varietali; infatti ogni agricoltore coltiverà nella sua azienda nuove cultivar, specifiche per ogni specie presente nel progetto (cv fragola unifere e rifiorenti, mirtillo, lampone) per testarne l’idoneità alla coltivazione nell’areale della Regione Marche di alcune cultivar con determinate tecniche di coltivazione innovative.

Al fine di ottenere questo risultato è fondamentale introdurre ed adattare alle condizioni delle diverse realtà della Regione Marche varietà più idonee (adattabilità, rifiorenza, qualità), materiale appropriato di propagazione (piante frigo, fresche e programmate), diverse tecniche di coltivazione (pieno campo, coltura protetta, coltura protetta in raccolta e fuori suolo) più efficienti in termini di riduzione input e produzioni di qualità.

Lo sviluppo di tali sistemi di produzione meglio organizzati e programmati favorisce una maggiore standardizzazione della qualità, una costanza nell’offerta ed una più facile valorizzazione del prodotto tramite la costituzione di marchi di promozione.

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