23 set 2025

Fragole e futuro: riflessioni dal 5° International Strawberry Congress

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Dal 17 al 19 settembre 2025, Anversa è tornata ad accogliere la comunità internazionale della fragola per il 5° International Strawberry Congress, un appuntamento che negli anni si è affermato come punto di riferimento per chi opera nel settore, riunendo in un unico contesto ricercatori, breeder, produttori, tecnici e aziende dell’indotto. 

Il tema di questa edizione – “Connecting the dots in a complex world of strawberries” – ha fatto da filo conduttore a tre giornate intense, nelle quali scienza, mercato e innovazione si sono intrecciati in un dialogo costante, ricco di contenuti e di stimoli per il futuro.

Un settore sotto pressione

Il congresso si è aperto con una riflessione sulle sfide della fragolicoltura globale: i cambiamenti climatici, sempre più imprevedibili, la scarsità di acqua, la diffusione di nuove malattie, la difficoltà di reperire manodopera qualificata e l’evoluzione dei consumatori, più attenti, informati ed esigenti. L’impressione emersa è che non sia più sufficiente affidarsi alle sole pratiche tradizionali, né tantomeno ad un’innovazione fine a se stessa: occorre una sintesi intelligente di esperienze consolidate e tecnologie emergenti.

L’intelligenza artificiale come strumento

Ampio spazio è stato dedicato al tema dell’Intelligenza Artificiale, al centro delle sessioni plenarie. È emersa una visione pragmatica: l’IA non deve essere vista come una minaccia, ma come uno strumento per migliorare l’efficienza delle aziende agricole, supportare i programmi di breeding, prevedere la comparsa di patogeni e leggere con maggiore precisione le tendenze dei mercati

Se le sessioni futuristiche hanno stimolato la curiosità, il loro numero è parso eccessivo e, in alcuni casi, poco aderente alle esigenze specifiche del comparto fragola. Resta comunque chiaro che la vera sfida non è la tecnologia in sé, ma la capacità di produrre e gestire dati affidabili e ben strutturati, traducendoli in decisioni operative tempestive.

Voci dal mondo: i contributi più rilevanti

Uno degli elementi di forza del congresso è stata la ricchezza dei contributi internazionali, capaci di restituire una visione ampia e comparata delle dinamiche globali.

Cina – Huan Zhang ha descritto un mercato in piena espansione, trainato da consumatori giovani e urbani, che cercano prodotti di alta qualità e a basso impatto ambientale. La Cina si distingue anche per la sperimentazione di nuovi modelli di distribuzione digitale ed e-commerce agroalimentare.

Marocco – Nabil Belmkaddem ha illustrato la crescente centralità del Paese come piattaforma di esportazione verso l’Europa, grazie a investimenti mirati in logistica e conservazione, che consentono di ampliare il calendario di fornitura e posizionarsi con competitività in termini di qualità e prezzo.

Stati Uniti – Steven Knapp (UC Davis) ha portato l’esperienza californiana, con un focus sull’evoluzione del breeding: lo sviluppo di nuove cultivar resilienti a stress idrici e fitopatie, supportato da strumenti digitali e genetici di ultima generazione.

Area Mediterranea – Prof. Manganaris ha presentato ricerche sul priming under stress condition, dimostrando come determinati trattamenti possano rafforzare la fisiologia della pianta, aumentandone la capacità di resistere a stress termico e idrico.

Australia – Scott Mattner (VSICA Research Center) ha catturato l’attenzione con i risultati della microwave technology per la disinfezione del suolo, un metodo innovativo e sostenibile che potrebbe rappresentare un’alternativa concreta alla fumigazione chimica.

Italia – Brian Farneti (Fondazione Edmund Mach) ha presentato un approccio pionieristico al post-harvest, basato sull’impiego di spettri luminosi differenziati per prolungare la shelf life e preservare la qualità organolettica dei frutti. Una tecnologia capace di ridurre sprechi lungo la catena di distribuzione.

Paesi Bassi – Prof. Leo Marcelis (Wageningen University) ha parlato di Vertical Farming applicato alla fragola, sottolineando il potenziale di questo modello per garantire produzioni annuali, standard qualitativi costanti e un uso efficiente delle risorse.

Belgio – Stef Laurijsen (Proefcentrum Hoogstraten) ha affrontato il tema dell’energy saving nelle serre in vetro, proponendo strategie concrete come il recupero del calore e l’utilizzo di schermature dinamiche, soluzioni sempre più necessarie in un contesto di costi energetici crescenti.

Norvegia – Arne Stensvand ha invece presentato il tema “Non-chemical means to control strawberry powdery mildew”, approfondendo metodi alternativi di gestione dell’oidio, dal miglioramento delle pratiche colturali a strategie non chimiche di difesa, oggi cruciali per ridurre l’uso di fungicidi e aumentare la sostenibilità della produzione.

L’Italia in prima linea

Anche l’Italia ha avuto una presenza di rilievo, grazie a una delegazione varia e qualificata che ha confermato il ruolo del nostro Paese nel panorama fragolicolo internazionale. Sono intervenuti il CIV – Consorzio Italiano Vivaisti, l’Università Politecnica delle Marche, la Fondazione Edmund Mach, INFIA Packaging, COVIRO, oltre a consulenti e professionisti indipendenti, tra cui BetterBerries. 

Una rappresentanza capace di testimoniare la forza dell’Italia non solo sul piano della ricerca e vivaistica, ma anche su quello tecnologico, del packaging e della consulenza tecnica.

Organizzazione e atmosfera

Se da un lato la qualità dei contenuti è stata alta, la scelta di proporre sessioni parallele contemporanee ha suscitato qualche perplessità. 

Costringere i partecipanti a scegliere tra argomenti di pari interesse non è mai semplice, e in questo caso la decisione è sembrata ancor più discutibile, dato che il congresso del secondo giorno si è concluso alle 13: vi sarebbe stato spazio per diluire le presentazioni nel pomeriggio ed evitare sovrapposizioni.

Sul piano relazionale, la cena di gala è stata uno dei momenti più suggestivi: ospitata nello storico museo della città, ha combinato convivialità e cultura, con una visita guidata alle collezioni accompagnata dalle note di una violinista. Un contesto elegante e memorabile che ha contribuito a rafforzare il senso di comunità.

Il programma si è poi concluso con una visita in campo a due aziende della Coöperatie Hoogstraten, una in Belgio e una nei Paesi Bassi vicino a Breda. In Belgio i partecipanti hanno potuto osservare le macchine a raggi UV per il controllo dell’oidio e di altri patogeni, oltre a tecniche di propagazione e gestione varietale, con particolare attenzione a cultivar come Elsanta, Karima e Florice. 

Il tour è stato arricchito dalla visita ad aziende fornitrici di film plastici per l’agricoltura e ad aziende produttrici di componenti per serre, in particolare sistemi di nebulizzazione dell’acqua per il raffrescamento e l’aumento dell’umidità relativa: strumenti che stanno diventando indispensabili anche in Nord Europa, dove l’aumento delle temperature dovuto al cambiamento climatico rende necessarie nuove strategie di mitigazione.

Uno sguardo personale e al futuro

Avendo avuto l’opportunità di partecipare anche alla 3ª edizione del 2017, ho potuto constatare la capacità di Hoogstraten di organizzare convegni internazionali di alto livello, nei quali rigore scientifico, contenuti tecnici e dimensione commerciale trovano un equilibrio raro. 

Guardando avanti, la prossima edizione del 2028 rappresenterà un’occasione straordinaria: sarà infatti unita al Simposio Internazionale sulla Fragola dell’ISHS, sempre ad Anversa e sempre a cura di Hoogstraten. Ne nascerà un unico grande evento scientifico, tecnico e commerciale, destinato a essere imperdibile per chiunque operi nel mondo della fragola.

Conclusioni

Il 5° International Strawberry Congress ha ribadito il valore della fragola come coltura globale, tanto redditizia quanto vulnerabile alle sfide del nostro tempo. Le soluzioni prospettate – dall’innovazione varietale alle tecnologie emergenti (IA, luci post-harvest, Vertical Farming, energy saving, microonde per il suolo), dalle strategie agronomiche avanzate come il priming fino alle pratiche sostenibili – delineano un futuro fatto di integrazione, collaborazione e responsabilità condivisa.

Un congresso che ha offerto non solo contenuti di altissimo livello, ma anche una visione concreta e internazionale delle direzioni che il settore dovrà intraprendere nei prossimi anni.

Marco R. Butera
Global Berry Specialist


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