A inizio anno le produzioni di mirtilli in Cile sono ancora concentrate nella zona centro-meridionale, dove i volumi rimangono al massimo, anche se l'attenzione si è spostata verso le varietà di mezza stagione, dominando Legacy e Brigitta, mentre le varietà più precoci presentano già una tendenza al ribasso dei volumi. La zona sud sta aumentando la sua partecipazione, soprattutto nella regione dell'Araucanía e, sebbene non abbia ancora raggiunto il picco dei volumi, mostra un aumento rispetto alla stagione precedente.
Durante la settimana 52 – che è stata interrotta dalle celebrazioni natalizie e dalle piogge di bassa intensità che hanno colpito alcune zone di raccolta – sono state esportate 8.620 tonnellate, accumulando un totale di 47.821 tonnellate complessivo (l'1% in più rispetto alla scorsa stagione nella stessa settimana). Sebbene i volumi totali esportati siano simili a quelli dell'anno precedente, c'è un cambiamento nella configurazione delle varietà esportate in questa stagione. Così, alla settimana 52 e con un progresso del 42% rispetto alla stima iniziale, le varietà di cui è stato raccomandato di non esportare sono diminuite del 53% rispetto alla stagione precedente e rappresentano solo l'1% del totale delle esportazioni. D'altra parte, le varietà con restrizioni di lavorazione e periodi di raccolta sono state ridotte del 15%, raggiungendo il 29% del totale delle esportazioni. Infine, l'esportazione del gruppo delle nuove varietà o di quelle che hanno mostrato una buona qualità post-raccolta è aumentata del 17% e rappresenta il 70% del totale. Ciò è in linea con le raccomandazioni del Chilean Blueberry Committee, per garantire la qualità nei mercati di destinazione.
Le spedizioni di mirtilli biologici continuano ad aumentare e sono state esportate 5.206 tonnellate fino alla settimana 52, l'11% del totale (biologico + convenzionale) esportato fino ad oggi e il 45% in più rispetto all'anno precedente.
Fonte: IQConsulting
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