Nel 2008, i produttori di mirtilli cileni hanno iniziato a concentrarsi sulla fornitura al mercato statunitense in controstagione. Questa mossa strategica ha gettato le basi per l'espansione dell'industria.
La costituzione del Comitato Cileno del Mirtillo nel 2009 ha rappresentato un momento cruciale, poiché l'organizzazione si è posta l'obiettivo di migliorare qualità, sicurezza e consumo. Nel decennio successivo, la produzione è aumentata vertiginosamente, passando da meno di 40.000 tonnellate a 117.000 tonnellate nella stagione 2020-2021.
Negli ultimi anni, il mercato globale dei mirtilli è diventato sempre più competitivo, con paesi come Perù e Marocco che emergono come importanti esportatori. I loro vantaggi geografici e la vicinanza ai principali mercati hanno modificato le dinamiche, portando a una diminuzione dei volumi di esportazione di mirtilli freschi dal Cile.
Per contrastare questa situazione, i produttori cileni si sono orientati verso le esportazioni di mirtilli surgelati, un segmento che offre una domanda stabile e minori difficoltà logistiche. Inoltre, il rinnovamento varietale è emerso come un approccio strategico fondamentale per recuperare quote di mercato e mantenere alti standard di qualità.
Il rinnovamento varietale come strategia chiave
Il rinnovamento varietale è al centro della strategia del Cile per competere nel moderno mercato dei mirtilli. Introducendo nuove varietà adatte al clima cileno, l'industria punta a migliorare il mix di esportazioni e soddisfare le preferenze in evoluzione dei consumatori.
Questo rinnovamento, insieme agli investimenti in tecnologie post-raccolta, ha migliorato la logistica e la qualità, garantendo che i mirtilli cileni continuino a rispettare elevati standard internazionali.
In questa stagione, le nuove varietà sono diventate protagoniste. Alla settimana 47 dell’attuale stagione, il 63% dei mirtilli esportati proveniva da nuove varietà, rispetto al 50% della stagione precedente. Questi cambiamenti rappresentano un progresso significativo negli sforzi del Cile per adattarsi alle richieste di un mercato in continua evoluzione.
Sfide climatiche e qualità eccezionale
La stagione attuale ha subito ritardi a causa della maturazione più lenta dovuta alle condizioni climatiche. Tuttavia, come evidenziato da Andrés Armstrong, questo ritardo ha portato un beneficio inaspettato: una qualità eccezionale del frutto. I controlli settimanali di qualità del Comitato Cileno del Mirtillo hanno confermato che questa stagione sta stabilendo nuovi record in termini di sapore e condizione generale del frutto.
Questo focus sulla qualità è stato ulteriormente rafforzato dall'introduzione di un marchio distintivo da parte del Comitato del Mirtillo. Questa etichetta volontaria, adottata dalle aziende impegnate, non solo sottolinea il rinnovamento varietale, ma rafforza anche l'identità del Cile nei mercati globali. Il marchio riflette una dedizione alla produzione di mirtilli saporiti, costanti e allineati alle aspettative dei consumatori.
Guardando al futuro
Si prevedono maggiori investimenti in campagne di marketing e promozione per aumentare il profilo globale dei mirtilli cileni. Questi sforzi mirano a sostenere e incrementare il consumo, mettendo in risalto il profilo aromatico unico e l'alta qualità che caratterizzano i mirtilli cileni.
Riflettendo sui 15 anni di sviluppo dell'industria cilena del mirtillo, emerge una storia di resilienza e adattabilità. Grazie al rinnovamento varietale, al focus sulla qualità e agli investimenti nel marketing, il Cile è ben posizionato per affrontare le sfide di un mercato globale in evoluzione.
L’impegno dei leader del settore e dei produttori garantisce che i mirtilli cileni continueranno a deliziare i consumatori di tutto il mondo, mantenendo la loro reputazione di prodotto premium.
La stagione 2024-2025, pur segnata da ritardi, ha già messo in luce i frutti di questi sforzi. Con un raccolto di qualità record e una crescente quota di nuove varietà, il futuro dei mirtilli cileni appare promettente, aprendo la strada a un successo continuo negli anni a venire.
Fonte: Agronometrics