25 lug 2025

Perù, record di mirtilli ma logistica sotto stress

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Il Perù si prepara a vivere la sua stagione di esportazione di mirtilli più abbondante di sempre, ma il ritmo accelerato della crescita produttiva rischia di mettere sotto pressione l’infrastruttura nazionale e il mercato globale. È l’allarme lanciato da Luis Miguel Vegas, direttore generale di ProArandanos, che invita il settore a elaborare nuove strategie per evitare la saturazione del mercato, migliorare la logistica e diversificare le destinazioni di esportazione.

Una crescita senza precedenti

Durante un webinar organizzato dalla società di consulenza Fluctuante, Vegas ha previsto che nella campagna 2025/26 il Perù supererà le 400.000 tonnellate di mirtilli esportati, con un incremento del 25% rispetto alla stagione precedente. Dal 2016, il comparto ha mantenuto una crescita media annua del 30%, e la prossima stagione si preannuncia positiva sia per quantità che per qualità, grazie a piante sane e frutti abbondanti.

Nonostante gli eventi climatici estremi abbiano colpito duramente la produzione – come nel 2023, quando il fenomeno El Niño ha ridotto del 40% i volumi esportati – il settore ha dimostrato una sorprendente capacità di recupero. Vegas ha sottolineato come questo calo abbia avuto anche un effetto correttivo sui prezzi, che in alcuni mercati sono raddoppiati.

Collo di bottiglia logistico: un rischio crescente

Anche se nella scorsa stagione si è registrato un parziale recupero, la concentrazione dei volumi in poche settimane continua a rappresentare un problema strutturale. Per tre settimane consecutive, le esportazioni settimanali hanno superato le 24.000 tonnellate, mettendo a dura prova il sistema logistico nazionale.

Secondo Vegas, "la mancanza di diversificazione nei periodi di raccolta genera collo di bottiglia nel trasporto, scarsità di materiali di confezionamento e rallentamenti nelle certificazioni fitosanitarie". Se la crescita proseguirà senza una riprogrammazione del calendario di raccolta, l’intero sistema rischia di diventare insostenibile.

Varietà e genetica: le chiavi per il futuro

Per migliorare la sostenibilità del settore, Vegas punta sulla sostituzione varietale. Le varietà storiche come Ventura e Biloxi stanno lasciando il posto a genetiche più resilienti e flessibili come Sekoya Pop e Magica, capaci di estendere la campagna su più settimane e adattarsi meglio ai cambiamenti climatici.

Attualmente, quasi il 60% delle superfici coltivate in Perù è occupato da nuove varietà.

Diversificare mercati e porti: una strategia obbligata

Gli Stati Uniti restano il principale mercato di sbocco per i mirtilli peruviani, assorbendo oltre il 55% delle esportazioni. Tuttavia, l’attenzione si sta spostando anche verso la Cina, il cui peso potrebbe aumentare di sei punti percentuali grazie al nuovo porto di Chancay, che ridurrà i tempi di transito verso l’Asia di circa 10 giorni.

Vegas ha inoltre evidenziato l'importanza di puntare su porti alternativi, sia in partenza che in arrivo, per evitare i disagi vissuti in passato con la congestione del porto di Callao o lo sciopero a Philadelphia. "La diversificazione dei mercati e delle rotte è tanto cruciale quanto la genetica", ha dichiarato.

Prezzi sotto pressione e promozione insufficiente

Uno dei rischi principali legati alla crescita rapida è la pressione al ribasso sui prezzi internazionali. Secondo Vegas, è fondamentale investire in promozione internazionale per stimolare i consumi e mantenere livelli di prezzo remunerativi.

"Stiamo crescendo del 30% all’anno in volume, ma in mercati come gli USA il consumo cresce a meno del 10%", ha avvertito. “Serve un piano urgente per promuovere il mirtillo in nuovi mercati e rafforzare il brand paese del Perù.”

Uno sguardo al futuro

Con una campagna record all’orizzonte, il settore mirtillicolo peruviano si trova di fronte a un bivio: continuare a crescere senza correttivi rischia di danneggiare l’intero ecosistema produttivo. Sarà quindi fondamentale pianificare meglio i flussi, innovare nelle varietà, potenziare le infrastrutture e diversificare i mercati. Solo così il Perù potrà confermarsi leader globale del mirtillo anche nei prossimi anni.

Fonte testo e immagine: fruitnet.com


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