03 dic 2022

Sant'Orsola investe su rinnovabili e intelligenza artificiale

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Si è svolta il 1 dicembre 2022 la visita alla cooperativa dei piccoli frutti, nella sede inaugurata tre anni fa a Cirè di Pergine, da parte del presidente della Provincia Maurizio Fugatti e del vicepresidente e assessore alla cooperazione Mario Tonina. I vertici della Giunta hanno incontrato il presidente Silvio Bertoldi, il direttore Matteo Bortolini e visitato lo stabilimento inaugurato tre anni fa, oltre a discutere dei progetti messi in campo dalla cooperativa per il suo sviluppo.

Al centro dell'incontro i temi legati alla crescita di una cooperativa agricola nata in Trentino nel 1979, diventata leader in Italia dei piccoli frutti e che investe su innovazione in agricoltura ed energie rinnovabili. Con quasi 800 soci, dalla nostra provincia alla Sicilia, più di 200 dipendenti che si sommano ai 4.000 delle aziende socie, 65mila quintali di prodotto offerti ai consumatori all’anno, Sant’Orsola è una realtà che vanta un fatturato in aumento costante (dai 60 milioni del 2019 ai 79 del 2021). Tendenza che si preannuncia anche per il 2022 nonostante la concorrenza di altri produttori internazionali sempre più agguerrita, le difficoltà causate dai rincari di materie prime ed energia e l’attenzione che richiede il fattore climatico, dalla disponibilità di acqua all’incremento delle temperature.

“Sant’Orsola – così il presidente Fugatti, intervenuto anche a nome dell’assessore all’agricoltura Giulia Zanotelli – è una realtà molto importante per il Trentino, che dà visibilità e crea valore per il nostro territorio a livello nazionale. La Provincia è attenta a supportare la crescita delle aziende del settore agricolo in tutte le direzioni: ricerca e maggiore efficienza in agricoltura, risposta ai cambiamenti climatici, energia rinnovabile che è uno dei temi cruciali vista l’emergenza rincari su cui siamo chiamati a confrontarci”.

Con particolare attenzione agli investimenti sull’energia da fonti rinnovabili, il vicepresidente Tonina ha parlato di “iniziative interessanti, che vanno nella direzione giusta”. L’azienda sta infatti per avviare la realizzazione di un ulteriore impianto fotovoltaico da 400 kWp presso la sede di Zivignago. In progettazione anche l’ampliamento dell’impianto esistente di 200 kWp a Cirè.

“Progetti che puntano a favorire l’autonomia energetica delle aziende in Trentino e la sostenibilità ambientale, garantendo una capacità di risparmio e efficienza che sarà sempre più centrale in futuro – ha aggiunto il vicepresidente -. La Provincia sostiene queste iniziative, ricordo anche la prossima pubblicazione di un bando da parte dell’assessorato all’agricoltura per gli impianti di energia rinnovabile delle imprese agricole”.

Sant’Orsola, è stato sottolineato dai vertici aziendali, è l’unica società trentina ad essere leader nel proprio settore. Il valore della produzione supera gli 80 milioni di euro, mentre il liquidato ai soci va oltre i 29 milioni. Nel corso del 2019 ha inaugurato un investimento di 42 milioni – la sede di Cirè – ottenendo dalla Provincia un finanziamento di 8,5 milioni su 10 anni.

Sono 27mila i metri quadri di superficie interna della sede. Il magazzino è composto da 157 celle frigorifere.

Dal punto di vista dell’innovazione e ricerca, Sant’Orsola in ambito agronomico detiene brevetti di nuove varietà vegetali, in ambito industriale ha in corso di perfezionamento un brevetto internazionale per la conservazione della frutta, partecipa inoltre ad un gruppo di ricerca sull’intelligenza artificiale.

Nella foto di copertina: Severino Perenzoni, direttore dello stabilimento di Cirè, il direttore di Sant’Orsola Matteo Bortolini, l’assessore Mario Tonina, il presidente della coop Silvio Bertoldi, il presidente della Provincia Maurizio Fugatti.

Fonte: Il Trentino


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